&
ai Generi Musicali
Un compendio degli incontri di Guida all’Ascolto
di
Esiste tanta di quella
musica importante che non è umanamente pensabile che un singolo uomo possa
vivere così a lungo da ascoltarla tutta.
Silvio Ricci, musicologo
Può risultare abbastanza arduo tentare di riunire in un unico volume una guida alla comprensione di generi musicali totalmente differenti e, a prima vista, così distanti tra loro, ma non appena il lettore entrerà nel vivo della trattazione, potrà constatare da solo che le suddivisioni date dagli appassionati o dai mass media risultano fuorvianti e totalmente inadeguate.
Abbinare l'Hard Rock, genere superficialmente considerato come un fenomeno deleterio, ricco solo di rumore e di effettacci scenici, oppure il Jazz o il Blues o l'Elettronica, alla musica Classica può far storcere il naso soltanto a chi non possiede un'adeguata cultura musicale che, viste le proporzioni e la varietà degli argomenti correlati, deve essere non solo estremamente vasta, ma deve anche prevedere un'apertura mentale e un'attività di ricerca da parte dell'ascoltatore che risulta talvolta estremamente difficile da raggiungere senza alcune opportune indicazioni da parte di personale più esperto.
Ci sono addirittura generi musicali totalmente sconosciuti anche ad orecchi estremamente esperti o a musicisti affermati. Oppure ci sono generi musicali che alcuni ascoltatori trovano troppo difficili da affrontare, perché ne ignorano i principi fondamentali.
Queste lezioni di guida all'ascolto non hanno la presunzione di fornire una soluzione a tutti questi quesiti, ma di fornire un umile aiuto al tentativo di trovare la strada giusta per ogni ascoltatore che ritenga di avere ancora qualcosa da scoprire.
Gli obiettivi preposti sono quelli di aiutare alla scelta della musica da ascoltare, secondo i seguenti parametri:
Ci si propone altresì di diffondere i vari generi musicali, noti e meno noti, e di indirizzare verso altre discipline musicali quali il canto, l’uso di uno strumento oppure la storia della musica.
Il percorso prevede una escursione attraverso i vari generi musicali:
Pop – Rock – Blues – Jazz – Fusion - New Age – Elettronica – Classica – Lirica – Colonne Sonore – Musical – e varie miscele degli stessi.
Un altro approccio che viene considerato è quello che suddivide la musica in vocale e strumentale e successivamente il genere strumentale a seconda dello strumento solista utilizzato: chitarra, piano, violino, tastiere, tromba, flauto, batteria, etc…
All’inizio di ogni lezione viene distribuito un foglio che i partecipanti devono compilare e riconsegnare prima di uscire. Si tratta di alcuni test sui temi della lezione. La lezione si divide in due parti. Nella prima parte vengono introdotti gli argomenti e viene intavolata una discussione a riguardo. Nella seconda parte si ascoltano dei brani musicali che poi vengono commentati. Altri argomenti che vengono introdotti: struttura di una canzone, di un brano strumentale, di un'opera, di un musical.
C.C.
Il modo migliore per ascoltare musica dipende in modo significativo, dal tipo di ambiente che si ha a disposizione, dalle caratteristiche acustiche della musica ascoltata, dalle motivazioni che spingono all’ascolto. Si può passare da una spesa di poche decine di euro fino alle migliaia e più.
Spesso, però, la resa sonora non è direttamente proporzionale alla spesa. Succede a volte che i sistemi di ascolto molto costosi non arricchiscono che appena percettibilmente l’acustica finale, risultando solo un eccessivo spreco di denaro.
Questo non vuol dire, però, che sia opportuno spendere eccessivamente poco per un impianto di diffusione, anzi ci sono degli standard minimi, al di sotto dei quali non si può scendere se non si vuol perderere il gusto dell’ascolto, come spesso al giorno d’oggi accade.
Un sistema d’ascolto deve essere munito di uno o più lettori, di sintonizzatore, di amplificatore e di un sistema di altoparlanti o in alternativa di cuffie o auricolari.
I vari lettori servono per leggere la musica presente nei vari formati. Il formato più usato è quello della cassetta, poi abbiamo il CD. Più recentemente è stato introdotto il DVD. Il vecchio giradischi, chiamato anche piatto, non è ormai più utilizzato.
L’amplificatore è praticamente il componente più importante di tutto il sistema audio, perché, come dice il nome, amplifica il segnale audio che altrimenti avrebbe un volume appena percettibile e non sufficiente per un ascolto soddisfacente.
Il sintonizzatore permette di ascoltare le stazioni radio. I modelli più recenti sono compresi nell’amplificatore soprattutto per gli impianti audio-video.
I sistemi di altoparlanti possono essere semplicemente degli auricolari, un paio di cuffie, due altoparlanti, oppure cinque altoparlanti negli impianti più sofisticati di Home Theatre.
Il più economico sistema di ascolto è quello del CD portatile. In un unico strumento possiamo trovare un lettore di CD, sintonizzatore, amplificatore e auricolari.
Se dovessimo valutare il rapporto qualità-prezzo, il sistema del CD portatile costituisce, nei suoi migliori esempi, sicuramente l’acquisto più conveniente. L’unico accorgimento da osservare nell’acquisto è quello di evitare i modelli eccessivamente economici: la qualità della resa sonora è insufficiente per l’uso da parte di un buon audiofilo. E’ buona norma inoltre sostituire gli auricolari con un paio di cuffie più potenti. In questo caso con una spesa non eccessiva si può avere un piccolo impianto in grado di dare grandi soddisfazioni.
Per la possibilità di leggere cassette, bisogna comprare un apparecchio a parte, per cui la spesa raddoppia, rimanendo tuttavia molto contenuta. Ricordiamo tuttavia che l’uso delle cassette dovrebbe essere lasciato in secondo piano rispetto a quello del CD a causa della più debole resa sonora.
I sistemi integrati di HIFI (acronimo di Alta Fedeltà) sono dei sistemi molto economici, ma da ritenersi insufficienti per un serio ascolto. Il vero punto debole è costituito dal sistema di altoparlanti. Potremmo pensare di sostituirli con una buona cuffia o con un altro paio di altoparlanti di qualità superiore, ma in tal caso tanto vale dirigersi verso l’acquisto di un CD portatile o direttamente sull’acquisto di un impianto NON integrato.
Gli impianti componibili costutiscono il sistema migliore in commercio per l’utilizzo da parte di un audiofilo. Qui i prezzi cominciano a salire, ma utilizzando alcuni semplici criteri è possibile comprare un ottimo impianto senza dissanguarsi economicamente.
In un impianto componibile i vari componenti vengono acquistati separatamente, rendendo molto dinamico e multiforme l’acquisto. Il grosso vantaggio è che si possono scegliere i componenti uno per uno, a seconda delle caratteristiche desiderate, acquistarli in periodi diversi o addirittura decidere di non acquistare quei componenti che personalmente si considerano scarsamente utilizzati.
Ovviamente l’acquisto deve prevedere almeno un lettore, un amplificatore e un sistema di altoparlanti o cuffie.
Esistono molti centri specializzati nel settore muniti addirittura di sale di ascolto, dove è possibile provare un gran numero di componenti diversi per poterli valutare accuratamente. Sarebbe opportuno recarsi in tali centri con un buon amico audiofilo o esperto di HiFi.
Oggi il mercato permette anche di comprare un impianto attraverso il quale è possibile sia l’ascolto della musica che la visione di film e quindi l’ascolto di colonne sonore. La diffusione di questi sistemi ha favorito lo sviluppo di sistemi diversi da quello stereofonico.
Dolby Surround, Dolby Digital, DTS sono i maggiormente diffusi. Sono sistemi che presuppongono dei particolari sistemi di altoparlanti, che di solito sono in numero più elevato dei tradizionali due, e un particolare amplificatore in grado di decodificare questi segnali. Tutti questi sistemi sono compatibili con i segnali stereofonici convenzionali, quindi si possono continuare ad ascoltare CD e cassette anche avendo acquistato uno di essi.
Oltre alla visione dei film con un apparato sonoro degno se non migliore di molte sale cinematografiche, molti artisti hanno iniziato ad incidere dischi che sfruttano queste nuove possibilità. In realtà prove di ascolto in quadrifonia vennero effettuate già nei primi anni ’70, ma ebbero uno scarso successo e praticamente una diffusione inconsistente. Oggi con la diffusione dei sistemi ‘home theatre’ a livello di massa, queste tecnologie potrebbero avere un notevole sviluppo.
Molte sono in generale le polemiche sul volume d’ascolto e sugli effetti dannosi che questo può provocare. Si pensa comunemente che l’ascolto con cuffie stereofoniche sia severamente dannoso per il nostro apparato auditivo. Ciò non è detto che sia sempre vero soprattutto se si utilizzano opportune norme di comportamento da chiarire.
Innanzitutto bisogna distinguere tra rumore e musica. Molte misurazioni con apparati audiometrici vengono eseguite sul rumore e non sarebbe corretto estendere le valutazioni di queste misurazioni anche alla musica. Cinquanta decibel di musica non possono essere paragonati con altrettanti di rumore e le motivazioni sono piuttosto ovvie. Basti pensare che a parità di ampiezza alcuni suoni, per così dire rumorosi, causano più fastidio di altri.
Il fastidio può essere generalmente sia di tipo fisico, dovuto all’eccessiva sensibilizzazione dell’apparato auditivo, sia di tipo psicologico, dove sono in gioco anche diversi fattori culturali.
Il fastidio di tipo psicologico è comunque causa di nervosismo, ipersensibilità, irrequietezza e cattivo umore.
I suoni che risultano più fastidiosi sono quelli che hanno una certa componente di rumore bianco. Per tutti coloro che sono digiuni dell’argomento possiamo spiegare che si tratta di un suono che possiede tutte le frequenze distribuite in maniera casuale. Normalmente più un suono possiede un’alta percentuale di rumore bianco, più risulta fastidioso.
A rendere le cose più complicate c’è il fatto che non tutte le persone hanno la stessa soglia di sensibilità e alcune persone non trovano sgradevoli i suoni che per altri lo sono.
Normalmente quando un individuo non trova sgradevole un suono, vuol dire che il suo cervello ha accettato quella particolare sensazione e l’ha, per così dire, inserita tra le sensazioni gradevoli. Così facendo l’ascoltatore non ne riceverà un impulso negativo quando la ascolterà la volta successiva, bensì un impulso piacevole o positivo. Ciò non vuol dire che il suo apparato acustico sia in grado di sopportarla pienamente. Ciò dipende sempre e comunque dall’intensità di tale suono e quindi dal volume.
Per prima cosa, dunque, bisogna assicurarsi che il volume complessivo sia comunque inferiore a circa cento decibel. Tale soglia è abbastanza alta ed è raggiungibile solo in alcuni concerti e solo per le persone che si collocano abbastanza vicino ai diffusori acustici. Questa soglia è dannosa anche se il suono non è di tipo rumoroso e può causare dei danni irreversibili al nostro apparato auditivo.
Se capita di esporsi ad un volume così alto, un altro parametro fondamentale è il tempo di esposizione. Così come per le scottature, ci si accorge che si è stati esposti ad un volume eccessivamente alto dal classico fischio delle orecchie. Se la durata non è stata eccessiva l’effetto è reversibile e non ci saranno danni.
Ovviamente a parità di decibel emessi, un concerto rock risulta molto più rumoroso di un concerto di musica classica, anche se gli effetti negativi sull’apparato auditivo possono essere gli stessi. Ciò accade perché l’effetto di disturbo, a causa del sopracitato rumore bianco, è molto più intenso, soprattutto per tutti coloro che non vi sono coinvolti, ovvero non fanno parte dell’organico dei musicisti o non lo stanno seguendo, ma che lo subiscono loro malgrado.
A questo punto, facendo attenzione a non superare la soglia che crea disturbi irreversibili, ci si chiede quale sia il volume più opportuno per l’ascolto.
La risposta dovrebbe essere che il volume, anche quello delle cuffie, dovrebbe poter riprodurre quanto più fedelmente possibile le condizioni di ascolto naturali degli strumenti. Ma la dimensione in cui questi strumenti hanno il loro volume naturale è quella del concerto. Dunque il volume dovrebbe essere piuttosto alto, anche perché molti amplificatori non riescono a riprodurre tutta la gamma dinamica del suono originale se il volume non raggiunge almeno una certa soglia minima.
Emerge dunque, per la prima volta, l’esistenza di una soglia minima per l’ascolto. Ovvero di un volume, al di sotto del quale non si deve scendere se non si vuole ottenere un impoverimento del contenuto armonico della musica che vogliamo ascoltare. Per la diminuzione del contenuto di frequenze basse, esistono degli accorgimenti presenti nei migliori amplificatori come ad esempio il loudness, ma si tratta solo di un paliativo che rende più piacevole l’ascolto, ma non certo più fedele.
Oltre alla gamma dinamica bisogna tenere conto che un brano, solitamente è un mix di suoni a volumi diversi. Se il volume è eccessivamente basso si rischia di riuscire ad ascoltare solo quei suoni che hanno il volume più alto, a scapito di tutte le altre sfumature che spesso rendono il brano particolare e lo caratterizzano.
E’ ovvio che a questo punto entra in gioco anche il fattore che determina la motivazione dell’ascolto. Se lo scopo dell’ascolto è esclusivamente quello del sottofondo, mentre si compiono altre operazioni, ciò che l’orecchio perde della composizione musicale originale, a causa della mancata concentrazione sul brano, è molto di più della sola gamma dinamica o delle semplici sfumature!
Per un ascoltatore che si propone di ascoltare il brano di un certo autore, dovrebbe essere importante rendere il proprio ascolto quanto più possibile uguale a quello che il suddetto autore aveva previsto per la sua opera. Questa è la concezione generale quando si parla di HiFi, ovvero di Alta Fedeltà, dove la fedeltà si suppone riferita all’originale esecuzione dell’autore. Questo discorso è applicabile a qualunque genere musicale.
Allo stesso modo le equalizzazioni che sono permesse dalla maggior parte degli amplificatori, dovrebbero essere consentite esclusivamente laddove l’ambiente in cui sono situati i diffusori abbia delle caratteristiche acustiche particolari, tali da rendere necessario un aumento o una diminuzione delle alte o delle basse frequenze per un ascolto ottimale. Questa regolazione andrebbe fatta una sola volta, all’atto dell’installazione dell’impianto e mai più modificata.
Normalmente, invece, gli ascoltatori modificano a proprio piacimento il valore di acuti e bassi a seconda del brano che stanno ascoltando. Si tratta di una falzatura musicale da evitare assolutamente. Se un brano, ad esempio, dovesse avere pochi bassi e l’impianto fosse regolato a dovere, ciò significa che o il brano stesso ne richiedeva originariamente pochi oppure che il brano non è ben riuscito!
Altro discorso è se qualcuno vuole semplicemente divertirsi a cambiare le equalizzazioni dei brani. Ma è un po’ come voler cambiare l’ordine delle parole di un libro: l’originale è un’altra cosa.
Ci si chiede dunque come ci si deve regolare per il volume d’ascolto, se non deve essere né troppo alto perché causa problemi irreversibili, né troppo basso per non avere una carenza armonica.
Il miglior giudice è direttamente il nostro orecchio, che normalmente predilige un ascolto non eccessivamente alto per un primo impatto iniziale e poi via via più alto negli ascolti successivi.
Alcuni generi musicali sono predisposti per un ascolto ad alto volume. Sarebbe pressochè ridicolo ascoltare un disco di Hard Rock a un volume basso, perché è un genere di musica basato su strumenti amplificati elettricamente che in un concerto dal vivo hanno un volume sostenuto. Le nuove (relativamente) tecnologie della sovraincisione permettono di avere nella stessa traccia centinaia e centinaia di strumenti che sarebbero addirittura difficili da organizzare dal vivo, con delle nuove sonorità mai provate prima e volumi adeguatamente sostenuti. Se nel disco stesso non ci sono indicazioni da parte dell’autore di un volume prestabilito, attenersi a dei volumi medio alti. Se nei dischi di questo genere sono presenti anche brani melodici o più soft, questi possono anche essere ascoltati ad un volume leggermente inferiore.
Anche se potrebbe sembrare un controsenso il fatto di ascoltare un brano veloce ad un volume maggiore di un brano lento (che è l’esatto contrario di quanto comunemente la gente fa) ciò è giustificato dal fatto che spesso le case discografiche “normalizzano” i brani musicali, ovvero li rendono tutti al massimo livello registrabile. Può dunque accadere che alcuni lenti che andrebbero suonati ad un volume inferiore, siano aumentati di livello già nel disco.
Da un certo punto di vista ciò garantisce una migliore resa sonora, ma costringe l’ascoltatore ad una regolazione di volume brano per brano.
Possiamo fare alcune considerazioni analoghe per gli altri generi musicali. Ma, al contrario di quanto visto per un disco rock, una sonata al pianoforte di Beethoven sarebbe ridicola ad un volume che fosse superiore a quello di un pianoforte reale, anche se la distanza dell’ascoltatore dalla sorgente sonora lo dovesse richiedere. Il migliore ascolto, come già detto in precedenza, dovrebbe essere quello che ricrea l’ambiente reale della dimensione dal vivo.
Ci sono anche dei dischi di generi musicali che non corrispondono ad una analoga dimensione dal vivo. In tal caso ci si attiene alle indicazioni fornite dall’autore.
Normalmente ognuno di noi si appresta ad ascoltare un nuovo disco con un bagaglio di conoscenze e di gusti prefissato. Ne risulta che il giudizio sull’ascolto viene largamente influenzato da ciò. Sarebbe utopico pensare che un ascoltatore possa rimanere scevro da influenze o preconcetti, però, una certa attitudine ad eseguire giudizi affrettati, o al formarsi di opinioni aprioristicamente avverse, può essere evitata.
Esistono delle influenze generali di fondo che caratterizzano il nostro modo di pensare e che sono scarsamente modificabili. C’è inoltre una particolare predisposizione temporanea ad accettare o rifiutare certe cose. Questa condizione temporanea, dettata da fattori contingenti o comunque mutevoli, ci dispone ad alcune valutazioni che alla lunga noi stessi siamo portati a non condividere.
Se l’approccio iniziale ad un nuovo disco è il più possibile rilassato, senza che ci siano precise aspettazioni, né di genere né di contenuti, si può riuscire ad ottenere un giudizio che sia privo di questi aspetti contingenti e mutevoli.
In un primo momento sarebbe opportuno abbandonarsi all’ascolto in maniera istintiva ed emozionale, lasciando il giudizio più critico e razionale ad un secondo momento e tenendo ben conto successivamente di entrambi gli aspetti.
Molti credono che l’esistenza di generi musicali diversi implichi una sorta di gerarchia, ovvero che alcuni siano più importanti di altri, oppure addirittura che alcuni siano ad appannaggio esclusivamente di pochi eletti, magari perché considerati culturalmente più elevati.
Ribadiamo in questa sede che tutti i generi musicali posseggono una propria dignità artistica e che spesso, se qualcuno di essi viene considerato inferiore o non meritevole di considerazione, spesso dipende dal fatto che viene identificato con la particolare classe sociale che lo promuove o divulga.
Detto questo, possiamo affermare che nella vita di ciascuno c’è spazio per molti generi musicali diversi, in quanto essi rappresentano diversi aspetti della nostra realtà quotidiana. Ma non tutti i generi sono indicati per tutte le occasioni, bensì esistono dei momenti ben precisi per l’utilizzo di ciascuno di essi.
Ognuno di noi dovrebbe ricercare i propri generi musicali, mutuando i propri gusti, o le proprie preferenze di ciascun genere, con le proprie esigenze personali sia di tempo che di conoscenza.
Comunque si possono dare delle indicazioni generiche che possano guidare l’ascoltatore alla scelta di un genere musicale in grado di coprire dello spazio silenzioso della propria vita. All’interno di quel genere, l’ascoltatore avrà poi la libertà di scegliere l’artista di suo piacimento.
Per poter ben scegliere è necessario comunque conoscere. Bisogna quindi lasciarsi guidare dai più esperti per evitare una inutile confusione o perdita di tempo in settori sterili.
Un primo semplice accoppiamento può essere fatto nel modo suggerito dalla seguente tabella, senza nessuna pretesa di generalizzazione, ma come semplice esempio.
Rilassato, ma un po’ assonnato |
Mattina presto |
New Age |
In piena forma |
Tarda mattinata |
Hard Rock |
Un po’ distratto |
Ora di pranzo |
Jazz, Blues |
Leggermente assopito |
Primo pomeriggio |
Rock Classico, Progressive Rock |
Predisposto alla novità |
Ora del Tè |
Musica Elettronica, Fusion |
Romantico |
Tardo pomeriggio |
Adult Oriented Rock |
Inquieto |
Sera |
Musica Lirica |
Stanco |
Tarda serata |
Musica Sinfonica |
Per addormentarsi |
Notte |
Assolo di strumenti acustici |
Per restare svegli |
Tarda notte |
Hard Rock, Metal |
Ciascuna persona dovrebbe sperimentare su di sé una tabella simile alla precedente e ritagliarsi degli spazi dedicati all’ascolto con criteri legati al proprio gusto e alla capacità di concentrazione sui generi musicali prescelti alla tale ora del giorno.
Dobbiamo abituarci a pensare che non esiste una divisione in musica buona e musica cattiva, bensì soltanto musica. Ciò che dobbiamo decidere è, tra le innumerevoli scelte, quale vada bene per noi oppure quale sia la più indicata per un determinato momento della nostra vita.
Potremmo pensare, ad esempio, di vivere la nostra vita ascoltando esclusivamente musiche composte secoli o addirittura millenni addietro, e trovare ugualmente piacere e varietà nell’ascolto. Bisogna, a questo punto, discernere tra varie motivazioni che portano all’ascolto.
Si può ascoltare come passatempo, come sottofondo mentre si svolgono altre operazioni, come evasione da una realtà magari non piacevole o semplicemente monotona, perché si esegue una personale ricerca musicale e/o culturale, perché ci si vuole tenere aggiornati o semplicemente diventare più esperti in una o più branche.
Ciascuna di queste motivazioni può portare il singolo individuo verso la scelta di generi diversi oppure motivazioni diverse possono portare molti individui nella scelta dello stesso genere musicale. Nonostante ciò, si possono fare alcune generalizzazioni che sono statisticamente abbastanza fondate.
I generi che si sono sviluppati più recentemente sono molto seguiti dalle generazioni più giovani. Infatti, si ha la tendenza a seguire maggiormente negli anni un periodo storico che maggiormente ci ha influenzato o di cui siamo stati una parte attiva, oppure perché semplicemente ci ricorda un periodo della nostra vita. Si diventa in un certo qual modo anche nostalgici e si tende a rimanere ancorati ad alcune certezze.
L’approccio più corretto dovrebbe essere quello di mantenersi ancorati ben saldamente alle proprie radici musicali e culturali, ma lasciare sempre uno spiraglio per esplorare o migliorare la propria conoscenza, cosa che non deve necessariamente soppiantare o superare il passato, ma che può anche semplicemente sottostarlo o affiancarlo.
Piuttosto che la scelta di un genere musicale, dovremmo parlare della scelta di un artista. Infatti, vedremo che ogni artista ne può inglobare più d’uno e che ciascun artista può interpretare lo stesso genere in modi a volte inconciliabili e stilisticamente molto diversi tra loro.
I generi musicali vengono introdotti dai vari musicologi perché aiutano nella classificazione di un artista o di un gruppo musicale, ma più propriamente dovremmo dire che aiutano nel chiarimento di quale sia il tipo di musica suonato da questi. Infatti, le varie band attingono da uno o più generi a seconda dei gusti musicali o degli studi effettuati dai vari membri delle stesse.
Talvolta alcune band riescono ad essere talmente originali da risultare difficilmente classificabili o addirittura tali da creare un nuovo genere a cui molte altre band successive si rifaranno.
Gli artisti solisti a più alto livello non appartengono quasi mai ad un solo genere, ma abbracciano nell’arco della loro carriera un ventaglio di tendenze.
Per quanto riguarda la musica classica e quella lirica, ci sono vari metodi di classificazione. Una prima generale suddivisione si potrebbe fare tra la musica vocale e quella strumentale. A sua volta la strumentale potrebbe essere suddivisa a seconda dello strumento o degli strumenti utilizzati. Per inciso questo potrebbe essere un metodo di classificazione valido per qualsiasi altro genere, ma non rende per niente conto dello stile dei vari autori, per cui si potrebbe anche definire una ulteriore classificazione parallela che si affianca a tutte le altre. Si preferisce, talvolta, suddividerla in epoche, oppure nelle varie forme musicali.
Nella musica Rock dobbiamo menzionare, oltre agli album convenzionali, che risultano una raccolta di canzoni più o meno a sè stanti, la presenza dei cosiddetti “concept album”, ovvero delle raccolte i cui testi sono accomunati da una storia in comune, spesso di genere fantastico.
Nelle pagine successive c'è un elenco dettagliato dei principali generi e sottogeneri.
Si fa ascoltare un brano musicale, al termine del quale ogni partecipante decide il genere musicale a cui pensa che appartenga. I brani scelti hanno la peculiarità di non essere rappresentativi del genere a cui appartengono e di essere di confine.
Brani
particolari:
· Hispanic Dance (Bolling) (chitarra) + Invention + Africaine
·
The
Clock ticks On + Play Minstrel Play +
Shadow of the Moon (Blackmore's Night)
·
The
Rise Of Sodom & Gomorrah (Therion)
·
Odissey
(Dixie Dregs)
·
The
Millionaire Waltz + Take my breath away + Somebody to love (Queen)
·
April (Deep Purple)
·
Incomudro
(Kansas)
·
Bianca’s
Midnight Lullaby + Isfahan + Alien chase on Arabian Desert (Al Di Meola)
·
Raconteur
Troubador (Gentle Giant)
·
Highland
Wedding (Steve Morse)
·
La
Japonaise (F. Mercury & Monserrat Caballé)
·
Koi
(Kitaro) (da Kojiki)
·
Surfin’
with the Alien (Joe Satriani)
·
Story
Of The Blues (Gary Moore)
·
Salisbury
(Uriah Heep)
· Wolvesville (Manuel Barrueco e Steve Morse)
·
Joy
To The World (trad. played by Steve Morse)
·
Espiegele
(Bolling) (flauto)
·
Concerto
for Group and Orchestra (Deep Purple)
Nelle pagine successive segue un elenco abbastanza dettagliato dei vari generi musicali e relativi sottogeneri. Questo elenco potrà risultare molto utile perché fornisce alcune indicazioni sulla struttura generale di cui si terrà conto in seguito. Per quanto riguarda la musica classica c’è solo un breve elenco delle principali epoche storiche, rimandando alla successiva trattazione più dettagliata.
Non è spesso comodo associare ad ogni categoria dei componenti principali perché la maggior parte di essi appartiene sicuramente a più di una categoria e addirittura ci sono anche gruppi o singoli che prendono quasi tutte le categorie.
Quindi sarà più opportuno elencare gli artisti secondo la classificazione generale e poi cercare di descrivere ciascuno a seconda dei sottogeneri che gli appartengono.
Alcuni artisti, però, si possono definire fondamentali a causa del loro profondo apporto nel mondo della musica.
L’elenco, seppure molto parziale, soggettivo e puramente indicativo, di alcuni artisti che potrebbero essere presi di riferimento per un iniziale approccio ai vari generi e sottogeneri, è rimandato ad ogni successiva sezione.
Un elenco a parte, infine, per i cosiddetti “supergruppi”, quegli artisti che, o si sono distinti in modo particolare, o che sono formati interamente da artisti che singolarmente erano già degni di nota. Per questo elenco si rimanda direttamente alla sezione dedicata al Rock.
Si fa notare che sono stati presi in considerazione principalmente alcuni degli artisti di cui si parla maggiormente nella presente trattazione.
· Film musicali storici e riduzioni cinematografica di musical teatrali
· Film musicali moderni
· Opere Rock
Il jazz affonda le sue radici nel patrimonio tradizionale della musica afroamericana: tratti residui della musica dell'Africa occidentale, forme di musica folk sviluppatesi nel nuovo mondo, musica europea popolare e classico-leggero del 700-800, e forme musicali leggere posteriori influenzate dalla musica nera o prodotte da autori neri.
Tra gli elementi di musica popolare nera che hanno influito sul jazz vi sono la musica per banjo dei minstrel show, i modelli ritmici sincopati derivati dalla musica latino-americana, lo stile pianistico dei musicisti da taverna del Midwest, e le marce e gli inni suonati dalle bande di ottoni nere alla fine dell'800.
Verso la fine del secolo nacque un genere che ebbe una forte influenza, il ragtime. Dopo il 1910 il compositore e direttore d'orchestra W. C. Handy pubblicò i suoi blues: molto amati dagli esecutori, trovarono la loro più grande interprete in Bessie Smith.
L'etimologia della parola jazz è sconosciuta, ma il grande Dizzy Gillespie diceva che jasi, in un dialetto afroamericano, significa "vivere ad un ritmo accelerato" paradossalmente, chi la farà conoscere sarà l'Original Dixieland Band diretta da Nick La Rocca, orchestra di musicisti bianchi nati a New Orleans, che incisero il primo disco nel 1917 a New York.
Gli schiavi neri, deportati dall'Africa dal 1500 al 1865, s'incontrarono con gli europei giunti a colonizzare le Americhe, e dall'incrocio di forze sotterranee di un popolo considerato istintivo (gli africani) e dall'idealismo occidentale fiorì una nuova forma culturale basata sulla creatività istintività conviviale e sull'improvvisazione; vocale e strumentale.
Nel sud degli Stati Uniti gli schiavi neri si mantennero legati alla loro musica e innanzitutto al canto. Le canzoni,work songs, le plantation songs, avevano vita per vincere la condizione di inferiorità e assoggettamento al quale erano costretti e per non dimenticare la propia identità delle quale i black codes li avevano privati.
Il jazz è sicuramente uno dei più affascinanti stili musicali dell'età moderna. Guardiamo le sue caratteristiche: il ritmo proveniente dall' Africa,l'improvvisazione e il timbro vocale e strumentale che ci riporta ai canti afroamericani. Quindi dalle work song, canti usati dagli schiavi neri per alleviare il lavoro, dai gospel e agli spirituals, canti religiosi nati in seguito al contatto con il vangelo in cui lo schiavo rivedeva la sua situazione, dal blues.
Il jazz nasce dalla voglia dei neri d' America alla fine del 1800 di trovare una propria identità.
Successivamente alla voce umana si accompagnano gli strumenti prima la chitarra che "risponde" al musicista durante il canto.
La prima forma di espressione strumentale dei neri d' America fu il Rag-time, non propriamente uno stile jazzistico, ma un genere di "introduzione" al jazz. Al Rag-time manca l'improvvisazione. Questo genere comprende musica scritta proveniente dalla cultura bianca europea bandistica e classica rivista con il modo di esprimersi degli afroamericani secondo il ritmo cioè lo swing.
Analogia con il jazz è il fatto che il Rag-time si sviluppa tramite le bands nei bar di St. Louis, nei teatri di Kansas City, nei bordelli di New Orleans ( il sassofonista Sidney Bechet disse che il significato della parola jazz sia : fare sesso ). Inoltre in comune con il jazz questo stile ha gli strumenti: la cornetta, il sax ( usato pochissimo in Europa), il banjo, questi strumenti divisi in sessioni ( sax,trombe, tromboni, ritmica) formavano le bands.
Con l'apparizione di questa musica nei clubs si ebbe l'uso del pianoforte che determinò la trsformazione del blues in stride.
Luogo di nascita del jazz è New Orleans, crocevia di popoli e culture e punto di approdo degli schiavi.
In realtà, come abbiamo visto, la musica dei neri esisteva già, New Orleans fu il centro di raccolta dei vari modi di fare musica.
In questa città si potevano sentire per le strade le bande militari, le marce spagnole, i canti inglesi e musiche nelle chiese cattoliche e protestanti.
Tutto fu rimescolato con la cultura africana.
I primi musicisti a fare del jazz il loro impiego, visto che l' economia americana non offriva molto ai neri, provenivano da New Orleans.
I luoghi del jazz furono le sale da ballo e i bordelli di Storyville quartiere aperto nel 1897 per concentrare il fenomeno della prostituzione. Questi locali erano frequentati da gente non molto tranquilla che spesso scatenava risse. ma la carriera di un jazzman doveva necessariamente cominciare lì per poi continuare in locali più eleganti, nei quali per la verità si preferivano le formazioni dei creoli.
I creoli avevano genitori bianchi e occupavano la parte più alta della società , perciò introdussero nella musica dei neri molti elementi della musica europea.
Storyville fu chiuso nel 1917.
Altre occasioni di espressione per i jazzisti erano i cortei funebri e carnevaleschi.
Il loro stile comprendeva linee melodiche improvvisate sulle semplici progressioni armoniche. Gli strumenti principali erano tromba, trombone, clarinetto. La componente ritmica era quella delle bande europee con accento sul primo e terzo tempo della battuta di 4/4.
Parlando di questo periodo non possiamo fare a meno di parlare del grande Re del jazz: Louis Armstrong. Nato nel quartiere più povero della città, il padre lo aveva abbandonato e la madre faceva la prostituta.
In quel periodo suonava a New Orleans Joe Oliver la cui musica era innovativa, dinamica e frenetica, insomma adatta al ballo. Louis cominciò a frequentarlo e lo considerò un padre.Quando Oliver dovette partire, in seguito alla chiusura di Storyville, rassicurò Armstrong che lo avrebbe chiamato a suonare.
Poi Louis entrò nella band del batterista Lindsay e successivamente nel gruppo del trombonista Kid Orey musicista con qualche lacuna a livello tecnico, ma trascinatore amante dei glissati. Quando questi si dovette ritirare per motivi di salute Armstrong fu assunto da Fate Marable per suonare sui battelli che percorrevano il Mississippi. Una specie di antiche crociere che a bordo ospitavano un' orchestra del genere creolo di violini e violoncelli e un' altra orchestra che doveva far ballare.
La dote di Armstrong fu un suono squillante che riusciva a rendere ombroso quando lo richiedeva la musica e poi gli splendidi acuti.
Armstrong preparò la prima rivoluzione: il passaggio dalla esecuzione collettiva al virtuosismo solistico.
Successivamente Louis raggiunse Oliver a Chicago poi andò a New York e nel 1925 cominciò a incidere con i suoi Hot Five e dopo Hot Seven.
Ben presto i neri si videro togliere l' "esclusiva" del jazz.
Comparsero molte bands bianche che suonavano come a New Orleans. I bianchi cambiarono il modo di fare il jazz. Essi suonavano uno stile sincopato con più razionalità dando molta importanza alla esecuzione individuale, ma erano meno spontanei dei neri.
I bianchi prediligevano un suono pulito, melodie lineari, a solo cantabili e orecchiabili e l' espressività di ogni singolo musicista.
La disponibilità economica dei bianchi fece si che loro incidessero i primi dischi jazz. Orchestre come Original Dixieland jazz band o la New Orleans rhytm kings si esibivano nei grandi locali e resero popolare il jazz.
Quindi il modo di suonare il jazz dei bianchi si chiamò DIXIELAND Quando apparvero le bands miste si assodò che il jazz è l' unione delle culture dei bianchi e dei neri d' America.
In seguito alla chiusura dello Storyville di New Orleans Chicago, importante centro di passaggio, prese il ruolo di centro principale del jazz. I musicisti trovarono impiego nei club e music-hall.
A Chicago lo stile precedente maturò ed ebbe la massima fioritura intorno agli anni 20.
Nel quartiere nero, southside, Oliver, Armstrong, Jhonny Dodds, Jolly Roll Morton, Jimmie Noone e le loro orchestre incisero i primi capolavori del jazz.
Nuovamente l' evoluzione del jazz coincise con la contaminazione da parte dei bianchi che svilupparono uno stile nuovo lo stile di Chicago.
Le armonie divennero più raffinate, risentirono dell' influenza dello hillbilly e shiffle e crebbe ancora l' importanza del solista che portò alla valutazione del sassofono e alla nascita delle Big Bands.
In questo periodo ricordiamo Bix Beiderbecke, Bud Freeman, Pee Wee Russell, Muggy Spainer.
Alla fine degli anni 20 ci fu un altro spostamento da Chicago a New York. Gli stili precedenti furono "superati" e confluirono nello swing che prende il nome dall' elemento ritmico difficile da scrivere sul pentagramma e che molto lascia alla spontaneità del musicista.
L' elemento innovativo è la Big Band formata da tre sezioni di fiati: sax, trombe e tromboni ( con tre o cinque elementi per sezione ) e la ritmica formata da pianoforte, chitarra, contrabbasso, batteria. L' esempio viene nel 1929 da Harlem e Kansas City da parte di Duke Ellington e Dletcher Henderson.
Ellington si può considerare l' unico compositore jazz nel vero senso della parola. Era lui a dare il carattere all' orchestra attraverso gli arrangiamenti e la scelta accurata dei solisti ed era considerato una celebrità internazionale.
Gli arrangiamenti furono un altro elemento nuovo, nati per rendere coerente la musica di così tanti strumenti.
Nel 29, con la crisi economica, il jazz avrebbe rischiato la fine se non ci fossero stati i locali dei mafiosi bianchi che a Kansas City fecero proseguire la vita notturna nonostante il proibizionismo.
Qui troviamo grandi orchestre e grandi solisti: Coleman Hawkins, Lester Young e Billie Holiday.
Dopo la crisi lo swing raggiungerà la massima fioritura (1935-45) a scapito della iniziale vitalità e spontaneità, ciò determinò l' inizio della sua decadenza.
Nel 1940 si prospettò all'America la possibilità di entrare in guerra. La corsa agli armamenti creò un fabbisogno di manodopera che venne attinta nella popolazione nera. Ne derivò uno stato di benessere per tutti specialmente ad Harlem dove sorsero nuovi locali come il Caunt Basie Bar.
Con la ripresa economica arrivò una sfrenata voglia di ballare tanto che i giovani che assistevano ad un concerto di Goodman spaccarono le sedie per poterlo fare.
Il jazz non era accettato bene dalla buona borghesia e i bianchi presero spunto per creare una musica commerciale per far ballare.
Ellington era nato a Washington, si era formato ascoltando il ragtime di Joplin, aveva poi cominciato a suonare nei locali notturni e a formare le prime orchestre che facevano musica per ogni occasione.
Nel 1923 ebbe il primo approccio fallimentare con New York. Ma Fast Waller lo convinse ad accettare un posto al Kentucky Club. Con lui c' erano Sonny Greer alla batteria, Arthur Whetsol alla tromba, Hardwick al contralto e poi il trombonista Irvins che diede all' orchestra un suono hot.
Poi Whetsol e Irvins lo lasciarono e furono sostituiti da Miley, amante della sordina, e Joe Nonton.
Quando l' orchestra entrò al Cotton Club, elegantissimo locale frequentato dalle grandi star, il nome del Duke diventò famoso. Egli soddisfò la richiesta di musica "esotica" con il jungle style. In questo periodo furono composti i pezzi: Jungle Blues, Echoes of the jungle e l' orchesra si chiamò Jungle Band.
Nel 1927 si spinse verso composizioni di musica colta: un rifacimento della marcia funebre di Chopin e la Creol Rhapsody sulle orme della Rhapsody in Blue di Gershwin.
Ellington disse di essere stato il primo a usare la parola swing nella song Don't mean a thing if it ain't got that swing e poi scppiò la swing craze.
Nel 39 entrò nel gruppo Billy Strayhorn paroliere e arrangiatore, grande collaboratore del Duca , insieme firmarono Something to live for.
Nel 1943 furono festeggiati in una settimana i dieci anni di carriera di Ellington. Da allora il livello della sua musica e di tutta la black music crebbe notevolmente, gli furono affidate le colonne sonore di film importanti come Paris Blues e compose nel 65 la sua prima opera religiosa la Grace Cathedral.
Ellington morì nel 74 lasciando al jazz un grande tributo.
In questo periodo New York era in espansione, erano già stati costruiti molti grattacieli e numerose etnie si riversavano nella Grande Mela.
La vita musicale si era sviluppata ne pressi di Broadway sulla cinquantaduesima strada nella quale c' erano numerosi club.
Parker trovò lavoro al Three Deuces con il pianista Erroll Garner con cui incise Cool Blues.
Uno dei più famosi locali fu invece il Minton's playhouse diretto da Teddy Hill, il quale intuì che musicisti come Dizzy Gillespie erano stufi del vecchio jazz commerciale contaminato dai bianchi.In questi locali, infatti, si riunivano i solisti dopo il lavoro nelle big band nelle quali avevano ambiti più ristretti.
Parker si era fatto sentire al Monroe's Uptown House, suonava molto velocemente, con accordi nuovi e una voce stridula. Monk lo aveva invitato a suonare al Monroe's, lì trovò Gillespie e capirono di essere in sintonia verso la rivoluzione del jazz che doveva conferire allo stile l' aspetto di arte a tutti gli effetti,orgoglio del popolo nero contro i pregiudizi razziali.
Questo movimento chiamato Be- Bop fu anche culturale caratterizzato da una vita senza costrizioni di cui Parker era un esempio.
Lui e Gillespie elaborarono un nuovo linguaggio con tempi veloci, cambiamenti di ritmo e tonalità.
Il nome Be Bop è un suono onomatopeico dell' intervallo di quinta diminuita e nel gergo della gioventù significo rissa, rivolta allo swing commerciale adatto alla borghesia.Perciò Parker suonava il sax in quel modo inimitabile a volte di spalle al pubblico, insofferente agli applausi.
Il pubblico si trovò disorientato e molti critici dissero che non era più jazz
Nel 1944 arrivò Miles Davis a New York, suonava la tromba ed era rimasto colpito da Parker e Gillespie. In un' esibizione era mancato il trombettista e Billy Eckstine, capo della band, lo aveva assunto.
Davis costruì la sua personalità in mezzo al suono stridulo di Parker, alla sua velocità,alla luminosità di Gillespie, lui non aveva la loro stessa tecnica, ma la sua voce diventò il contrappunto di Parker e la controvoce di Gillespie.
Verso la metà degli anni 50 personaggi come Miles Davis sentirono la necessità di recuperare il pubblico perso a causa dell'aggressività del precedente stile.
I ritmi divennero più rilassati rispetto ai tempi staccati di Parker e Gillespie e venne recuperata la componente melodica del jazz delle origini.
Le incisioni di Davis rispecchiano la ricerca verso la musica colta ed europea, inoltre, la ricerca ripercorre tutta la storia del jazz da lester Young a Benny Goodman, ecc.
Un' altra personalità di questo stile, chiamato cool, è Lennie Tristano che formò la New School of Music, ci furono anche musicisti più spontanei come Gerry Mulligan, Dave Bruebeck e altre esperienze come il jazz da camera del Modern Jazz Quintet di John Lewis e Milt Jackson.
La sintesi di queste esperienze con quella di Davis fornì l' ispirazione ad un movimento chiamato West Coast dal luogo di origine: la costa occidentale della California. Questo movimento ha come protagonisti l' orchestra di Stan Kenton e i solisti Shelly Mann, Shorty Rogers, Jimmy Giuffre che facevano una musica non legata aregole ben definite.
Ai musicisti neri non piacque l' aspetto classicheggiante del cool. Pronta fu la loro reazione mirata a recuperare l' eredità del blues dei gospel, la spontaneità e la scansione ritmica, insieme alle armonie del be bop e ai temi tradizionali.
Questo stile è chiamato Hard bop o post bop in contraddizione al cool e le sue caratteristiche sono la bluesizzazzione dei temi e sezioni ritmiche più agili ed omogenee di quelle del be bop.
Le formazioni più importanti sono il quintetto sax e tromba ( quintetto di Clifford Brown e Max Roach) o il sestetto sax, tromba e trombone ( Jazz Messenger di Art Blakey, Jazztet di Benny Golson e Art Former ).
Il cool e l' hard bop crearono la monotonia alla fine degli anni 50.
L' avanguardia verso il superamento di essa venne fornita da Davis e il suo sassofonista Coltrane nel Milestone in cui appare la concezione modale.
L' improvvisazione modale usa temi basati non sul sistema tonale ( tonalità maggiore o minore ), ma su strutture di pochissimi accordi e scale in cui sono variati gli intervalli tra i gradi.
Le tendenze del modale si affermarono in Kinds Of Blue di Davis, Coltrane e il pianista bianco Bill Evans.
Il sistema modale apre due strade diverse: una che si contamina con modi classici e con il sistema tonale intrapresa da Evans; e un' altra che porta al free jazz.
Con l' utilizzo del sistema modale, molti jazzisti come Coltrane arrivarono a esecuzioni sempre più libere e meno convenzionali.
Nel 1960 fu utilizzata la parola free jazz, era il titolo di un lavoro di Ornette Coleman in cui due quintetti improvvisavano partendo da una modalità e scansione predefinite e poi si allontanavano da esse.
Questa tendenza comporta una rottura completa con il jazz precedente e lascia al solista una grande libertà Ciò si innesta ai movimenti per l' emancipazione del popolo nero di Martin Luther King e di Malcom X.
Quindi dal punto di vista musicale ciò comporta un rifiuto totale delle influenze bianche e un ritorno alle origini e all' improvvisazione collettiva.
Purtroppo, nel free, se non si hanno grandi capacità comunicative e creative non si ottengono grandi risultati estetici.
Grandi interpreti furono invece: Don Cherry, Cecil Tylor, Ornette Coleman, Pharoah Sanders, Albert Ayler.
A metà degli anni 60 si ripresenta l' esigenza di accostarsi a sonorità diverse perché la maggior parte del pubblico giovane considera il jazz una musica "vecchia".
Quelli erano gli anni del successo del rock così dalla fusione tra l' improvvisazione del jazz e la comunicazione del rock nasce il jazz-rock.
Non bisogna dimenticare che il free aveva deluso le aspettative del pubblico nero perché era diventato prerogativa delle lotte studentesche dei bianchi.
Un grande esempio di avvicinamento al rock è naturalmente Davis che nelle sue formazioni includeva musicisti latino-americani, della pop-music, pianisti elettrici,batteristi free,ecc.Dalla sintesi di questi elementi Davis traeva il modo per andare sempre incontro al favore del pubblico.
In un periodo relativamente breve il jazz arriva ad essere una musica poliforme. Convivono insieme lo stile modale imbevuto di elementi classici e il jazz mescolato ad altri generi.
Quindi il jazz di questo periodo si chiama fusion o jazz elettrico, le sue caratteristiche sono l' utilizzo di strumenti elettrici e ritmi simili alla musica rock e funk.
Il fenomeno fusion parte dal grande pioniere Miles Davis con il suo doppio album Bitches Brew, altri esponenti sono Pat Metheny e Michael Breacker.
Per avere alcuni esempi di Jazz Fusion si consiglia di ascoltare JOHN MCLAUGHLIN, AL DI MEOLA, PAT METHENY, LYLE MAY, CHIC COREA.
Per l’HARD FUSION si consiglia STEVE MORSE, mentre per la METAL FUSION gruppi come DREAM THEATER.
Il blues è nato e si è sviluppato in seguito alla schiavitù delle comunità nere, nelle regioni del sud degli Stati Uniti; è da considerarsi la manifestazione profana di un sentimento, e di un dolore, che ha avuto un lungo, inesorabile tracciato umano e civile, e ha ritrovato nella parola poetica prima, nel canto e nell'accompagnamento in una seconda fase la sua ampia e angosciosa possibilità di espressione. La data di nascita dell'incontro tra l'espressione poetica e musicale va collocata verso il 1870, il che significa aspra denuncia di una vasta comunità di neri che trova all'improvviso la forza e il coraggio di esprimere la propria angoscia in un lamento di dolore, che si traduce talvolta in un impetuoso inno di guerra, in un grido provocato dalla miseria, dal vuoto che è inconsciamente alle proprie spalle.
Accadde dopo il XVIII secolo che alcuni negrieri, possessori di colonie sulle coste dell'Africa avviarono il trasporto di neri da vendere nei territori dell'America dove era richiesta mano d'opera a basso costo e questa era "offerta" dal mercato degli uomini di colore.
Si sviluppa così la grande migrazione forzata. Questo fenomeno non ha solo carattere economico poiché nel momento in cui verso il 1776 apparvero sui giornali i primi annunzi pubblicitari che offrivano schiavi il problema assunze anche sembianze politiche.
Pur essendo schiavi i neri insediati nel territorio della Louisiana godevano di libertà maggiore di quanto non accadesse per coloro che erano giunti nei possedimenti inglesi e puritani. Questo spiega perché i primi blues, nei loro modi di espressione nacquero a New Orleans e nei dintorni sulle rive del Missisipi dove potevano continuare ad esprimere la loro spiritualità, le loro usanze e i loro costumi.
Nel canto blues comunque persiste ancora la tristezza e il dolore quotidiano che si tramuta in speranza di miglioria e si esprime originariamente con canti accompagnati dal solo battito delle mani e non dalla musica, conservando sempre il caratteristico aspetto di poesia capace di esprimere una condizione di desolato rammarico e di aspra nostalgia.
I blues cantano argomenti più disparati che nascono proprio dalla situazione di schiavitù che è la base dell'ispirazione.
I cantanti del blues classico fra gli anni '20-'40 erano spesso accompagnati da un'orchestra, sono così da considerare i precursori di tutta la musica americana. Un esempio fu Bessie Smith che conobbe la gloria sino agli anni '20 grazie alla sua potente voce da contralto che diede alla sua musica una dimensione veramente drammatica. Il blues dei campi, probabilmente nato nell'area del Delta del Mississippi, si sviluppò in una maniera diversa nel Sud-west o nella Costa orientale legato alle tradizioni musicali. Dal 1925 le compagnie discografiche furono interessate dal settore. Vari sono gli stili che comparirono in questo periodo:il Delta blues, il East coast, il Texas blues.
W. C. Handy
Ma Rainey
Papa
Charlie Jackson
Mamie Smith
Ida Cox
Bessie Smith
Blind Blake
Sam Chatmon
In seguito all'attività economica in relazione alla seconda guerra mondiale un certo numero di uomini di colore ottennero facilirtazioni finanziarie che diedero loro accesso alla classe media della società locale. La giornaliera ... degli uomini del sud divenne sempre più intollerabile per loro e nuove aspirazioni emersero nella loro musica che divenne "elettrificata"
L'elettricità diede al Blues una seconda giovinezza. La
chitarra elettrica permise una moltiplicazione di sonorità e una
diversificazione di effetti sonori grazie in particolare a BB. King di Memphis e Muddy Waters di Chicago.
Comunque a Chicago e a Menphis è l'armonica che domina. Grazie ad un impianto di amplificazione, Little Walters come Sonny Boy Williamson furono in grado di competere con il sassofono.
Alla fine degli anni '50 il rinnovamento venne dal distretto occidentale di Chicago, questo WEST SIDE SOUND fu espressione di un clima disperato ed opprimente.
B.B. King
Buddy Guy
Muddy
Waters
John Lee
Hooker
Lightnin'
Hopkins
La situazione storica del periodo mette in evidenza le divergenze che esistevano fra i bianchi e i neri. La cultura nera però fu molto influente per quella bianca tanto da creare un nuovo tipo di musica chiamata hillbilly music, apprezzata dai giovani, proprio per le sue caratteristiche di velocità e per il suo "vocabolario" preso dalla musica nera.Alla fine degli anni sessanta, il blues non era una forza dominante sul mercato commerciale, ma nessuno faceva in modo che lo diventasse. Molti dei suoi musicisti si esibivano per un pubblico più grande di quello che mai avevano avuto. Da allora in poi si è parlato più o meno costantemente di blues con un ritorno al passato e un aumento di popolarità ma non si è mai parlato della sua morte.
La nuova musica, chiamata hillbilly music per il ricordo del continete, piacerà ai giovani, elettrificandola e accellerando il suo tempo, prese caratteristiche del rock and roll e dal "vocabolario" americano della musica nera.
Alla fine degli anni sessanta, il blues non era una forza dominante sul mercato commerciale, ma nessuno faceva in modo che lo diventasse. Molti dei suoi musicisti si esibivano per un pubblico più grande di quello che mai avevano avuto. Da allora in poi si è parlato più o meno costantemente di blues con un ritorno al passato e un aumento di popolarità ma non si è mai parlato della sua morte.
Albert King
Buddy Guy
Taj Mahal
Otis Rush
B.B. King
Dopo il 1980 nel blues si sono verificati notevoli cambiamenti che hanno fatto di questo periodo un significativo punto di svolta nella storia della musica. Il più grosso cambiamento è consistito probabilmente nella "scoperta" del blues da parte di un pubblico cresciuto con il Rock 'n' roll. Negli anni '80 non era difficile trovare gruppi blues con un largo seguito in tutte le classi sociali.
Negli ultimi due decenni, inoltre, la scena musicale ha perso delle leggende del blues che hanno contribuito a definire il linguaggio musicale, come Luther Allison, Albert Collins, Jimmy Reed su tutti. Tuttavia, negli ultimi anni, è apparsa una nuova generazione di talenti, giovani musicisti capaci non solo di fare blues ma anche hard rock, country e addirittura jazz. Influenzati dai loro grandi predecessori, essi lavorano all'interno della ricca tradizione blues, infondendovi la loro personale ispirazione.
Oggi il blues è un grande business di cui fanno parte radio dedicate a questo tipo di musica, locali, film, festival e dischi che vendono milioni di copie; in questo periodo, vi sono artisti che hanno contribuito a rendere il blues una musica molto più popolare di quanto non fosse immaginabile in precendenza.
Luther
Allison
Albert
Collins
Lighin'
Slim
Jimmy Reed
B.B. King
Stevie Ray
Vaughan
A Alberta
Adams - Allman Brothers Band
B Marcia Ball - Lou Ann Barton -
Lurriel Bell - Rory Block - Blues Brothers - Blues Rooster - Lonnie Brooks -
Sarah Brown - R.L. Burnside
C Barbara
Carr - Chucky C - Popa Chubby - Eric Clapton - William Clarke - Eddy Clearwater
- Clearwater Creedence Revived - Stevie Cochran - Joe Cocker - Davis Coen -
Deborah Coleman - Albert Collins - Joanna Connor - Johnny Copeland - Robert
Cray
D Debbie
Davies
E Terry
Evans
F Deitra Farr - Fleetwood Mac - Robben Ford -
Andy J. Forest - Friendly Travellers
G Herbie Goins
H John Hammond - James Harman - Corey Harris -
Scott Henderson - John Henry Blues - Holmes Brothers - Howard & the White
Boys - Long John Hunter
J Fruteland Jackson - Kay Foster Jackson - Etta
James - Big Jack Johnson - Jimmy Johnson - Sly Johnson - Carvin Jones - Ronnie
Jones
K Jim Kahr - Eddie Kirkland
L Lamont Cranston - Jonny Lang - Lazy Lester -
Lil' Ed - Little Feat - Louisiana Mojo Queen - Louisiana Red - Barbara
Lynn
M Doug MacLeod - Magic Slim - Taj Mahal - Bob
Margolin - Mick Martin - John Mayall - Sam McClain - Coco Montoya - John Mooney
& Bluesiana - Willie Murphy - Charlie Musselwhite - Gary Moore
P Peaches
- Cheryl Porter - Gary Primich
R Bonnie
Raitt - Johnny Rawls - Michael Roach
S Saffire
- Son Seal - Kenny Wayne Shepherd - Angela Strehli - Hubert Sumlin
T Hound
Dog Taylor - Texas Flood - The Hoax - George Thorogood
V Stevie
Ray Vaughan - Maurice John Vaughn
W Robert "Bilbo" Walker
- Ruby Wilson
Z Silvan Zingg
A Texas Alexander - Luther Allison - Kokomo Arnold - Estelle Axton
B B.B. King - Barbeque Bob - Count Basie - Carey Bell - Chuck Berry - Big Maceo - Scrapper Blackwell - Blind Blake - Bobby Blue Bland - Lucille Bogan - Booker T & The MG's - Ishman Bracey - Jackie Brenston - Big Bill Broonzy - Mojo Buford
C
Gus Cannon - Ray Charles - Sam Chatmon - Clifton Chenier - Sam Clark - Libba
Cotten - James Cotton - Ida Cox - Robert Cray - Steve Cropper - Arthur
Crudup
D Jimmy
Dawkins - Jimmy deBerry - Willie Dixon - Joe Dobbins - Dr. John - Dr. Ross -
Duck Dunn - Champion Jack Dupree
E David
Honeyboy Edwards - Sleepy John Estes
F
Harmonica Frank Floyd - Aretha
Franklin - Frank Frost
G Roscoe Gordon - Buddy Guy
H
W.C. Handy - Pat Hare - Hacksaw
Harney - Lucille Hegamin - Jimi Hendrix - Z.Z. Hill - John Lee Hooker -
Lightnin' Hopkins - Big Walter Horton - Son House - Peg Leg Howell - Howlin'
Wolf - Joe Hughes - Alberta Hunter - D.A. Hunt - Mississippi John Hurt
J
Jim Jackson - Papa Charlie
Jackson - Elmore James - Homesick James - Skip James - Blind Lemon Jefferson -
Blind Willie Johnson - Lonnie Johnson - Robert Johnson - Tommy Johnson - Janis
Joplin - Louis Jordan
K
Albert King - B.B. King - King
Biscuit Flour Time - Freddie King
L
Leadbelly - Furry Lewis - Meade Lux Lewis - Mance Lipscomb - Little
Milton - Little Sonny - Robert Lockwood - Alan Lomax - John Lomax - Johnny
London - Joe Hill Louis
M Lonnie Mack - Magic Sam -
Mar-Keys - Sara Martin - John Mayall - Fred McDowell - Brownie McGhee - Blind
Willie McTell - Memphis Horns - Memphis Minnie - Memphis Slim - Lizzie Miles -
Charlie Musselwhite
N Sonny Boy Nelson - Tracy Nelson -
Robert Nighthawk - Willie Nix
P Little
Jr. Parker - Charlie Patton - Carl Perkins - Dewey Phillips - Sam Phillips -
Piano Red - Professor Longhair
R Ma
Rainey - Bonnie Raitt - Annie Rattlesnake - Jimmy Reed - Charlie Rich - Billy
Lee Riley - Jimmy Rogers - Dr. Ross - Otis Rush - Jimmy Rushing
S Sheiks - Johnny Shines - Memphis Slim - Bessie
Smith - Clara Smith - Mamie Smith - Otis Spann - Victoria Spivey - Houston
Stackhouse - Jim Stewart - Frank Stokes - Hubert Sumlin - Sunnyland Slim -
Sweet Charlene - Roosevelt Sykes
T Tampa
Red - Eva Taylor - Koko Taylor - Sonny Terry - Rufus Thomas - Big Mama Thornton
- Big Joe Turner
V Eddie
"Cleanhead" Vinson - Zulu Van Hunt - Mose Vinson
W T-Bone Walker - Sippie Wallace -
Sam Washboard - Ethel Waters - Muddy Waters - Junior Wells - Peetie Wheatstraw
- Bukka White - Big Joe Williams - Robert Pete Williams - Sonny Boy Williamson
1 - Sonny Boy Williamson 2 - Rev. Robert Wilkins - Joe Willie Wilkins - Edith
Wilson - Johnny Winter - Jimmy Witherspoon
Y Jimmy Yancey - Yank Rachel
STEVE RAY VAUGHAN
JIMI HENDRIX
GARY MOORE
Durante il XVII e il XVIII secolo, i neri furono portati in schiavitù dal continente africano al di là dell’Atlantico, dove lavoravano nelle piantagioni di cotone degli Stati Uniti meridionali.
Nacquero così i “plantation songs” (canti della piantagione) da cui derivarono i “work songs” (canti di lavoro) e i “calls” (richiami). Questi canti offrivano agli schiavi un mezzo per scandire i gesti del lavoro e un ruolo per comunicare tra loro senza farsi intendere dai padroni bianchi. Cantare rappresentava un sollievo psicologico alla situazione degradante della schiavitù ed era anche una forma di preghiera.
Le prime monodie religiose degli schiavi risalgono agli inizi del XVIII secolo, quando l’approccio dei neri al Cristianesimo avveniva in forma clandestina, perché proibito dai loro padroni.
In seguito i predicatori battisti e metodisti venuti dall’Europa li convertirono al Cristianesimo ed essi cominciarono a cantare canti religiosi chiamati Spirituals, derivati, appunto, dagli inni inglesi ai quali essi aggiunsero i ritmi e i colori africani.
Negli anni ‘30 il pianista e compositore Thomas A. Dorsey rielaborò in modo rigoroso e fedele tutti i generi sacri nero americani, modernizzando gli antichi moduli espressivi senza tradirli. Thomas A. Dorsey è considerato da molti come il “padre della Gospel Music”: compositore e arrangiatore di blues, accompagnò da giovane interpreti famose di blues come Bessie Smith e Ma Rainey. Durante la sua partecipazione ad un meeting annuale della “National Baptist Convention” a Filadelfia, Dorsey sentì per la prima volta le composizioni di Charles A. Tindley, che lo influenzarono a tal punto da cominciare a scrivere brani di ispirazione cristiana, abbandonando così i suoi testi profani, ma non i ritmi jazz e i colori blues.
Questa fusione di sacro (spirituals e inni) e profano (blues e jazz) fu considerata la “musica del diavolo” e si cercò di evitarla; la chiesa stessa dichiarò che la musica di Dorsey era indegna di essere eseguita all’interno delle chiese. Egli, invece, continuò a comporre e scrisse oltre 800 canzoni: interpreti pioniere della sua musica furono Sallie Martin (1896 – 1988) e Mother Willie Mae Ford Smith (1904 – 1994). Altri interpreti leggendari che hanno divulgato il gospel sia negli U.S.A. che in tutto il mondo, sono Mahalia Jackson – The Queen of Gospel (1911 – 1972), Clara Ward (1924 – 1973), James Cleveland – The King of Gospel (1931 – 1991) Edwin Hawkins (autore della famosissima “Oh happy day”). Interpreti leggendari negli anni ’50 e ’60 furono Edna Gallmon, Sam Cooke e Brother Joe May. Altri artisti di gospel contemporaneo meritano di entrare nell’olimpo della musica gospel di tutti i tempi. Tramaine Hawkins, Walter Hawkins, Jessy Dixon, Candi Staton, Al Green, Daryl Coley, Thomas Whitfield, Andrae Crouch & The Disciples, Richard Smallwood, Yolanda Adams, Larnelle Harris, Bebe e Cece Winans, Kirk Franklin, etc.
Accanto a quella degli interpreti leggendari regnò
incontrastata anche la figura del “quartetto gospel”, e ciò influenzò
moltissimo la cultura americana. Tra i quartetti più famosi citiamo The Swan Silverstone, The Sensational
Nightingales, Rev. Julius Cheeks, The Dixie Hummingbirds, The Five Blind Boys,
The Fairfield Four e The Mighty Clouds of Joy (anni ’60 e ’70) e i
contemporanei Commissioned e Take 6.
La maggior parte dei quartetti gospel era maschile, ma si possono citare gruppi femminili eccellenti e popolari come The Davis Sisters, Harmonettes (il gruppo più duraturo), The Caravans. Tra le Caravans spiccarono personalità di gran rilievo come Albertina Walker, Dorothy Norwood, Cassietta George, Bessie Griffin, Inez Andrews, Shirley Caesar e Delores Washington.
Probabilmente il più popolare quartetto di tutti i tempi fu The Soul Stirrers, guidato dal grande Robert H. Harris, che fu insegnante di Sam Cooke, che, dopo aver fatto parte dei Soul Stirrers, divenne simbolo della musica popolare americana.
Altri artisti gospel da citare sono Aretha Franklin, Della Reese, Lou Rawles, Ray Charles.
Nella musica gospel le corali di massa ben presto
rimpiazzano i quartetti. Ne
citiamo alcuni: The Mississippi Mass Choir (anni ’90), Milton Brunson & The
Thompson Community Choir, John P. Keel & The New Life Community Choir (anni
80).
Negli anni
’90 troviamo Hezekiah Walker e The Love Fellowship Choir, O’landa Draper &
The Associates, Donald Laurence & The Tricity Singers, The New Jersey Mass
Choir, The Chicago Mass Choir, The National Baptist Convention Mass Choir, The
Brooklin Tabernacle Choir e tanti altri.
… …
Nell’ambito del Rock e dei suoi sottogeneri si definisce “supergruppo” quel gruppo di artisti che individualmente sono già affermati nel proprio strumento oppure che nel complesso hanno una marcia in più. Ne forniamo soltanto alcuni esempi.
Sono nati come esponenti del fenomeno BEAT che è una evoluzione giovanile del POP anni 50, poi sono passati al ROCK e alla PSICHEDELIA.
Gruppo prettamente pop, anche se qualche volta ha strizzato l’occhio al rock e alla dance music. L’estrema bellezza delle melodie prevalica qualsiasi considerazione sul genere.
Gruppo rock per antonomasia.
Gruppo rock che amalgama al rock elementi teatrali.
Gruppo rock che ha incarnato la contestazione giovanile degli anni ’60.
Gruppo rock che ha creato il genere musicale hard rock.
Gruppo rock che ha creato il genere musicale hard rock.
Questo gruppo rock ha inglobato nell’hard rock una profonda e originale ricerca melodica.
Questo gruppo rock ha inglobato nell’hard rock temi gotici, medioevali e dark.
Probabilmente il gruppo che in assoluto ha reso l’hard rock un linguaggio universale fondendolo con praticamente ogni altro genere musicale.
Gruppo che di una profonda e attiva ricerca sonora ha fatto la sua bandiera
Costituiscono
una visione più moderna e psichedelica del rock
L’Hard Rock, o cosiddetto rock duro, è nato intorno alla fine degli anni 60, quando si è sviluppata nei gruppi musicali una profonda ricerca sonora e sperimentazione musicale. Chiaramente i gruppi più dotati musicalmente sono riusciti a compiere questo passo creando non solo dei nuovi generi musicali, ma talvolta della vera e propria strumentazione nuova.
Pionieri di questa svolta sono stati i seguenti gruppi: Deep Purple, Led Zeppelin, Uriah Heep, Black Sabbath. Tutti questi gruppi tranne i Led Zeppelin continuano tuttora la loro attività a fasi alterne di rinnovamento e ripetitività, costituendo il vero fulcro di tutto il mondo rock degli ultimi decenni.
Lo strumento guida di questo rinnovamento è costituito dalla chitarra intesa come strumento che nel corso degli ultimi decenni è evoluta in maniera esponenziale, sia dal punto di vista dell’utilizzo che delle sonorità ottenute.
I gruppi hard rock hanno scoperto che potevano estrarre da questo strumento delle sonorità nuove e originali. Seguendo questa filosofia lo stesso si poteva fare con la voce e le tastiere.
Una degenerazione di questa concezione è venuta, invece, con l’Heavy Metal dove tutti gli aspetti esteriori di quella che era una ricerca, sono diventati un canone estetico di routine.
In breve, con la loro sperimentazione i gruppi hard rock hanno fondato un genere di cui loro stessi non fanno parte.
L’Heavy Metal stesso, d’altra parte, si è evoluto in maniera indipendente acquisendo una propria identità ed anche una maggiore dignità di quanto non ne avesse agli albori. Da una sorta di sottogenere commerciale, si è tramutato in un genere vero e proprio, tale da influenzare persino le sue stesse radici.
Ma l’hard rock non ha generato soltanto l’heavy metal. Non dimentichiamo il SOUTHERN ROCK, il POMP ROCK, l’A.O.R. e molti altri. Vediamo nei dettagli i sottogeneri.
Parliamo di SOUTHERN ROCK quando quando il rock si fonde con le melodie della tradizione americana COUNTRY WESTERN.
Parliamo di POMP ROCK quando l’Hard rock si fonde con alcuni stilemi sinfonico-classici. Parliamo di ADULT ORIENTED ROCK (A.O.R.), quando si fonde con la melodia orientata ad un pubblico più maturo. Parliamo di PROGRESSIVE quando alla chitarra si affiancano stilemi tastieristici di ispirazione classica.
Parliamo di HARD BLUES quando l’influenza del blues è molto marcata.
Parliamo di ROCK FUSION o JAZZ ROCK quando si ha una influenza con il Jazz. Storicamente parliamo di Jazz Rock per quanto riguarda gli anni ‘60, ’70 e di Rock Fusion per i decenni successivi. La Rock Fusion è una musica che unisce stilemi molto più moderni e già maturi sia per l’ambito rock che per quello del jazz. Si arriva persino a fondere frange particolari dell’Heavy Metal.
YES, RUSH,
ASIA, MOODY BLUES, RAINBOW
KANSAS, STYX
FOREIGNER,
JOURNEY
WHITESNAKE,
UFO, NIGHT RANGER, BADLANDS, DAMN YANKEES, DIAMOND HEAD, WINGER, MR. BIG
ALLMANN
BROTHERS BAND, LYNYRD SKYNYRN, BLACKFOOT, MOLLY HATCHET, LITTLE FEAT, DOOBIE
BROTHERS
DREAM THEATER,
SAVATAGE, ANGRA, SHADOW GALLERY
DIXIE DREGS, STEVE MORSE BAND, AL DI MEOLA, COLOSSEUM (2), LITTLE FEAT (in parte), GAMALON(metal fusion)
JEAN MICHEL JARRE
KITARO
MICHAEL HEDGES
Abbiamo una fusione di generi musicali, quando i generi di cui la musica è composta diventano indistinguibili, quasi inseparabili. Si parla invece di amalgama quando i due o più generi sono distinguibili all’interno del brano. Si parla invece di collezioni quando all’interno dello stesso disco si hanno generi diversi, rappresentati da brani differenti o separati da sezioni ben definite.
Alcuni esempi rappresentativi di FUSIONE:
AL DI MEOLA, PAT METHENY, DEEP
PURPLE, KITARO,YES, WHITESNAKE.
Alcuni esempi rappresentativi dell’amalgama:
DIXIE DREGS, QUEEN, URIAH HEEP, CLAUDE BOLLING
LITTLE FEAT, GENTLE GIANT, KANSAS, ALMANN BROTHERS BAND, LYNYRD SKYNYRD.
Alcuni esempi rappresentativi della collezione:
QUEEN, URIAH HEEP.
Nel corso dei secoli la voce ha avuto un ruolo di natura diversa. Dagli albori della musica fino a tutto il Medioevo il suo apporto nei brani era di natura fondamentale. Tutti gli altri strumenti erano visti come una cornice, un supporto a quella che era la parte focale della composizione musicale.
Col passare dei secoli questa sua posizione di centralità è venuta meno, cominciando a nascere quella che poi è divenuta la musica strumentale con tutte le sue diversificazioni. Con Beethoven per la prima volta la musica strumentale acquista un’importanza superiore a quella vocale, dimostrando che non c’è bisogno della voce e dei testi per esprimere quella molteplicità di sentimenti e di colori che risiedono nell’animo umano.
Al giorno d’oggi la voce, al pari di ogni altro strumento, può assumere sia valenza solistica che di accompagnamento, secondo infinite miscele.
Gli stili e i generi si sono diversificati nel tempo adattandosi o facendo proprie tutte le variazioni che ci sono state nella storia della musica.
LIRICA, BLUES, GOSPEL, JAZZ, ROCK, HARD ROCK hanno rispettivamente contraddistinto il panorama musicale vocale del secolo passato.
Possiamo ora elencare alcuni dei personaggi che hanno contraddistinto i vari generi musicali. Per quanto riguarda la lirica abbiamo: Maria Callas, Placido Domingo, Josè Carreras, Luciano Pavarotti, Monserrat Caballè, etc.
Per il BLUES/GOSPEL abbiamo Aretha Franklyn, Mahalia Jackson*, James Cleveland*, etc.
Per il JAZZ abbiamo Bobby McFerrin*, Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Carmen McRae, etc.
Per il POP/ROCK abbiamo Mick Jagger*, Jon Anderson (Jethro Tull), Jan Anderson (Yes), George Michael, Barbara Streisand*, Liza Minnelli*, Joe Cocker* e molti altri. Abbiamo inoltre Beatles, Abba, Gentle Giant, Almann Brothers Band che, come gruppo, hanno creato particolari armonie vocali.
Per l’HARD ROCK abbiamo Freddie Mercury, Ian Gillan, David Coverdale, Sammy Hagar, David Byron, Steve Walsh, Steve Perry, Lou Gramm, Glen Hughes, Robert Plant, John Lawton, Dennis De Young, Tommy Shaw, David Lee Roth, Ronnie James Dio, John Elefante e molti altri, come solisti o nei vari gruppi in cui hanno militato. Inoltre abbiamo: Queen, Uriah Heep, Styx, Lynyrd Skynyrd, Damn Yankees, che, come gruppo, hanno creato delle particolari armonie vocali.
Una particolare menzione va ai Queen che, sia con la presenza della voce solista di Freddy Mercury, sia per la particolare cura nelle armonie vocali dovuta anche agli altri componenti del gruppo, sia per la varia differenziazione delle stesse con numerosi esperimenti che hanno fuso per la prima volta nella storia della musica addirittura il ROCK con la musica lirica. Anche se in tono leggermente inferiore anche gli Uriah Heep hanno dato il loro contributo, costituendo nei primi anni 70 una fonte d’ispirazione per gli stessi Queen.
Sempre per l'Hard Rock, in tempi più recenti abbiamo i seguenti ottimi cantanti: Andrè Matos, James LaBrie, Zac Sevens, Kip Winger, Eric Martin, Gary Hughes, Bob Catley e molti altri.
Seguire l’evoluzione della chitarra nel corso degli anni, sia come strumento che come modo di suonare, vuol dire in un certo senso seguire l’evoluzione del rock.
Parallelamente alla nascita di nuovi gruppi musicali, molti dei chitarristi più bravi ed affermati si sono cimentati nella composizione di album principalmente strumentali dove le loro particolari tecniche chitarristiche potessero essere esaltate nel migliore dei modi. L’apice di questa diffusione si è avuta intorno agli anni ’80, quando la vendita di questi album solistici arrivava persino ai milioni di copie. Recentemente il fenomeno si è molto ridimensionato, ma ha lasciato una notevole impronta su tutte le uscite discografiche successive.
La diffusione di tutti questi guitar-heroes ha creato molta confusione tanto che insieme ad alcuni veri assi della seicorde sono spuntati personaggi approssimati senza talento. Per districarsi nel labirinto dei chitarristi bisogna mantenere la suddivisione per generi.
Andres Segovia*
Manuel
Barrueco
Julian
Bream*
John
Williams*
Alexandre
Lagoya
Ida Presti*
Eliot Fisk*
John McLaughlin
Al Di Meola
Eric
Johnson
John
Scofield
Pat Metheny
Larry
Carlton
Allan
Holdsworth
Lee
Ritenour*
Al Di Meola
Steve Morse
Mike Stern
Michael Lee
Firkins
Shawn Lane
Jeff Berlin
Steve Howe
Mike
Oldfield
Steve Morse
Joe Satriani
Steve Vai
Vinnie
Moore
Jeff Beck
Gary Moore
Brad Gillis
Alex Masi
Jeff Watson
Uli Jon Roth
Michael Schenker
Ronnie Montrose
David Chastain
Patrick Rondat
Al Pitrelli
David
Gilmoore
Brian May
Ritchie
Blackmore
Jimi Hendrix
Alex Lifeson
Alvin Lee
Ken Hensley
Mick Box
Robin
Trower
Eddie Van Halen
Jimmy Page
Rick Emmett
Paul
Gilbert
James Young
Malmsteen
Frank
Marino
Ted Nugent
Tommy Shaw
Neal Shon
Impellitteri
Alcuni altri esempi:
Robben Ford
John
Campbell
Django
Steinhardt
Michael Hedges
Albert Lee
Per quanto riguarda le tastiere in ambito ROCK il massimo della diffusione dello strumento si è avuta intorno agli anni ’70 con lo sviluppo del PROGRESSIVE ROCK capeggiato da YES e GENESIS. La diffusione della tastiera è stata comunque di molto inferiore a quella della chitarra.
Lyle Mays
T Lavitz
Jordan Rudess
Jon Lord
Rick
Wakemann
Rick
Emerson
Don Henley
Steve Walsh
Ken Hensley
Kerry Livgren
Claude Bolling (Jazz/Classica)
Chick Corea
I vari interpreti di musica classica per pianoforte
Kitaro
Jean Michel Jarre
Il Violino
Per quanto riguarda i violinisti possiamo citarne alcuni:
Robby
Steinhardt
Mark O’Connor
Jean Luc Ponty
Allen Sloan
Stephan
Grappelli*
Per quanto riguarda i batteristi possiamo citarne alcuni:
Billy
Cobham
Rod
Morgenstein
Ian Paice
Neil Peart
Per quanto riguarda il flauto possiamo citarne alcuni:
Jean Pierre
Rampal
Ion Anderson
Per quanto riguarda il sax possiamo citarne alcuni:
Michael Brecker
La musica Classica può essere suddivisa in vari periodi.
Gran parte della musica che si è sviluppata in Europa durante il periodo Medioevale era di tipo vocale, sia di natura religiosa che di natura mondana. La musica religiosa evolse in quella Gregoriana e in altre forme di canto, mentre quella mondana consisteva per la maggior parte in canzoni di menestrelli in viaggio o di poeti trovatori.
La musica vocale fu scritta, fino al nono secolo, solo per una voce. Successivamente fu introdotta una seconda parte più bassa che duplicava esattamente la melodia principale per un intervallo di quinta o di quarta. Talvolta veniva aggiunta una terza voce che suonava un’ottava sotto. L’idea del moto contrario si sviluppò lentamente, in cui la parte bassa si muoveva nella direzione opposta a quella della parte alta. Mentre l’idea di due o più voci, o polifonia, cominciava a influenzare la musica sacra, le canzoni mondane continuavano ad essere scritte per una voce accompagnata da vari strumenti.
Durante il dodicesimo secolo, la musica vocale divenne più ritmicamente interessante dato che le parti aggiunte contenevano più note della melodia principale, ora chiamata canto fermo.
Dato che gli antichi compositori spesso non firmavano le loro composizioni, molti di essi ci rimangono sconosciuti. Anche se un nome può essere associato ad un particolare lavoro, molto poco possiamo sapere sui particolari della vita di tale compositore. Comunque conosciamo alcuni dei compositori principali, di cui Abbess Hildegard von Bingen, Perotin Magnus e Guillaume de Machaut, tra gli altri.
Il Rinascimento fu un’epoca di rinascita e di un massiccio sconvolgimento culturale. Artisti di tutti i tipi nell’Europa occidentale divennero più consapevoli del passato classico e del mondo al di là degli stretti confini della teologia medioevale. La Musica fu nondimeno influenzata dalla generale ricettività alle nuove idee.
Per tutte le forme artistiche, musica inclusa, il Rinascimento segnò la rinascita dell’umanesimo e un risveglio delle attività culturali fine a se stesse. Le innovazioni musicali si svilupparono velocemente, facilitate dall’avvento della musica stampata e conseguentemente lo sviluppo della teoria e pratica musicali furono similmente spinte in avanti. Questo periodo copre l’ultima metàdel quindicesimo secolo e il sedicesimo secolo, inclusi. Con il Rinascimento emersero più complicate e vaste strutture armoniche e contrappuntali. Sebbene le forme musicali impiegate siano ancora per la maggior parte liturgiche, il tardo Rinascimento fa vedere un grande aumento della raffinatezza delle composizioni strumentali, così come l’emersione di madrigali mondani, lavori drammatici e le prime opere.
Molti di questi cambiamenti furono sperimentati con la musica di compositori francesi-fiamminghi tra cui Johannes Ockeghem, Guillaume Dufay e Josquin des Prez. Il periodo culminò nella musica di Giovanni Palestrina, Claudio Monteverdi, William Byrd, Roland de Lassus, e molti altri, nello stesso modo in cui gli stili musicali si diffusero attraverso l’Europa.
Il Madrigale fu uno delle più influenti e più popolari forme di musica durante il Rinascimento. Consisteva in una composizione per molte voci ed era generalmente senza accompagnamento. Il testo usualmente seguiva temi amorosi o pastorali (mondani nel contenuto piuttosto che religiosi). Il compositore Lassus scrisse qualcosa come 150 madrigals, che sono altamente espressivi nelle loro forti ritmiche e drammatici cambiamenti di tono. Fu l’abile uso, da parte di Palestrina, del madrigale mondano come base di molti dei suoi lavori sacri che diede alla sua musica il carattere di unicità.
La musica del periodo Barocco (1600-1750) fu caratterizzata da vastità di proporzioni, un ricco contrappunto, grande splendore e una linea melodica molto ornamentata. C’è un allontanamento dalla severità della musica Medioevale e del Primo Rinascimento con un’enfasi nell’uso del grande canto e del colore strumentale. La musica mondana è ora altrettanto in evidenza quanto la musica liturgica.
La rivolta del sedicesimo secolo contro la polifonia del Rinascimento fece sorgere un’enfasi nel carattere delle voci individuali e degli strumenti e inoltre nell’uso dell’armonia nella composizione. L’uso dei vecchi modi della Chiesa dalle tonalità di maggiore e minore come basi della composizione. Le principali forme di scrittura vocale del periodo includevano l’opera, l’oratorio e la cantata; le scritture strumentali includevano la sonata, il concerto e l’overture. Alcune tarde forme barocche furono la fuga, il preludio corale e la toccata, una forma libera per strumenti a tastiera.
Il periodo Barocco può essere diviso in Primo Barocco (1600-1680) e Tardo Barocco (1680-1750).
La figura più importante nel Primo Barocco fu il compositore italiano Claudio Monteverdi. Trasformò la musica attraverso il suo ingegnoso sviluppo delle forme tradizionali. In particolare, lo stile drammatico dei suoi madrigali (composizioni vocali) preannuncia la cantata solista e il recitativo operistico (uno stile di canto che assomiglia al discorso) del periodo Tardo Barocco. Monteverdi fu anche il primo significativo compositore d’opera.
Altra musica che fiorì durante questo periodo fu la musica per organo da chiesa. Il compositore olandese Jan Sweelinck ha sperimentato un numero di forme, inclusa la fuga, che influenzarono fortemente Bach. Un altro musicista guida fu Dietrich Buxtehude, la cui fama inspirò Bach a camminare per duecento miglia proprio per sentirlo suonare.
Il più grande retaggio tramandato dal periodo Tardo Barocco fu la sua enorme ricchezza di opere (come il Serse di Handel) e oratori, (due dei più grandi furono La Passione di S. Matteo di Bach e il magnifico Messiah di Haendel). Sono forse questi due oratori che più caratterizzano il senso di opulenza e e splendore associati con quel periodo. Altri principali contributi musicali del Tardo Barocco furono varie forme di danza, come il minuetto, il gigue, il courante, l’allemanda e la sarabanda. Queste danze riflettevano movimenti che erano ornamentali, la qual cosa era un’altra caratteristica chiave di questo particolare periodo della storia della musica.
Il concerto grosso; la forma strumentale chiave del Tardo Barocco, rifletteva il contrasto tra due gruppi di strumenti: uno era un piccolo corpo di solisti d’archi, noto come il concertino, concertato, o concertante; l’altro gruppo, noto come il ripieno, formava la più estesa sezione di archi. I due gruppi si avvicendavano l’uno con l’altro o, a volte, suonavano insieme. Alcuni dei più grandi concerti grossi sono quelli di Corelli, J.S. Bach e Handel. Fu da queste prime forme di concerto che si svilupparono i successivi concerti Classici e Romantici.
Monteverdi scrisse un gran numero di musicale corale da chiesa, parecchi madrigali e parecchie opere, alcuni dei quali sono andati tragicamente perduti. Ha cambiato l’opera da un’appannaggio per pochi dotti ad uno spettacolare intrattenimento popolare. La sua abilità di adattarsi ad una certa varietà di stili, nella sua ricerca di esprimere emozione attraverso la musica, ha portato molta gente a considerarlo come il primo vero grande compositore.
Lavori principali:
Sebbene la musica da camera rappresenti solo una piccola parte dei risultati di Pachelbel come compositore, il suo "Canone in D maggiore" è uno dei pezzi più popolari della musica classica.
Come esecutore solista dello strumento, Pachelbel scrisse una quantità considerevole di musica per organo, inclusa una serie di corali per organo, basati su ben conosciuti inni-melodia Luterani. Altra musica per organo includeva lavori in forme usate più tardi da Bach: fughe, toccate, fantasie e un insieme di sei chaconnes.
Lavori principali:
Corelli era un violinista e compositore Italiano conosciuto principalmente per la sua influenza nello sviluppo dello stile vionistico e per le sue sonate e i suoi 12 Concerti Grossi, che stabilirono la forma del concerto grosso.
Lavori principali:
Nella sua giovinezza Albinoni si è mosso senza successo con le composizioni di musica da chiesa. E’ diventato noto al pubblico per la prima volta come compositore nel 1694 quando la sua prima opera, "Zenobia, regina de Palmireni", uscì a Venezia insieme con la sua prima collezione di musica strumentale "Sonata a tre, Op.1". Da allora in poi, egli divise la sua attenzione quasi equamente tra le composizioni vocali (opere, serenate e cantate) e le composizioni strumentali (sonate e concerti).
La sua musica vocale si era diffusa solo per manoscritti, a parte le 12 cantate pubblicate nel 1702 come la sua Op.4, ed una cantata che apparve da qualche altra parte e che era relativamente poco conosciuta al di fuori dell’Italia.
La sua musica strumentale godette di una certa popolarità nel nord europa, particolarmente attraverso le case editrici di Amsterdam e Londra. C’erano 108 lavori pubblicati come Op.1-3 e 5-10, 17 lavori pubblicati in collezioni non autorizzate, e circa 50 lavori legali rimanenti in manoscritti.
Il suo famoso "Adagio in G minor" è basato sul frammento di un manoscritto scoperto nella biblioteca statale di Dresda dopo la seconda guerra mondiale da Remo Giazotto, un musicologo Milanese che in quel periodo stava completando la sua biografia di Albinoni e la sua lista di lavori. Sono sopravvissuti solo la linea di basso e sei barre di melodia, probabilmente da un lento movimento di una sonata per Trio. Giazotto ricostruì l’adagio circa nel 1945, basandosi sul frammento rimasto.
Lavori principali:
I lavori di Vivaldi includono più di 500 concerti, più di 70 sonate, circa 45 opere e musica religiosa. I suoi concerti stabiliscono un modello del genere in tutta europa, influendo anche sullo stile dei suoi più vecchi contemporanei. Più di 300 dei suoi concerti sono concerti per solisti (220 per violino, altri per fagotto, cello, oboe e flauto). Altri sono concerti grossi, 25 per due violini solisti e 32 per tre o più strumenti.
Sebbene scrisse molti concerti piacevoli e memorabili, come i suoi più famosi lavori “Le Quattro Stagioni” e la "Opus 3", egli scrisse anche molti lavori che sono di fatto esercizi a cinque dita per studenti. Egli avrebbe suonato questi esercizi con i suoi allievi di talento.
Il suo più famoso e più giovane contemporaneo, Bach, studiò i lavori di Vivaldi durante i suoi anni di formazione. Alcuni dei concerti per violino e sonate di Vivaldi esistono solo nelle trascrizioni, principalmente per arpicordo, fatte da Bach. E’ verosimile che Vivaldi esercitò più di un’influenza sullo stile strumentale di Bach più di ogni altro compositore.
Lavori principali:
La musica di Johann Sebastian Bach ricorda ognicosa conosciamo di lui come uomo e come artista. Egli era fisicamente vigoroso, emozionalmente forte, superbo e coscienzioso artista, così come un buon padre di famiglia che amava rilassarsi con sua moglie e i suoi figli mentre beveva un bicchiere di vino o un boccale di birra. Qualunque cosa scriveva, dai più superbi lavori corali ed elevate fughe alle cerimoniose suite di danze, la sua musica risplende con grande forza, sicurezza e calda umanità.
Bach visse nel tardo Periodo Barocco. In questo periodo, la musica suona ricca e grandiosa. Per la maggior parte la musica era basata su forme musicali ben radicate. Bach scrisse in parecchie forme e stili già antichi: le forme polifoniche della fuga e del canone, la passione e la cantata della chiesa tedesca protestante, le vecchie forme di messa, suite di danze, soli strumentali e vari ensemble strumentali. Ha incoronato ciascuno di questi, a turno, con un finale tocco di gloria giusto prima che fossero sostituiti dai nuovi e molto differenti stili del Periodo Classico del diciottesimo secolo. L’unico importante tipo di musica barocca che Bach non scrisse è l’opera, che egli lasciò al suo contemporaneo Handel.
Le senza tempo composizioni orchestrali religiose di Bach sono di una purezza unica. Oggi egli è considerato uno dei più grandi maestri del Barocco. Comunque, la gente del tempo considerava le sue composizioni troppo elaborate. Non prima di cento anni più tardi il mondo riconoscerà Bach come uno dei suoi più grandi compositori. Infatti, Bach è considerato da molti come il più grande compositore nella storia della musica occidentale.
Lavori principali:
Nei suoi grandi lavori corali e i suoi molti pezzi strumentali, Handel, come il suo contemporaneo Bach, fuu un maestro dello stile musicale polifonico, tessendo temi l’uno con l’altro per creare una ricca tessitura sonora. In molti modi, Handel costituisce l’essenza del Tardo Barocco, appena prima che desse il via al nuovo e molto differente stile del Periodo Classico. Il suo enorme lavoro includeva oltre 40 opere, circa 20 oratori, cantate, musica sacra e lavori orchestrali, strumentali e vocali.
Lavori principali:
Come nel caso del Rinascimento, le difficoltà con la terminologia sorgono ancora con l’etichetta “classico”. Si riferisce ad un periodo di tempo, un particolare stile musicale, un atteggiamento estetico, uno standard ideale, o una norma instaurata? D’altra parte, il termine fu preso in prestito dalle arti visive della stessa epoca ed è scomodo quando applicato alla musica visto che non c’erano modelli riconosciuti dell’antichità classica che i compositori potessero imitare. Una piena comprensione del termine dipende dalla chiara concezione del termine "romantico", dato che i due si trovano ai poli opposti. Ciascuno rappresenta un insieme di ideali artistici che è stato in opposizione all’altro da quando entrambi furono riconosciuti dai primi scrittori Greci. Come è stato notato, gli antichi Greci seguaci di Apollo instaurarono l’ideale di classicismo,As has been noted, the ancient Greek followers of Apollo established the ideal of classicism, mentre il culto di Dioniso produceva il prototipo del Romanticismo. Una miscela delle due qualità ha prevalso attraverso tutte le testimonianze storiche, con prima l’una e poi l’altra in supremazia. Quindi ci sono state molte epoche "classiche" e molte epoche "romantiche", ma le etichette si devono riferire più specificatamente all’ultima metà del diciottesimo secolo e al diciannovesimo secolo, rispettivamente, perché questi periodi rappresentano più vividamente i due temperamenti.
Basato sugli ideali dell’antica Grecia e Roma, il periodo Classico ha accentuato l’importanza della simmetria e della forma nelle arti. In musica, l’elaborata ornamentazione del Tardo Barocco ha ceduto il passo ad una nuova semplicità ed eleganza. Il contenuto emozionale era ancora presente, ma non gli è stato mai permesso di oscurare la chiarezza e la struttura formale della musica.
Il periodo Classico è stato chiamato "l’Era d’Oro della Musica" perché è stato in questo periodo che le principali forme di musica Classica, la sinfonia, il concerto, la sonata, ed il quartetto d’archi, furono pienamente valorizzati.
Durante l’epoca Classica, nuove idee si formarono e si sparpagliarono ovunque nel mondo occidentale. La Rivoluzione Americana (1773 – Boston Tea Party) e la Rivoluzione Francese (1792) mostrarono che la gente di poco conto del mondo non aveva nessuna intenzione di essere calpestata, e la Rivoluzione Industriale permise un trasferimento di potere dalla nobiltà alla borghesia, che controllava le miniere e le fabbriche.
L’ambiente sociale e politico durante gli ultimi anni del diciottesimo secolo costituì duramente una messa a punto per una discreta e composta epoca Classica, in vista dei trionfanti spiriti rivoluzionari e degli antagonismi coloniali. Il movimento rivoluzionario ebbe un diretto effetto sulla musica nel fatto che “la musica per le masse” divenne un nuovo ideale, musica che piaceva direttamente ad un vasto numero di gente semplice che era stata preventivamente esclusa dai divertimenti di corte. Il risultato di tutto ciò fu una moltitudine di opportunità per i compositori. Non solo essi potevano avere le loro tradizionali occuazioni come servitori di vari nobili che servivano come loro padroni, ma essi potevano anche fare un buon numero di performance dal vivo, eseguendo i propri lavori in concerti pubblici, una innovazione di quel tempo.
I pensatori dell’epoca Classica disprezzavano la complessità e il dettaglio. Preferivano la bellezza nella semplicità e nella forma. L’epoca Classica rappresentò un regresso all’antica Grecia e Roma, come suggerisce la seguente definizione.
Classicismo
– tradizione storica o atteggiamento estetico basato sull’arte della Grecia e
quando usato in riferimento ad un atteggiamento estetico, il Classicismo
richiede quelle caratteristiche normalmente associate con l’arte antica,
l’armonia, la chiarezza, il contenimento, l’universalità e l’idealismo.
Nella musica, il grande periodo Classico sorse nel tardo diciottesimo secolo e fu dominato da compositori dell’area di lingua tedesca: Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart, Christoph Gluck ed il giovane Ludwig van Beethoven. La loro musica è ricercata, raffinata e melodica. Nella loro epoca la musica strumentale diventò più importante della musica vocale per la prima volta nella storia. Un intenso interesse nella musica di tal genere e nella forma regolarizzata "Classica" portò alla standardizzazione delle orchestre sinfoniche, delle orchestre da camera, nelle varie forme compositive. Questa epoca culminò nella musica del primo Ludwig van Beethoven.
Per la prima volta nella storia della musica, la musica strumentale diventò più importante della musica vocale. L’orchestra e i gruppi da camera, come il quartetto d’archi, il trio e il quintetto, ed il piano trio diventarono standardizzati e rimpiazzarono le eterogenee sonate per trio ed altri ensemble del periodo barocco. La duplice e triplice organizzazione di base del metro rimase inalterata, ma i pattern ritmici che tendevano verso una maggiore regolarità e semplicità diventarono la regola, producendo “la tirannia della linea di barra” che avrebbe prevalso per più di un secolo.
La melodia tendeva ad essere più motivata, armoniosa ed epigrammatica, in contrasto con lo stile esteso e metaforico di molte melodie barocche. L’armonia era seconda soltanto alla melodia come elemento focale. I pattern armonici che stabilivano chiaramente il centro tonale diventarono la legge corrente.
Come reazione contro l’intricata polifonia del periodo Barocco, il tessuto omofonico dominato dalla melodia, diventò la norma, ma i pattern di accompagnamento differirono da quelli del primo Barocco, quando la monodia sostenuta dagli accordi prolungati era lo stile prevalente. Nel tardo diciottesimo secolo, rappresentazioni come il basso di Alberti (forma di accompagnamento consistente in accordi interrotti) e raccordi ritmicamente rafforzati formarono il tipico modello di tessuto musicale. Il contrappunto fu conservato in alcune forme, comnque, e riacquistò importanza particolarmente nelle sezioni di sviluppo delle sonate.
La struttura formale, un aspetto definitivo dello stile Classico, fu caratterizzata dalla chiarezza e dalla semplicità. Le forme sezionali (create dal contrasto e dalla ripetizione di materiali tematici, tonalità e tessuti ), variazioni, ed il nuovo principio di sviluppo (frammentazione, espansione e variazioni sul tema) diventarono la norma ufficiale. Phrases of musical material became shorter and more clearly demarcated as well as more balanced and regular. Anche un nuovo concetto di contrasto dinamico contribuì alla chiarezza formale. Sfumando da forte a piano o viceversa, ha fornito un drammatico mezzo di costruzione verso un culmine espressivo. L’orchestrazione e la strumentazione furono intimamente associate alle variazioni dinamiche e nella musica orchestrale apparse un maggiore contrasto di colore e varietà, anche se l’insieme risultava più standardizzato di un tempo.
Gluck fu una delle grandi figure riformatrici nella lunga storia dell’opera. Nel tempo in cui arrivò in scena nel 1740, durante il tardo Periodo Barocco, l’opera era soffocata dalle convenzioni. Lavorando principalmente a Vienna, Londra e Parigi, Gluck voleva abolire tali restrizioni. Piuttosto che comporre opere semplicemente come dimostrazioni per i cantanti, egli voleva focalizzarsi nella qualità e nel flusso naturale dell’opera. Due dei più amati componimenti che Gluck scrisse sono l’aria “Cosa farò senza Euridice?” e il lento episodio di danza “La Danza dei santi spiriti”, entrambi tratti dalla sua opera “Orfeo ed Euridice”. Le loro scorrevoli melodie, senza fretta, sono tipiche del suo stile.
Lavori principali:
Haydn fu un compositore estremamente prolifico. La sua produzione totale include 108 sinfonie, 68 quartetti d’archi, 32 divertimenti per piccola orchestra, 126 terzetti per baritoni, viola e cello, 29 terzetti per piano, violino e cello, 21 terzetti per due violini e cello, 47 sonate per pianoforte, circa 20 opere, 14 messe e 6 oratori.
Haydn fu un vero rappresentante dell’Illuminismo. Il suo approccio ottimistico alla vita, il suo aspirare ad un equilibrio tra intelletto ed emozione ed il suo senso di moderazione che portava allo sfuggire i modi fortemente discordanti, trovarono superba espressione nella sua musica e furono apprezzati dai suoi contemporanei. Inoltre gli amanti della musica trovano irresistibile la nobiltà e l’ingannevole semplicità del suo idioma, reso scintillante da deliziose fuoriuscite di umorismo. L’allegria e la spontaneità della musica di Haydn possedeva comunque meno fascino rispetto al Periodo Romantico del 19mo secolo, quando scuri, complessi stati d’animo ed emozioni ambivalenti si stavano esplorando in musica. Ma nel 20mo secolo ci fu una rivalutazione del lavoro di Haydn e delle sue eccezionali elaborazioni tematiche, l’originalità delle sue modulazioni e l’arte e la superba abilità delle sue orchestrazioni furono di nuovo apprezzate in piena misura.
Citando il suo amico ed ammiratore Mozart, "Non c’è nessuno che possa fare tutto – scherzare e spaventare, far ridere ed evocare profondi sentimenti – e tutti egualmente bene, eccetto Joseph Haydn."
Lavori principali:
Al tempo della sua morte Mozart era largamente considerato non solo come il più grande compositore dell’epoca, ma anche come uno audace e “difficile”. Don Giovanni specialmente era considerata un’opera complessa e dissonante. La sua musica da camera era considerata richiedere un’eccezionale abilità nei suoi interpreti.
I lavori più affermati nel suo repertorio durante il 19mo secolo furono le tre opere meno suscettibili di cambiamenti nel gusto del pubblico: Il Matrimonio di Figaro, Il Don Giovanni e Il Flauto Magico. E’ stato solo nel 20mo secolo che la musica di Mozart cominciò ad essere riesaminata più ampiamente.
Sebbene fino alla metà del 20mo secolo Mozart era ancora largamente considerato come sorpassato sotto molti punti di vista da Beethoven, con le aumentate prospettive storiche del tardo 20mo secolo egli cominciò ad essere visto come un’artista di una formidabile, effettivamente forse ineguagliata, portata espressiva. L’immagine tradizionale del ragazzo-prodigio unita a quella di un raffinato compositore, che poteva miracolosamente concepire un intero lavoro nella sua testa prima di aver messo mano alla penna (sempre una distorsione della realtà), cedette il passo all’immagine di un serio e scrupoloso artista creativo con acuta perspicacia umana, la cui complessa psicologia esigeva una esplorazione da parte di scrittori, storici e studiosi.
Mentre ci mettevano in risalto altri prodigi, nessuno si era avvicinato all’abilità di Mozart di combinare un’impressionante immaginazione musicale con una totale padronanza di stile e di forme e un’ineguagliabile bellezza espresssiva. I più grandi lavori di Mozart mostrano la personale espressione che echeggiava i tempi rivoluzionari in cui viveva, aprendo la strada per il Romanticismo.
Lavori principali:
Il più grande risultato di Beethoven fu di portare la musica strumentale, fino ad allora considerata inferiore a quella vocale, al più alto piano d’arte. Durante il diciottesimo secolo la musica si era allineata al di sotto della letteratura e della pittura. La sua più alta manifestazione era ritenuta essere quella in cui era coadiuvata da un testo, come ad esempio una cantata, un’opera, un oratorio, essendo la sonata e la suite relegate ad una sfera più bassa. Dopo Beethoven non fu più possibile parlare di musica meramente come “l’arte dei suoni piacevoli” I suoi lavori strumentali combinano una forte intensità di sentimenti con una fino ad allora inimmaginabile perfezione progettuale. Egli portò ad un ulteriore punto di sviluppo rispetto i suoi predecessori tutte le forme ereditate di musica (ad eccezione dell’opera e della canzone), ma in modo particolare la sinfonia e il quartetto. In questo egli fu l’erede di Haydn piuttosto che di Mozart, le cui più evidenti conquiste sono nell’opera e nel concerto.
Un genio universale largamente considerato come il più grande compositore mai vissuto, Ludwig van Beethoven dominò un periodo di storia musicale come nessun altro prima o dopo. Radicato nelle tradizioni classiche di Haydn e Mozart, la sua arte si estende a comprendere il nuovo spirito di umanesimo espresso nei lavori di Goethe e Schiller, i suoi più vecchi contemporanei nel mondo della letteratura e soprattutto negli ideali della Rivoluzione Francese, con il suo interesse appassionato per la libertà e la dignità dell’individuo. Egli rivelò più vividamente di ognuno dei suoi predecessori il potere della musica di trasmettere una filosofia di vita senza l’aiuto di un testo e in alcune delle sue composizioni si può trovare la più forte affermazione della volontà umana in tutta la musica, se non addirittura in tutte le arti.
Sebbene non egli stesso un Romantico, egli diventò il precursore di tutte quelle caratteristiche che appartennero ai Romantici che gli succedettero. Beethoven fu la figura musicale predominante nel periodo di transizione tra il periodo Classico e quello Romantico. Nelle forme musicali egli fu un considerevole innovatore, allargando la libertà d’azione della sonata, della sinfonia, del concerto e del quartetto, mentre nella Nona Sinfonia egli combinò il mondo della musica vocale e quella strumentale in una maniera che non era mai stata tentata prima.
La sua vita personale fu segnata da una eroica lotta contro una incipiente sordità, e alcuni dei suoi più importanti lavori furono composti durante gli ultimi dieci annidella sua vita, quando era ormai quasi incapace di udire. In un’epoca che vedeva il declino della protezione dei reali e della chiesa, egli non solo si manteneva con la vendita e la pubblicazione dei suoi lavori, ma inoltre fu il primo musicista a ricevere un salariosenza doveri se non quelli di comporre come e quando si sentiva ispirato.
Beethoven visse interamente il tumulto della Rivoluzione Francese e le Guerre Napoleoniche e credeva appassionatamente negli ideali di “Libertà, Uguaglianza e Fraternità” Egli si vide come un nuovo tipo di artista: uno che scrive non solo per la chiesa o l’aristocrazia, come avevano fatto la maggior parte dei compositori prima di lui, ma per la gente in ogni luogo e per i posteri così come per se stesso.
Beethoven basò ancora molta della sua musica nelle forme e gli stili classici del tardo 18mo secolo: la sinfonia, la sonata e il quartetto per archi. Ma egli riempì le sue composizioni con un nuovo senso di libertà e una personale espressione che preannunciava il molto più emotivo e poetico Periodo Romantico del 19mo secolo ed egli influenzò quasi ogni compositore che venne dopo di lui.
Lavori principali:
Si dice che il posto di Shubert nella storia della musica sia equivoco, perché egli sta tra i mondi della musica Classica e Romantica. Egli può comunque essere considerato come l’ultimo dei grandi compositori classici. La sua musica soggettivamente emozionale nella maniera Romantica, concepita poeticamente e rivoluzionaria nel linguaggio, è tuttavia composta nei modiformali della scuola classica, con il risultato che nel 20mo secolo è diventato sempre più palese che Shubert appartenga più esattamente all’epoca di Haydn, Beethoven e Mozart piuttosto che a quella di Shumann, Chopin e Wagner.
Schubert è considerato come il supremo melodista tra i grandi compositori. Si dice che talvolta aabbia annotato melodie sulla parte posteriore dei menù dei cafè o su qualsiasi altro pezzo di carta che gli capitava a tiro. Molte delle sue melodie suonano veramente naturali: fluiscono dalle sue sinfonie, quartetti d’archi, sonate ed altri lavori strumentali e dalla musica che scrisse per il palcoscenico. Ma il suo talento risaltò maggiormente nei suoi famosi Leider o canzoni.
Lavori principali:
Romanticismo: attitudine o orientamento intellettuale che caratterizzò molti lavori di letteratura, pittura, musica, architettura, critica e storiografia nella civilizzazione occidentale durante un periodo che copriva dal tardo diciottesimo secolo fino a metà del diciannovesimo. Il Romanticismo può essere visto come un rifiuto delle regole di ordine, calma, armonia, equilibrio, idealizzazione e razionalità che tipizzarono l’epoca Classica in generale e soprattutto il Neoclassicismo del tardo diciottesimo secolo. Fu anche fino ad un certo punto una reazione contro l’Illuminismo e, in generale, contro il razionalismo e il materialismo fisicodel diciottesimo secolo. Il Romanticismo diede risalto all’individuo, al soggetto, all’irrazionale, all’immaginazione, al personale, allo spontaneo, all’emozione, al sogno e al trascendente.
Il Romanticismo musicale fu contrassegnato dall’accento sull’originalità e sull’individualità, sull’espressione delle emozioni personali e inoltre sulla libertà e sperimentazione della forma. Ludwig van Beethoven e Franz Schubert collegarono i periodi Classico e Romantico, per un un po’ le loro tecniche musicali formali furono basicamente classiche, poi il loro sentimento intensamente personale della loro musica e il loro uso di elementi programmatici fornì un importante modello per i compositori romantici del diciannovesimo secolo.
Le possibilità della capacità espressiva drammatica in musica furono aumentate sia dall’espansione e perfezione del repertorio strumentale sia dalla creazione di nuove forme musicali, come il lied, il notturno, l’intermezzo, il capriccio, il preludio e la mazurca. Gli spiriti Romantici spesso trovavano ispirazione nei testi poetici, nelle leggende, nelle storie folcloristiche, e il collegamento delle parole e della musica o programmaticamente o attraverso quelle forme quali l’overture da concerto e la musica incidentale, è un’altra caratteristica distintiva della musica Romantica.
Tra gli atteggiamenti caratteristici del Romanticismo c’erano i seguenti: un approfondito apprezzamento delle bellezze della natura; una generale esaltazione dell’emozione sulla ragione e dei sensi sull’intelletto; un mutamento nella considerazione di sé e un più elevato esame della personalità umana e i suoi stati d’animo e potenzialità mentali; una inquietudine con il genio, l’eroe e la figura eccezionale in genere e una concentrazione sulle sue passioni e intimi affanni; una nuova vista dell’artista come un creatore estremamente individuale, il cui spirito creativo è più importante della stretta aderenza alle leggi formali e procedure tradizionali; un risalto sull’immaginazione come un passaggio verso l’esperienza trascendente e la verità spirituale; un interesse ossessivo nella cultura folcloristica, nelle origini culturali nazionali ed etniche e nell’epoca medioevale; e una predilezione per l’esotico, il remoto, il misterioso, il soprannaturale, l’occulto, il mostruoso, il malato e perfino il satanico.
I principali compositori della prima fase del Romanticismo furono Hector Berlioz, Frédéric Chopin, Felix Mendelssohn e Franz Liszt. Questi compositori spinsero gli strumenti orchestrali verso i loro limiti di espressività, ingrandirono il vocabolario armonico per sfruttare il pieno raggio d’azione delle scale cromatiche ed esplorarono la connessione della strumentazione con la voce umana. La fase intermedia del Romanticismo musicale è rappresentata da quelle figure come Antonín Dvorák, Edvard Grieg e Peter Ilich Tchaikovsky. Gli sforzi romantici di esprimere una particolare caratteristica nazionale attraverso la musica fu manifestata nei lavori dei Cechi Antonín Dvorák e Bedrich Smetana e in vari compositori Russi, Francesi e Scandinavi.
Il Periodo Romantico può essere diviso in due sotto-periodi: il Primo Periodo Romantico e il Tardo Periodo Romantico.
Nel Primo Periodo Romantico il concerto emerse come una delle principali forme del programma concertistico. L’uso di un solista ha caratterizzato lo spirito Romantico di un’autoespressione individuale. Nel concerto Romantico, il contrasto dinamico poteva essere portato agli estremi, con la delicatezza di uno strumento solista bilanciato dal pieno suono di un’orchestra. Anche dal punto di vista della performance, il concerto era un esempio dell’epoca dello spirito Romantico. Come risultato, l’abilità e la tecnica diventarono così importanti come il contenuto e la forma musicali.
Paganini fu indubbiamente uno dei più grandi virtuosi del violino di tutti i tempi. Paganini scrisse quasi tutta la musica che suonava lui stesso. Il suo lavoro spaziava attraverso vari stadi di difficoltà fino alla melodia più sfrenata, con fremiti e fascino a profusione. Inoltre, Paganini revolutionò il modo di suonare il violino. Nel suo implacabile inseguimento verso la padronanza dello strumento sviluppò alcune stupende tecniche e abilità che a quel tempo si pensavano imposssibili. Egli sperimentò ulteriori modi di accordare il suo strumento per creare effetti speciali ed introdusse le tecniche dei rimbalzi successivi e del pizzicato con la mano sinistra.
L’intelligente maestria tecnica di Paganini gli fece ottenere un roboante successo presso il pubblico. Oggi queste tecniche sono elementi standard di ogni violinista virtuoso, ma ai tempi di Paganini erano sconosciute e furono considerate dalla maggior parte della gente come doti praticamente sovrumane. Nessuno aveva mai suonato o composto per violino in quel modo prima di lui.
Paganini inspirò il misticismo romantico dei virtuosi. Tra i suoi ammiratori ci furono Chopin, Berlioz e Liszt. Infatti, la presenza di Liszt ad una delle performance di Paganini nel 1830 lo ispirò a diventare il "Paganini del Pianoforte."
Nelle performance, Paganini improvvisava brillantemente. Era anche uno sgargiante showman che usava anche alcuni effetti di abilitàcome quello di troncare una o due corde di violino e continuare il pezzo sulle rimanenti corde. Le sue innovazioni tecniche furono imitate dai successivi virtuosi, tra cui, in modo evidente, Pablo de Sarasate.
Indubbiamente la più famosa composizione di Paganini è il suo Capriccio No.24. Questo pezzo inspirò innumerevoli compositori. Alcuni temi dei Capricci ispirarono lavori di Liszt, Schumann, Brahms e Rachmaninov. Nel Capriccio No.24 abbiamo la piena estensione del vocabolario tecnico di Paganini, che comprendono il suo pizzicato con la mano sinistra, armoniche e doppio-stopping esibito in 11 variazioni!
Gli altri suoi lavori comprendono 6 concerti per violino, di cui il primo, in RE maggiore, è specialmente populare; 12 sonate per violino e chitarra; e 6 quartetti per violino, viola, cello, e chitarra. L’influenza del suo virtuosismo si estese verso la musica orchestrale e quella pianistica.
Lavori principali:
Insieme con Listz e Wagner, Berlioz fu una delle figure chiave del movimento romantico musicale. Come artista, egli insistette nel seguire la sua propria ricerca e nell’esprimere I suoi propri pensieri e sentimenti attraverso la sua musica. Egli fu ispirato dalla letteratura, specialmente Shakespeare e compose musica, sia per sale da concerto che per teatro dell’opera, che rappresentavano eventi e situazioni drammatiche. Scrisse brillantemente anche per l’ Orchestra romantica in continua evoluzione e con eguale predisposizione per le affollate bande e cori che continuavano la tradizione romantica francese di grandi eventi pubblici all’aperto dal tempo della Rivoluzione.
He labored ceaselessly to promote the new music
of his time. Forced to train orchestras to meet the demands of this music, he
educated a generation of musicians and became the first virtuoso conductor --
at a time when the growing complexity of much new music, and the size of
orchestras, required such expert direction.
In this latter capacity, he helped to pave the way for the musical maestros
of the 20th century.
His Symphonie Fantastique created an aesthetic
revolution by its integral use of a literary program and established program
music as a dominant romantic orchestral genre.
In this work and in his symphony with viola solo, Harold en Italie, his
use and transformation of a recurrent theme foreshadowed the symphonic poem of
Hungarian composer Liszt and the tone poem of the German composer Richard
Strauss. The German composer Wagner publicly acknowledged his debt to Berlioz.
The outstanding characteristics of Berlioz's
music -- its dramatic expressiveness and variety -- account for the feeling of
attraction or repulsion that it produces in the listener. Its variety also means that devotees of one
work may dislike others, as one finds lovers of Shakespeare who detest
Othello. But Berlioz also presents a
particular difficulty of musicianship in being closer to the true sources of
music than to its German, Italian, or French conventions. His melody is abundant and extended and is often
disconcerting to the lover of four-bar phrases.
His harmony may be obvious or subtle, but it is always functional and
frequently depends on elements of timbre.
His modulations can be harsh and may even seem harsher than they would
in another composer, because he uses his effects sparingly and achieves much by
small means and adroit contrasts. This
is also true of his orchestration, generally light and transparent, never
pasty. As George Bernard Shaw said,
"Call no conductor sensitive in the highest degree to musical impressions
until you have heard him in Berlioz and Mozart."
Lavori principali:
Tra i valzer, i lavori completi di Strauss, che includevano gallop, polche, quadriglie e altre danze, furono pubblicati da suo figlio Johann Strauss Jr. nel 1889. I suoi lavori sono straordinari per la sua vivacità ritmica e fascino del disegno melodico. Essi rappresentsano lo stile della musica da danza viennese al suo meglio.
Gli altri figli di Strauss Josef (1827-70) ed Edoardo (1835-1916) diventarono famosi come conduttori così come il figlio di Edoardo, Johann. Anche Josef fu un compositore di valzer.
Lavori principali:
La Marcia di Radetzky
Mendelssohn wrote 48 short piano pieces under
the collective title Lieder ohne Worte (Songs Without Words). He composed them for what was, at the time, a
fairly new but growing market: amateur pianists who wanted music that was of
good quality, yet not too difficult to play in their own homes. Mendelssohn's chosen title perfectly reflects
the melodious character of the pieces, which carry individual names relating to
the subjects that inspired them.
As a conductor, Mendelssohn was very busy both
in his native Germany and in England, where he was adored by Queen Victoria and
Prince Albert. The art, or technique, of
conducting was still something new during his lifetime. In this area of skills, he is often
considered to have been the man of the moment.
Mendelssohn was one of the most celebrated
figures of the early Romantic period. In
his music Mendelssohn largely observed Classical models and practices while
initiating key aspects of Romanticism, i.e. the artistic movement that exalted
feeling and the imagination above rigid forms and traditions.
It is true that many of Mendelssohn's works are
cameos, delightful portraits or descriptive pieces, held to lack the
characteristic Romantic depth. But
occasionally, as in the Violin Concerto and certain chamber works, these
predominantly charming, naive, and fresh lyrical qualities end by conveying a
sense of the deeper Romantic wonder.
Lavori principali:
Strauss è noto come “Re de Valzer” e la sua singola composizione più famosa è il “Danubio Blu” (1876), di cui il tema principale diventò uno dei motivi più conosciuti nella musica del diciannovesimo secolo. Dei suoi quasi 500 pezzi di danza, più di 150 erano valzer. Tra i suoi lavori per la scena Die Fledermaus (Il Pipistrello, 1874) divenne il classico esempio di operetta viennese.
Lavori principali:
No other great composer concentrated so
exclusively on one instrument as Chopin did on the piano. Moreover, most of his output for the piano
was confined to relatively short pieces.
But within these limits, Chopin poured out a steady stream of
wonderfully inspired music --passionate, stormy, happy, sad, dreamily
reflective, and rich in melody. At the
same time, his music is always perfectly judged in terms of form and technical
style.
His original and uninhibited approach to the
keyboard allowed him to exploit all the resources of the piano of his day. He was inexhaustible in discovering colorful
new passage work and technical figures.
He understood as no one before him the true nature of the piano as an
expressive instrument, and he had the secret of writing music that is bound up
with the instrument for which it was conceived and which cannot be imagined
apart from it. His innovations in
fingering, his use of the pedals, and his general treatment of the keyboard
form a milestone in the history of the piano, and his works set a standard that
is recognized as unsurpassable.
Chopin's works for solo piano include about 55
mazurkas, 16 polonaises, 26 preludes, 27 etudes, 21 nocturnes, 20 waltzes, 3
sonatas, 4 ballades, 4 scherzos, 4 impromptus, and many individual pieces, such
as Barcarolle (Op.60), Fantasia (Op.49), and Berceuse (Op.57), as well as 17
Polish songs.
Lavori principali:
Schumann's work is noted for its links to literature. Many of his compositions allude to characters
or scenes from poems, novels, and plays; others are like musical crossword
puzzles with key signatures or musical themes that refer to people or places
important to him. Much of Schumann's
most characteristic work is introverted and tends to record precise moments and
their moods.
Schumann's early music --and much of the
later-- is full of enigmas, musical quotations (usually in subtle disguises),
and veiled allusions. In the field of
the piano miniature and the pianistic song, he is a supreme master. In the simpler kind of lyrical inspiration
and in the invention of musical aphorisms, he has seldom been surpassed.
When Schumann embarked on more ambitious
composition under Clara's influence, his success was less assured. He was uncertain in writing for the orchestra
and relied too often on safe routine procedures. His string writing was pianistic; and his
most characteristic musical ideas, which he had hitherto been content to fit
together in mosaics or remold plastically by variation, were seldom suited for
development on a large scale.
Overall, Schumann's early piano compositions,
many of which were played by his wife Clara, are the most original and daring
of his works. As a composer, he tended
to concentrate on one type of music at a time.
For instance, his songs qualify him as a worthy successor to
Schubert. While his great orchestral
works remain closer to the traditional Classical forms of Haydn, Mozart, and
Beethoven, he is regarded as a talented, but not masterful. Nor was he successful as a composer of
operas. It is in his piano music and his
songs, Carnaval in particular, that he accomplished his greatest work.
It was long customary to detect in the works of
Schumann's last years evidence of his approaching collapse. But he had been mentally unstable all his
life, haunted by fears of insanity since the age of 18. The change of style noticeable in the music
of the early 1850s --the increasing angularity of his themes and complication
of his harmony-- may be attributed to other causes, including the influence of
Bach. Schumann was rightly considered an
advanced composer in his day, and he stands in the front rank of German
Romantic musical figures.
Lavori principali:
Liszt was not only the greatest piano virtuoso
of his time but also a composer of enormous originality and a principal figure
in the Romantic movement. As a composer
he radically extended the technique of piano writing, giving the instrument not
only brilliance but a full and rich, almost orchestral sound. Most of his compositions bear titles and are
representations of some natural scene or of some poetic idea or work of
literature or art. Liszt extended the
harmonic language of his time, even in his earlier works, and his later
development of chromatic harmony helped lead eventually to the breakdown of
tonality and ultimately to the atonal music of the 20th century. Liszt also invented the symphonic poem for
orchestra and the method of "transformation of themes," by which one
or two themes in different forms can provide the basis for an entire work --a
principle from which Wagner derived his system of so-called leitmotifs in his
operas.
As a pianist Liszt was the first to give
complete solo recitals, and he did a great deal to encourage the performance of
music by Bach, Beethoven, Schubert, Berlioz, Wagner, and Schumann by
transcribing their works for piano and playing them in his concerts at a time
when they were insufficiently appreciated.
He also helped younger composers including Edvard Grieg, Mily Balakirev,
Aleksandr Borodin, and Claude Debussy, and taught a number of pupils who
themselves became famous virtuosos.
Apart from his more than 700 compositions,
Liszt was the author of books on Chopin, Hungarian Gypsy music, Wagner's
Lohengrin and Tannhäuser , John Field's nocturnes, the lieder of Robert Franz,
and the Goethe Foundation in Weimar. His
published essays and correspondence fill many volumes. A controversial figure in his time, he was
attacked for his innovations, and his rivals were jealous of his brilliance and
panache.
Franz Liszt was the supreme visionary composer
of the Early Romantic Period. A piano
virtuoso, Liszt performed music that was ahead of his time with a showmanship
that has never been matched. While he is
remembered for his musical wizardry and dramatic performances, his greatest
contribution was the creation of the symphonic poem, a work that tells a story
or sets a scene.
Lavori principali:
Wagner's single-handed creation of his own type
of musical drama was a fantastic accomplishment, considering the scale and
scope of his art. His method was to
condense the confused mass of material at his disposal --the innumerable
conflicting versions of the legend chosen as a basis-- into a taut dramatic
scheme.
Wagner's influence, as a musical dramatist and
as a composer, was a powerful one.
Although few operatic composers have been able to follow him in
providing their own librettos, all have profited from his reform in the matter
of giving dramatic depth, continuity, and cohesion to their works.
In the purely musical field, Wagner's influence
was even more far-reaching. He developed
such a wide expressive range that he was able to make each of his works inhabit
a unique emotional world of its own, and, in doing so, he raised the melodic
and harmonic style of German music to what many regard as its highest emotional
and sensuous intensity. Much of the
subsequent history of music stems from him, either by extension of his
discoveries or reaction against them.
Lavori principali:
From the first there appeared in Verdi's music
a forceful character and a gift for impassioned melody that at once proclaimed
to the public the arrival of a new master.
Thereafter he gradually developed into an artist of the first rank and
ended in transforming opera into true music drama (dramma per musica), as his
contemporary Richard Wagner was doing in Germany. Verdi's development was independent of
Wagner's; he was, he said, not a learned composer, only a very experienced
one. That experience, entirely
practical, was gained in the theatre.
Verdi is considered Italy's greatest composer
of operas. Verdi's works are remarkable
for their melodic beauty, superb dramatic construction, and rich orchestration
- evoking worlds that lived more in Verdi's mind than the actual world, for
example, the ancient Egypt in Aida. His
ability to balance the subjective, intimate lives of his characters with the
objective world in which they are set is another wonder of his operas.
Lavori principali:
Offenbach created a type of light burlesque
French comic opera known as the opérette, which became one of the most
characteristic artistic products of the Early Romantic period.
He composed a staggering total of 113 stage
works (some incomplete), and approximately 256 vocal and 253 instrumental
works. The stage works include three
operas (of which the third, The Tales of Hoffman, is justly considered a
masterpiece) and such unsurpassed operettas as Orpheus in the Underworld, La
Belle Héléne, La Périchole, The Grand Duchess of Gerolstein, and La Vie
Parisienne.
He is credited with writing in a fluent,
elegant style and with a highly developed sense of both characterization and
satire (particularly in his irreverent treatment of mythological subjects); he
was called by Rossini "our little Mozart of the Champs-Elysées." Indeed, he was almost as prolific as
Mozart. He wrote more than 100 stage
works, many of which, transcending topical associations, were maintained in the
repertory of the 20th century.
Lavori principali:
Il Tardo Periodo Romantico vide il fiorire in musica dell’auto-espressione. In modo speciale ciò fu evidente nella musica di Tchaikovsky, che rifletteva il tumulto interiore e l’angoscia della sua vita. Molti compositori sentirono dal momento in cui Wagner morì, il Romanticismo aveva raggiunto i suoi limiti d’espressione. Verso la fine del Tardo Periodo Romantico, molti nuovi e diversi stili di musica cominciarono ad emergere, in modo particolare il nazionalismo di compositori come Sibelius ed Elgar e l’impressionismo di Debussy e Ravel.
Il Periodo Romantico preannunciato negli ultimi lavori (per esempio i quartetti d’archi, le sinfonie e le sonate per pianoforte) di Ludwig van Beethoven culmina nell’"Impressionismo" (Debussy, Ravel, etc.), una tendenza transitoria che, con le innovazioni delle sinfonie di Gustav Mahler, forma l’inizio della musica del ventesimo secolo.
French composer of chamber and orchestral
music, opera, and ballet. Lalo is most famous for his Symphonie Espagnole
(1875), the brilliant and colorful prototype of French impressionism, which
used Spain as its subject as in Emmanuel Chabrier's España and Debussy's
Ibéria. However, the real genius of Lalo
lies both in his extraordinary and wholly original orchestration, which
anticipated many of the most beautiful scores of the impressionists.
Despite some affinity with the music of
Schumann and Carl Weber, Lalo's music is the product of a highly original
talent. His extraordinary orchestration,
including the famous Symphonie Espagnole, anticipated many of the most
beautiful scores of the impressionists.
(The teenage Debussy was in fact among the audience for the ballet
Namouna and had to be ejected from the house as a partially hostile audience).
Better known for his orchestral works, Lalo was
also a master of chamber pieces. His
chamber works, which were influential, include a string quartet, three piano
trios, and cello and violin sonatas. He
also wrote several concertos for violin and for piano, many lyrical songs and
song collections (written for his wife, a contralto, to perform).
Lavori principali:
A Czech composer and the creator of a national
style in Czech music, he is best known for the opera The Bartered Bride
(1866). Almost all his music is
programmatic, including the symphonic poem My Country (1879) with its famous
section The Moldau, and his two string quartets from My Life (1876, 1882).
Smetana had been, from early in life, a
virtuoso performer on the piano, and for many years most of his works were
composed for it. Those compositions,
augmented by the more mature piano pieces of his difficult last years,
constitute an important body of piano literature.
Smetana was strongly influenced by Liszt, who
praised his music, and his symphonic writing shows a pronounced feeling for
scene setting and drama, even containing some of the "Leitmotiv"
technique of Wagner.
Smetana's works, notably The Bartered Bride, My
Country, and the piano trio, continue to be performed throughout the world.
Lavori principali:
German composer and pianist of the Romantic period,
who wrote symphonies, concertos, chamber music, piano works, choral
compositions, and more than 200 songs.
Brahms was the great master of symphonic and sonata style in the second
half of the 19th century. He can be
viewed as the protagonist of the Classical tradition of Haydn, Mozart, and
Beethoven in a period when the standards of this tradition were being
questioned or overturned by the Romantics.
Brahms's music complemented and counteracted
the rapid growth of Romantic individualism in the second half of the 19th
century. He was a traditionalist in the
sense that he greatly revered the subtlety and power of movement displayed by
Haydn, Mozart, and Beethoven, with an added influence from Schubert.
In reality, Brahms was not the unshakable
bastion of tradition that he was sometimes made out to be by public
opinion. It is true that he wrote big
symphonies, concertos, sets of variations, and chamber works in the manner of
Beethoven. However, there was a
pronounced Romantic side to him as well.
He loved Hungarian gypsy music and the Viennese waltzes of Strauss
Jr. It was the fine balance that Brahms
struck between Classical forms and early Romantic era sentiment that makes him
one of the towering figures of 19th-century music. People will always love Brahms for the
strength of his musical thinking, tempered by other more openly romantic
aspects of his personality: the sunny warmth and sometimes tenderness behind
the gruff exterior, and the dark but beautiful mood of his closing years.
Lavori principali:
Chiefly remembered for his symphonic poems
--the first of that genre to be written by a Frenchman-- and for his opera
Samson et Dalila, Saint-Saëns was notable for his pioneering efforts on behalf
of French music. He was also a gifted
pianist and organist, as well as a writer of criticism, poetry, essays, and
plays. Among his concertos and
symphonies, in which he adapted the virtuosity of Liszt's style to French
traditions of harmony and form, his Third Symphony is most often performed.
Though he lived through the period of Wagner's
influence, Saint-Saëns remained unaffected by it and adhered to the classical
models, upholding a conservative ideal of French music that emphasized polished
craftsmanship and a sense of form. In
his essays and memoirs he described the contemporary musical scene in a shrewd
and often ironic manner.
Lavori principali:
French opera and ballet composer who was the
first to write music of high quality for the ballet. His pioneering symphonic work for the ballet
opened up a field for serious composers, and his influence can be traced in the
work of Tchaikovsky and others who wrote for the dance. His own music --light, graceful, elegant,
with a tendency toward exoticism-- reflects the spirit of the Second Empire in
France.
Delibes'
pioneering symphonic work for the ballet opened up a field for serious
composers, and his influence can be traced in the work of Tchaikovsky and
others who wrote for the dance. His own
music --light, graceful, elegant, with a tendency toward exoticism-- reflects
the spirit of the Second Empire in France.
Lavori principali:
Original named Alexandrecésar-Léopold Bizet,
Bizet was a French composer best remembered for his opera Carmen (1875). His realistic approach influenced the verismo
school of opera at the end of the 19th century.
Bizet was a Parisian at a time Paris was a
world center of operas, boasting some of the best-equipped opera houses and theatres,
including the Paris Opera. Nearly every
19th-century composer of opera, from Wagner to Verdi, wanted to have his works
staged there. For French composers,
writing opera was one sure way to musical fame and fortune. Like all French composers of his time, Bizet
desperately wanted to write successful operas.
His Symphony in C major, written in 1855 but
subsequently lost and not discovered and performed until 1935, bears easy
comparison with any of the works written at the same age of 17 by either Mozart
or Mendelssohn. Flowing and resourceful
counterpoint, orchestral expertise, and a happy blend of the Viennese classical
style with French melody give the symphony a high place in Bizet's output.
His masterpiece Carmen is based on a story by
the contemporary French author Prosper Mérimée.
The realism of the work, which caused a scandal when it was first
produced in 1875, was to inaugurate a new chapter in the history of opera. The combination of brilliant local color and
directness of emotional impact with fastidious workmanship and a wealth of
melody have made this opera a favorite with musicians and public alike.
It is unfortunate that Bizet didn't live long
enough to see Tchaikovsky's prediction that Carmen would become "the most
popular opera in the repertory" come true.
Carmen has indeed fulfilled the prediction, and more with its commercial
success in a Hollywood movie Carmen Jones featuring Dorothy Dandridge and Harry
Belafonte. It also became the score for
The Bad News Bears and hundreds of commercials.
The melodies in the Habanera, Seguidilla and Toreador are pervasive,
exotic and unforgettable. Even 125 years
after its premiere, Carmen still captivates audiences and is one of the most
produced operas in the world.
Lavori principali:
Mussorgsky, also spelled Musorgsky or
Moussorgsky, is a Russian composer noted particularly for his opera Boris
Godunov (final version first performed in 1874), his songs, and his piano piece
Pictures from an Exhibition (1874). The
65 songs he composed, many to his own texts, describe scenes of Russian life
with great vividness and insight, and realistically reproduce the inflections
of the spoken Russian language.
Mussorgsky's importance and influence on later
composers are quite out of proportion to his relatively small output. Few composers were less derivative, or
evolved so original and bold a style.
The 65 songs he composed, many to his own texts, describe scenes of
Russian life with great vividness and insight, and realistically reproduce the
inflections of the spoken Russian language.
Mussorgsky's operas Boris Godunov and to a lesser extent Khovanshchina
display his dramatic technique of setting sharply characterized individuals
against the background of country and people.
His power of musical portrayal, his strong characterizations, and the
importance he assigned to the role of the chorus --all expressions of his anti-Romantic
convictions-- establish Boris Godunov as a masterpiece.
Lavori principali:
Leading Russian composer of the late 19th
century, whose works are notable for their melodic inspiration and their
orchestration. Tchaikovsky is regarded
as the master composer for classical ballet, as demonstrated by his scores for
Swan Lake, The Nutcracker, and Sleeping Beauty.
Among the most subjective of composers,
Tchaikovsky is inseparable from his music.
His work is a manifestation, sometimes charming, often showy, and
occasionally vulgar, of repressed feelings that became more and more despairing
in later years and culminated in the composition of the Sixth Symphony, one of
the greatest symphonic works of its time.
Though unequal, his music shows a wealth of
melodic inspiration and imagination and a flair for orchestration. Though his later work rejected conscious
Russian nationalism, its underlying sentiment and character are as
distinctively Russian as that of the Russian nationalist composers. Tchaikovsky's success in bridging the gulf
between the musician and the general public partly accounts for the position he
enjoys in the Soviet Union.
No composer since Tchaikovsky has suffered more
from changes of fashion or from the extremes of over- and undervaluation. On the one hand, he achieved an enormous
popularity with a wide audience, largely through his more emotional works; on
the other, the almost hypnotic effect that he was able to induce led to serious
questioning of his true musical quality.
He is certainly the greatest master of the classical ballet.
Tchaikovsky was a musical patriot. He was fond of working traditional Russian
songs and dances into his compositions.
In this respect, he was close in styles to other Russian
"nationalist" composers of the time, such as Mussorgsky, Borodin, and
Rimsky-Korsakov. But since, Tchaikovsky
also possesed an academic training, he fell into a part of the wider Romantic
movement. Above all, it was
Tchaikovsky's ability to work his strong Russian spirit into a more
cosmopolitan form and style that has given his music such a worldwide appeal.
From the cascading notes of his famous Piano
Concerto No.1 to the captivating melodies of his ballet music, his work is
infused with emotional power. At a time
when nearly all composers wanted to write for the orchestra, Tchaikovsky's
great strength as a composer was his ability to use the different instruments
of the orchestra in much the same was as a painter uses colors --to build up a
vivid, myulti-layered effects. His rich,
vibrant music creates a vivid canvas of sound.
Lavori principali:
First Bohemian composer to achieve worldwide
recognition, noted for turning folk materials into the language of 19th-century
Romantic music.
Smetana, Dvorak's senior by 17 years, had
already laid the foundations of the Czech nationalist movement in music, but it
was left to Dvorak to develop and extend this in an impressive series of works
that quickly came to rank in popularity with those of his great German
contemporaries. The reasons for Dvorak's
popularity lie in his great talent for melody and in the delightfully fresh
Czech character of his music, which offered a welcome contrast to the heavier
fare of some of his contemporaries.
Dvorak's technical fluency and abundant melodic
inspiration helped him to create a large and varied output. He composed in all the musical genres and
left works that are regarded as classics in all of them, with the possible
exception of opera. Dvorak's chief
faults are his overdiscursive and repetitive manner, occasional lapses in taste,
and the weakness of design of his larger works.
Such shortcomings, however, amount to little in the light of the
astonishing fertility of his melody and the simplicity and directness with
which he achieves his ends. As might be
gathered from his music, Dvorak had an attractive personality; he was a humble
and deeply religious family man of simple tastes and a great lover of nature.
Lavori principali:
A composer who founded the Norwegian
nationalist school of music. Rooted in
the national folk tradition of Norway, Grieg's music is noted for a refined
lyrical sense.
Rooted in the national folk tradition of
Norway, Grieg's music is noted for a refined lyrical sense. Between 1867 and 1901 he wrote ten
collections of Lyric Pieces (Lyriske Stykker) for piano. His spirited rhythms often have a folk song
association. His harmonies, developed from
the late Romantic style, were considered novel.
In his few works in the larger forms -- Piano Concerto Op.16, String
Quartet in G minor Op.27, and the three violin and piano sonatas -- he uses a
free sonata form. His original Ballad
for piano, Op. 24, is a set of variations on a folk theme. Among his most popular works are his
incidental music to Peer Gynt, Op.23, and the suite Holberg, Op.40. His arrangements of Norwegian dances and
songs, Op.17 and Op.66, and especially his Slåtter, Norwegian Peasant Dances
Op.72, show his characteristic sense of rhythm and harmony.
Grieg's deep love of both the beautiful
landscape and the colorful folklore of his homeland found beautiful expression
in his music. In general, he was
happiest writing in the smaller forms of music -- piano pieces, chamber music,
and songs -- rather than in symphonies or concertos. As a result, he is often referred to as a
"miniaturist," which, in Grieg's case, is by no means a criticism.
Lavori principali:
A celebrated Spanish violin virtuoso and
composer. Sarasate's Spanish music
greatly influenced his distinguished European contemporaries, such as Lalo,
Bizet, and Saint-Saëns.
At the beginning of his career, Sarasate
performed opera fantasies (most notably the Carmen fantasy) and other pieces
that he himself had composed. Most of
his compositions ring with a Spanish flavor, and it was largely because of
Sarasate that Spanish music gained great favor among the notable European
composers of that day. One needs only
listen to such famous works as Lalo's Symphonie Espagnole (dedicated to
Sarasate), Bizet's Carmen, and Saint-Saëns' Introduction and Rondo Capriccioso (also
dedicated to Sarasate) to hear the clear influence of Spanish music on these
distinguished composers.
His playing was particularly admired for
sweetness and purity of tone, perfect intonation, and a flawless technique that
appeared effortless. Many prominent
composers, including Saint-Saëns, Bruch, Lalo and Dvorák, wrote pieces for
him. Sarasate is also known as a
composer of virtuoso violin music, his most popular work being Zigeunerweisen
Op.20 (1878), a fantasy in gypsy style for violin and orchestra.
Lavori principali:
Russian composer, teacher, and editor who
advanced the cause of Russian national music.
Among his most famous works are the operas Snow Maiden (1882), Sadko
(1898), The Legend of the Invisible City of Kitezh and the Maiden Fevronia
(1907), and Le Coq d'Or (1909); the symphonic suite Scheherazade (1888); Capriccio
Espagnol (1887); and The Russian Easter Festival overture (1888).
Rimsky-Korsakov rendered an inestimable service
to Russian music as the de facto editor and head of a unique publishing
enterprise financed by the Russian industrialist Belayev and dedicated
exclusively to the publication of music by Russian composers. A strict disciplinarian in artistic matters,
he was also a severe critic of his own music.
He made constant revisions of his early compositions, in which he found
technical imperfections. As a result,
double dates, indicating early and revised versions, frequently occur in his
catalog of works.
In 1888 Rimsky-Korsakov heard Wagner’s The Ring
of the Nibelung. He was so impressed
that he decided to concentrate on writing operas only. With two exceptions (Servilia and Mozart and
Salieri), the subjects of Rimsky-Korsakov's operas are taken from Russian or
other Slavonic fairy tales, literature, and history. The most important among them are Snow Maiden,
Sadko, The Tsar's Bride, The Tale of Tsar Saltan, The Legend of the Invisible
City of Kitezh and the Maiden Fevronia, and Le Coq d'Or.
Of the composer's orchestral works, the best
known are Capriccio Espagnol (1887), the symphonic suite Scheherazade (1888),
and the Russian Easter Festival overture (1888). "Flight of the Bumble Bee" from The
Tale of Tsar Saltan and "Song of India" from Sadko are perennial
favorites in a variety of arrangements.
Rimsky-Korsakov's songs are distinguished by simple elegance and fine
Russian prosody; his chamber music is of less importance.
As professor of composition and orchestration
at the St. Petersburg Conservatory from 1871 until the end of his life, he
taught two generations of Russian composers, and his influence, therefore, was
pervasive. Igor Stravinsky studied with
him privately for several years. His
Practical Manual of Harmony and Fundamentals of Orchestration are still used as
basic musical textbooks in Russia.
Lavori principali:
A Spanish composer and virtuoso pianist,
Albéniz was also a leader of the Spanish nationalist school of musicians.
Albéniz's fame rests chiefly on his piano
pieces, which utilize the melodic styles, rhythms, and harmonies of Spanish
folk music. The most notable work is
Iberia (1905-09), a collection of 12 virtuoso piano pieces, considered by many
to be a profound evocation of the spirit of Spain, particularly of Andalusia. Also among his best works are the Suite
Española, which includes the popular "Sevillana"; the Cantos de
España, which includes "Córdoba"; Navarra; and the Tango in D
major. Orchestrated versions of many of
his pieces are also frequently played.
Lavori principali:
Descended from a family of musicians, Puccini
was the most important Italian opera composer in the generation after Verdi. He
was born and educated in Lucca, later studying under Ponchielli at the Milan
Conservatory. He began his career as a composer of opera with Le Villi, on the
story familiar from Adam's ballet Giselle, but first won significant success
with Manon Lescaut. A musical dramatist of considerable power, if sometimes
lacking in depth, he wrote in all twelve operas, the last, Turandot, still
unfinished at the time of his death.
Lavori principali:
Impressionismo:
uno dei movimenti più importanti, prima in pittura e poi, più tardi, in musica,
che si sviluppò principalmente in Francia durante il tardo diciannovesimo
secolo ele prime decadi del ventesimo.
La più evidente caratteristica dell’Impressionismo fu il tentativo di registrare accuratamente e oggettivamente la realtà visiva nei termini di transitori effetti di luce e colore. I principali pittori impressionisti furono Claude Monet, Pierre Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Berthe Morisot, Armand Guillaumin e Frédéric Bazille, che lavorarono insieme, influenzandosi l’un l’altro, e si esibivano insieme.
Si pensa spesso che l’Impressionismo musicale si rifaccia ad una sottile fragilità, un’amorfa passivitàto e ad una vaga musica di stati d’animo. Una più accurata caratterizzazione della musica impressionista includerebbe include la repressione e lo sminuire, una qualità statica ed un effetto colorato che risulta provocatoriamente dal fascino del compositore verso il puro suono come un fine bello e misterioso di per sé. Tecnicamente queste caratteristiche risultano attraverso un uso statico dell’armonia, la tonalità ambigua, la mancanza di un preciso contrasto formale e di una guida verso la ritmica, l’uso di una confusa distinzione tra la melodia e l’accompagnamento. Sebbene l’Impressionismo sia stato considerato un movimento lontano dagli eccessi del Romanticismo, le sorgenti di molte delle sue caratteristiche possono essere trovate nei lavori di compositori che sono anche considerati i precursori Romantici dell’Espressionismo, ad esempio Franz Liszt e Richard Wagner.
Claude Debussy dalla Francia fu probabilmente il più importante compositore del periodo Impressionista, che durò approssimativamente dal 1880 fino alla fine del secolo. Il compositore Impressionista provava a descrivere scene e ad evocare stati d’animo con l’uso di ricche armonie ed un’ampia paletta di timbri. Nessun compositore aveva mai curato i colori dell’orchestra con altrettanta finezza. Naturalmente ciò è anche dovuto dal suo uso dell’armonia, della melodia e del ritmo, ma l’impressione dominante del lavoro di è concentrata sul suo uso degli strumenti orchestrali per creare luci e ombre. I lavori che sono d’esempio della sua tecnica sono Prélude à l'Après-midi d'un Faune (Prelude per il Pomeriggio di un Fauno, 1894), Notturni (1899) e La Mer (Il Mare, 1905). Nei Notturni egli usa un coro di donne senza parole come una sezione dell’orchestra, con la funzione di un’altra sorgente di timbri piuttosto che di portatrice di un testo.
Verso la fine del diciannovesimo secolo, il Romanticismo raggiunse i suoi limiti espressivi, la qual cosa è evidente nelle opere di Wagner. Come risultato, forme di musica diversa e sperimentale cominciarono ad emergere, separandosi dalla corrente principale del Romanticismo. Queste forme includevano l’impressionismo di Debussy e Ravel e il surrealismo di Satie. L’enfasi sui ritmi irregolari nel The Rite of Spring di Stravinsky causò la protesta del suo primo pubblico, nel 1913. Poi seguì la sperimentazione di scale e ritmi di Bartók. Ma forse il più significativo in termini di influenza duratura fu l’atonale e il seriale approccio di Schoenberg e dei successivi Berg e Webern.
Una forma fondamentale di musica che emerse all’inizio del ventesimo secolo fu l’atonalità (nessuna tonalità definita). Schoenberg definì l’atonalità come un sistema a dodici tonalità e lo sviluppò nella musica seriale. Il sistema a dodici toni trattava tutte le dodici note della scala cromatica con eguale importanza e nessuna nota poteva essere ripetuta finchè la serie non aveva finito il suo giro. L’intera serie poteva essere mossa su o giù, invertita o mandata al contrario. Il Serialismo andò un passo avanti e formalizzò l’uso del ritmo e dell’armonia così come quello del tono.
Mahler's orchestral music is clear, complex,
and full of musical imagery, from the heavenly to the banal (the family lived
near a military barracks, so march tunes sometimes appear; an argument was
associated with the sound of a hurdy-gurdy outside the window). The "program"
in the incredible symphonies is therefore that of personal tragedy and hope
projected onto a universal scale.
Mahler was one of the most important and
influential conductors of the period. Although Mahler had originally studied
piano and composition, he was not a virtuoso pianist and his student and
youthful works were already too forward looking for him to win the conservative
judged composition contests of the time.
As a result, Mahler was forced into a conducting career.
He also ruled with an iron fist, helping create
the image of conductor as dictator. This
was not, however, the result of simple ego, but rather of Mahler's artistic
honesty and desire. When members of the
opera orchestra complained that one or another lazy practice was tradition,
Mahler's favorite reply was that "[t]radition is laziness." Mahler
believed that opera was the highest form of art, not mere entertainment.
Mahler also showed great enthusiasm for new
works and new composers. Although his own compositions were grounded in late
romantic post-Wagnerism, the younger composers in Vienna's composition circle
(Schoenberg, Berg, Webern, Zemlinsky, etc.) had a great appreciation for his
music (Schoenberg, at least, taking a while to do so), and Mahler in turn
encouraged their work.
Mahler's music drew heavily on Bach, Beethoven
and Wagner (all three having more influence, most likely, than Bruckner, who is
most consistently cited as being Mahler's main influence.) The article that
follows describes Mahler's music in greater detail.
Lavori principali:
French composer whose works have been a seminal
force in the 20th century music. Debussy
developed a highly original system of harmony and musical structure that
expressed in many respects the ideals to which Impressionist and Symbolist painters
and writers of his time aspired. His
major works include Clair de Lune ("Moonlight" in Suite Bergamasque,
1890-1905), Prélude à l'Après-midi d'un Faune ("Prelude to the Afternoon
of a Faun," 1894), the opera Pelléas et Mélisande (1902), and La Mer
("The Sea," 1905).
Debussy reached his musical maturity during the
closing years of the 19th century, when the Late Romantic period of Liszt and
Wagner was coming to an end and many composers were looking for new musical
paths to take. Debussy's music marks the
first of a series of attacks on the traditional language of the 19th
century. He did not believe in the
stereotyped harmonic procedures of the 19th century.
Wagner, said Debussy, was a wonderful sunset
that had been mistaken for a dawn. As
one looks back on the music of the last century this seems a remarkably shrewd
observation.
He took his inspiration from many artistic
sources; Wagner's music, the art and music of the Orient, Impressionist
painters such as Degas, poetry, and the sinuous lines and pastel shades of
contemporary Art Nouveau. From these
sources, he forged a musical style that is both original in its harmonies,
rhythms, and musical tones, and often quietly beautiful.
Debussy's inquiring mind similarly challenged
the traditional orchestral usage of instruments. He rejected the traditional dictum that
string instruments should be predominantly lyrical. In fact, in his music, the conventional
orchestral construction, with its rigid woodwind, brass, and string
departments, finds itself undermined or split up in the manner of the
Impressionist painters. Ultimately, each
instrument becomes almost a soloist, as in a vast chamber-music ensemble. Finally, Debussy applied an exploratory
approach to the piano, the evocative instrument par excellence since notes
struck at the keyboard are, by the nature of the piano mechanism, neither
eighth notes, quarter notes, nor half notes, but merely illusions of these
notes.
Debussy's influence on the music of the 20th
century, from the concert hall and opera house to the world of jazz, has been
immense. His finest works, including his
orchestral masterpiece La mer and many of his piano pieces, sound as original
and effective today as they did a century ago.
Debussy's work cannot be judged on the musical
level alone. “One must seek the poetry
in his work,” said his friend the French composer Paul Dukas. There is not only poetry in his music; there
is often an inspiration from painting.
Lavori principali:
American black composer and pianist known as
the “King of Ragtime” at the turn of the 20th century.
Ragtime: propulsively syncopated musical style,
one forerunner of jazz and the predominant style of American popular music from
about 1899 to 1917. Ragtime evolved in
the playing of honky-tonk pianists along the Mississippi and Missouri rivers in
the last decades of the 19th century. It
was influenced by minstrel-show songs, blacks' banjo styles, and syncopated
(off-beat) dance rhythms of the cakewalk, and also elements of European
music. Ragtime found its characteristic
expression in formally structured piano compositions.
Joplin, who considered ragtime a permanent and
serious branch of classical music, composed hundreds of short pieces, a set of
études, and operas in the style.
Joplin's reputation as a composer rests on his classic rags for piano,
including Maple Leaf Rag and The Entertainer, published from 1899 through 1909,
and his opera, Treemonisha, published at his own expense in 1911.
Although Joplin's music was popular and he
received modest royalties during his lifetime, he did not receive recognition
as a serious composer for more than fifty years after his death. Then, in 1973, his music was featured in the
motion picture, The Sting, which won and Academy Award for its film score. Three years later, in 1976, Joplin's opera
Treemonisha won the coveted Pulitzer Prize.
Lavori principali:
French composer whose fame rests on a single
orchestral work, the dazzling ingenious L'Apprenti Sorcier (The Sorcerer's
Apprentice).
Dukas's L'Apprenti Sorcier (based on J.W. von
Goethe's Zauberlehrling) was a piece of descriptive music written at the same
time and in much the same style as Richard Strauss's Till Eulenspiegel. Yet Dukas's musicianship was of a
considerably wider range than this brilliant period piece suggests. His Sonate (1901) is one of the last great
works for piano that prolong the tradition of Beethoven, Schumann and Liszt;
his Variations, Interlude et Final pour piano sur un Thème de Rameau (1903)
represent an elegant translation into French musical idiom and style of
Beethoven's Diabelli Variations Op.120.
The ballet La Péri (1912), on the other hand, displays mastery of
Impressionist scoring; and, in his opera Ariane et Barbe-Bleue (1907), on the
play of Maurice Maeterlinck, the atmosphere and musical texture make up for the
lack of dramatic impact.
Lavori principali:
L'Apprenti Sorcier (The Sorcerer's Apprentice)
For some people, Erik Satie is known as an
eccentric who gave his works odd titles that seem almost derisive and
ridicolous:
Chilled Pieces, Drivelling Preludes (for a
Dog), Dried up Embryos ...
Many believe that this was not only a result of
his bizarre wit but also a way of offending the music critics at the time. It
was known that Satie didn't like music critics and that the feelings were
mutual.
Those performing his works are well aware of
his weird instructions to the performer.
The instructions are meant as a dialogue
between the composer and the performer only:
To whoever. I forbid anyone to read the text
aloud during the musical performance. Failure to obey to my instruction will provoke
my just indignation against anyone so presumptuous. No exception to this rule
will be granted.
From the short piano piece, titled Vexations
(1893):
To play this motif 840 times in succession, it
would be advisable to prepare oneself beforehand, in the deepest silence, by
serious immobilities.
This instruction has been taken seriously by
many prominent piano performers. Many performances have been made worldwide
with great success. But perhaps he was only trying to fool the performer? After
all, it isn't an instruction that the performer must play it 840 times. He just
stated, "To play this motif 840 times..." Of course, we will never
know what was his true intention as the piece wasn't published during his
lifetime.
Even though Satie was a fascinating person in
many ways, it is his music that is the major reason for his popularity. He was
very creative and had a great influence on his colleagues Claude Debussy,
Maurice Ravel and Francis Poulenc. Because his music was ahead of his time and
regarded as timeless, he also has great influence on many modern composers.
Satie was a forerunner to minimalism. He
experimented with what he called furniture music, meant to be in the background
rather than listened to. He composed music to be listened at different angles,
similar pieces divided into several parts. Many of his compositions have
influences from medieval music and from French composers.
His music was rather unknown and underrated
until the 1960s. His popularity has grown ever since.
Lavori principali:
Composer who was the last great figure in the
tradition of Russian Romanticism and a leading piano virtuoso of his time. Rachmaninov is especially known for his piano
concertos and the piece for piano and orchestra entitled Rhapsody on a Theme of
Paganini (1954).
Rachmaninov's music, although written mostly in
the 20th century, remains firmly entrenched in the 19th-century musical
idiom. He was, in effect, the final
expression of the tradition embodied by Tchaikovsky -- a melodist of Romantic
dimensions still writing in an era of explosive change and experimentation.
Rachmaninov composed in much the same strongly
dramatic and Romantic manner as his great Russian predecessor Tchaikovsky. Living on well into the 20th century, this
made him a musical conservative. But as
music lovers became increasingly bewildered by the music of such contemporaries
as Bartók, Schoenberg, and Stravinsky, they turned with relief and pleasure to
Rachmaninov's unashamed Romanticism.
Lavori principali:
A friend and fellow-student of Rachmaninov in
Moscow, the Russian composer Alexander Scriabin enjoyed a very different and
much shorter career, at first as a concert pianist, with the encouragement of
Belyayev, who published his earlier compositions. His interest in philosophy
and the theosophical theories of Madame Blavatsky influenced the later form of
his composition, particularly the larger scale orchestral works, while his
later piano music explores new musical territory. His life was vitiated by a
growing self-absorption, coupled with eccentricity of beliefs.
Scriabin enjoyed early success with his 1896
Piano Concerto. Of greater significance, however, are the later works, Symphony
No. 3 "Le divin poème", Le poème de l'éxtase and Prométhée, Le poème
du feu.
Scriabin's earliest piano music was written
while he was a student at the Moscow Conservatory, leading to a final series of
five sonatas starting in 1911. The remaining seven sonatas cover the years from
1886 until 1907. Other shorter piano pieces include studies, preludes and
impromptus, in a style that develops from the influence of Chopin to a sensuous
idiom entirely his own.
Lavori principali:
French composer of Swiss-Basque descent, noted
for his musical craftsmanship and perfection of form and style in such works as
Boléro (1928), Pavane pour une Infante Défunte (Pavane for a Dead Princess,
1899), Rapsodie Espagnole (1907), the ballet Daphnis et Chloé, and the opera
L'Enfant et les Sortilèges (The Child and the Enchantments, 1925).
Everyone knows Ravel's Bolero, but his talent
extended much further than this one popular piece. Some of his output is very Impressionistic,
evoking images of mood and places, while others express his love of fairy tales
and fantasy. Still others are inspired
by his delight in clocks and mechanical toys.
Regardless of his theme, Ravel always wrote superbly for the orchestra
and piano, using harmonies that were both ravishing and subtle.
Ravel was in no sense a revolutionary musician. He was for the most part content to work
within the established formal and harmonic conventions of his day, still firmly
rooted in tonality, i.e. the organization of music around focal tones. Yet, so very personal and individual was his
adaptation and manipulation of the traditional musical idiom that it would be
true to say he forged for himself a language of his own that bears the stamp of
his personality as unmistakably as any work of Bach or Chopin. While his melodies are almost always modal
(i.e. based not on the conventional Western diatonic scale but on the old Greek
Phrygian and Dorian modes), his harmonies derive their often somewhat acid
flavor from his fondness for “added” notes and unresolved appoggiaturas, or
notes extraneous to the chord that are allowed to remain harmonically
unresolved.
He enriched the literature of the piano by a
series of masterworks, ranging from the early Jeux d'Eau (completed in 1901)
and the Miroirs (1905) to the formidable Gaspard de la Nuit (1908), Le Tombeau
de Couperin (1917), and the two piano concertos (1931). Of his purely orchestral works, the Rapsodie
Espagnole and Boléro are the best known and reveal his consummate mastery of
the art of instrumentation. But perhaps
the highlights of his career were his collaboration with the Russian impresario
Sergey Diaghilev, for whose Ballets Russes he composed the masterpiece Daphnis
et Chloé, and with the French writer Colette, who was the librettist of his
best known opera, L'Enfant et les Sortilèges.
For Ravel, music was a kind of ritual, having
its own laws, to be conducted behind high walls, sealed off from the outside
world, and impenetrable to unauthorized intruders. When his Russian contemporary Stravinsky
compared Ravel to “the most perfect of Swiss watchmakers,” he was in fact
extolling those qualities of intricacy and precision to which he himself
attached so much importance.
Ravel himself described a work of art as
"a ripened conception where no detail has been left to chance." And so it was that he developed his own
method of composing, which was central to his style. He perfected small, self-contained
"blocks" of music, then assembled them into larger, more complex
structures -- much like the many moving parts of a watch. Thus it was that he earned Stravinsky's
approval.
Lavori principali:
The most distinguished Spanish composer of the
early 20th century. In his music, he
achieved a fusion of poetry, asceticism, and ardor that represents the spirit
of Spain at its purest.
Falla’s music was distinctively Spanish, rooted
both in Andalusian folk music and the classical tradition of Spain. Falla was an authority on flamenco music and
made use of it in his compositions, keeping the vitality of flamenco but
imposing upon it rigorous musical structure.
Lavori principali:
Durante la metà del ventesimo secolo, la musica si sviluppò in molte differenti direzioni. Alcuni compositori portarono il sistema “seriale” di Schoenberg verso nuovi limiti. La nascita del jazz, così come la crescente consapevolezza della musica non occidentale, fornirono un’ispirazione addizionale per molti, mentre altri si avventurarono nella musica elettronica manipolando suoni e rumori registrati su nastro, uno stile noto come musica concreta. Un’altra strada ancora fu quella della musica "chance”, particolarmente nel lavoro di John Cage, in cui gli elementi di una composizione o di una performance potevano essere determinati dal “lancio dei dadi”.
Nel 1930 e nel 1940 molti compositori ritornarono alle forme e alle tecniche del periodo Classico e Barocco. Questo stile "Neoclassico" fu una reazione al carattere emozionale, drammatico del Romanticismo. I Neoclassici ritornarono ai passati moelelli come veicolo di espressione delle loro idee. I Neoclassici scrivevano per piccoli complessi da camera e preferivano un trattamento strettamente saldo del materiale tematico. Essi non copiarono le forme del diciassettesimo e del diciottesimo secolo, ma presero elementi, come la fuga, e aggiunsero i loro propri moderni ritmi e armonie. La musica di un compositore come Paul Hindemith in Germania è più vicina alla musica di Mozart, nel suo senso di strumentazione, di quanto non lo fosse verso il Romanticismo o l’Impressionismo.
Austro-Hungarian composer, an American citizen
from 1941.
His first acknowledged works date from the turn
of the century and include the string sextet Verklärte Nacht as well as some
songs, all showing influences from Brahms, Wagner and Wolf.
In 1901-3 he was in Berlin as a cabaret
musician and teacher, and there he wrote the symphonic poem Pelleas und
Melisande, pressing the Straussian model towards denser thematic argument and
contrapuntal richness. He then returned to Vienna and began taking private
pupils, Berg and Webern being among the first.
He also moved rapidly forwards in his musical
style. The large orchestra of Pelleas and the Gurrelieder was replaced by an
ensemble of 15 in Chamber Symphony no.1, but with an intensification of
harmonic strangeness, formal complexity and contrapuntal density: like the
String Quartet no.1, the work is cast as a single movement encompassing the
characters of the traditional four and using every effort to join
unconventional ideas (a sequence of 4ths in the Chamber Symphony, for instance)
into a conventional discourse. When atonality arrived, therefore, as it did in
1908, it came as the inevitable outcome of a doomed attempt to accommodate ever
more disruptive material. However, Schönberg found it possible a
quarter-century later to return to something like his tonal style in such works
as the Suite in G for strings, the completion of the Chamber Symphony no.2 and
the Theme and Variations for band.
That, however, was not possible immediately.
The sense of key was left behind as Schönberg set poems by Stefan George in the
last two movements of String Quartet no.2 and in the cycle Das Buch der
hängenden Gärten, and for the next few years he lived in the new, rarefied
musical air. With tonality had gone thematicism and rhythmic constraint; works
tended to be short statements of a single extreme musical state, justifying the
term 'expressionist' (Five Orchestral Pieces; Three Pieces and Six Little
Pieces for piano). The larger pieces of this period have some appropriate
dramatic content: the rage and despair of a woman seaching for her lover
(Erwartung), the bizarre stories, melancholia and jokes of a distintegrating
personality (Pierrot lunaire, for reciter in Sprechgesang with mixed quintet),
or the progress of the soul towards union with God (Die Jakobsleiter).
Gradually Schönberg came to find the means for
writing longer instrumental structures, in the 12-note serial method, and in
the 1920s he retumed to standard forms and genres, notably in the Suite for
piano, String Quartet no.3, Orchestral Variations and several choral pieces. He
also founded the Society for Private Musical Performances (1919-21), involving
his pupils in the presentation of new music under favourable conditions. In
1923 his wife died (he remarried the next year), and in 1925 he moved to Berlin
to take a master class at the Prussian Academy of Arts. While there he wrote
much of his unfinished opera Moses und Aron which is concerned with the
impossibility of communicating truth without some distortion in the telling: it
was a vehement confrontation with despair on the part of a composer who
insisted on the highest standards of artistic honesty.
In 1933 he was obliged as a Jew to leave Berlin:
he went to Paris, and formally returned to the faith which he had deserted for
Lutheranism in 1898. Later the same year he arrived in the USA, and he settled
in Los Angeles in 1934. It was there that he returned to tonal composition,
while developing serialism to make possible the more complex structures of the
Violin Concerto and the String Quartet no.4. In 1936 he began teaching at UCLA
and his output dwindled. After a heart attack in 1945, however, he gave up
teaching and made some return to expressionism (A Survivor from Warsaw, String
Trio), as well as writing religious choruses.
Works:
Early compositions were influenced by Franz
Liszt and Richard Strauss
Influenced as well by folk music and often used
modality. Was an early ethnomusicologist in his own right.
Music is highly dissonant and contrapuntal, but
not atonal. A feeling of tonality is based on repetition of certain tones often
enough to give a feeling of a tonal center. Uses whole tone, octatonic,
chromatic, modal, and diatonic scales.
Driving insistent rhythms, often labelled as
primitive or barbaric
Instrumental effects particularly suited to
each instrument, especially in use of pizzicato, strumming effects, plucked
notes, and glissandos in strings. His six string quartets contain many of these
effects.
Use of quartal harmonies, tone clusters built
of minor seconds, unresolved higher-tertian chords, and some bitonality (see
Bagatelle No. 1). Also extraordinarily fond of the tritone, both melodically
and harmonically. The tritone is often used as a structural basis for tonal
centers of movements within a work.
Highly chromatic, with narrow melodic ranges
Employs many ostinato figures, and rhythm is
almost more important than melody
Uses irregular meters (5/4, 7/8 etc.) or
irregular accents in regular meters (9/8 breaking down into 4 + 3 + 2 instead
of 3 + 3 + 3)
Many works employ the ARCH FORM, especially
those in five movements
I II III IV V
A
B C B
A
The slow movements are often "night
music," a style using what Morgan calls "impressionistic color
effects and fragmentary melodied materials within an essentially static
harmonic framework" (p. 184).
Bartók emigrated to the United States in the
fall of 1940 because of his anti-Nazi feelings.
In His Own Words:
"Perfect atonality does not exist even in
Schoenberg's works, because of that unchangeable physical law concerning the
interrelation of harmonies and, in turn, the relation of the harmonics to their
fundamental tone."
"I do not reject any influence whether its
source be Slovak, Rumanian, Arab, or some other; provided this source be pure,
fresh and healthy."
Lavori principali:
Operas:
Ballet:
Orchestral Music:
Concertos:
Chamber Music:
Piano Music:
Russian-born composer whose works had a
revolutionary impact on musical thoughts and sensibility just before and after
World War I, and whose compositions remain a touchstone of modernism for much
of his long working life.
The colorful, fantastic orchestration that
Stravinsky brought to his folk song inspired melodies was clearly derived from
Rimsky-Korsakov. But the primitive,
offbeat rhythmic drive he added was entirely his own. The result was a music never before heard in
a theater or concert hall.
The compositions of Stravinsky's first maturity
— from The Rite of Spring in 1913 to the Symphonies of Wind Instruments in 1920
— make use of a modal idiom based on Russian sources and are characterized by a
highly sophisticated feeling for irregular meters and syncopation and by
brilliant orchestral mastery. But his
voluntary exile from Russia prompted him to reconsider his aesthetic stance,
and the result was an important change in his music — he abandoned the Russian
features of his early style and instead adopted a Neoclassical idiom.
Like that of so many masters, Stravinsky's fame
rests on only a few works and one or two of his more important
achievements. In The Rite of Spring he
presented a new concept of music involving constantly changing rhythms and
metric imbalances, a brilliantly original orchestration, and drastically
dissonant harmonies that have resonated throughout the 20th century. Later Stravinsky was regarded as the typical
rootless exile, a creative chameleon who could dart from style to style but who
never recaptured the creative depth of his first masterpieces.
The percussive violence and barbaric tone
colors of The Rite of Spring did, however, conceal a new kind of rhythmic
sensibility and an empirical attitude to sonority that can be traced through
all of Stravinsky's later music, whatever its apparent stylistic allegiance.
Stravinsky rejected the Germanic idea that
thematic development is the only basis of serious writing. From early on, he preferred a sculptural
approach in which the sound object is all-important and large musical
structures are achieved cumulatively, with much repetition allied to subtle
variations in interior detailing. In his
longer works, especially the sacred and theatrical ones, this tends toward an
effect of ritual.
Stravinsky's special contribution to music in
the 20th century was wide and varied. He
never seemed to start a composition with preconceived ideas but always examined
his raw material with a fresh and critical ear.
He was not prepared to accept established practice about development but
preferred to subject his musical material to a personal system of tests. This had particularly interesting results
whenever time, meter, and dynamics were concerned. He never worked to an instrumental formula,
but every work, regardless of idiom, had a different instrumental specification
and a different sound.
Lavori principali:
He studied at Vienna University
under Adler (1902-6), taking the doctorate for work on Heinrich Isaac; in
composition he was one of Schönberg's first pupils (1904-8), along with Berg.
Like Berg, he developed rapidly under Schönberg's guidance, achieving a fusion
of Brahms, Reger and tonal Schönberg in his orchestral Passacaglia, already
highly characteristic in its modest dynamic level and its brevity. But he was
closer than Berg in following Schönberg into atonality, even choosing verses by
the same poet, Stefan George, to take the step in songs of 1908-9. His other
step was into a conducting career, which he began with modest provincial
engagements before World War I. After the war he settled close to Schönberg in
Mödling and took charge of the Vienna Workers' Symphony Concerts (1922-34).
Meanwhile he had continued his atonal style, mostly in songs: the relatively
few instrumental pieces of 1909-14 had grown ever shorter, ostensibly because
of the lack of any means of formal extension in a language without key or
theme. However, the songs of 1910-25 show a reintroduction of traditional
formal patterns even before the arrival of serialism (especially canonic
patterns, no doubt stimulated, as was the instrumentation of many of these
songs, by Pierrot lunaire), to the extent that the eventual adoption of the
12-note method in the Three Traditional Rhymes (1925) seems almost incidental,
making little change to a musical style that was already systematized by strict
counterpoint.
However, Webern soon recognized that
the 12-note principle sanctioned a severity and virtuosity of polyphony that he
could compare with that of the Renaissance masters he had studied. Unlike
Schönberg, he never again sought to compose in any other way. Rather, the
highly controlled, pure style of his Symphony appears to have represented an
ideal which later works could only repeat, showing different facets. His use of
the series as a source of similar motifs, especially in instrumental works,
merely emphasizes the almost geometrical perfection of this music, for which he
found literary stimulus in Goethe and, more nearly, in the poetry of his friend
and neighbour Hildegard Jone, whose words he set exclusively during his last
dozen years. With Schönberg gone, Berg dead and himself deprived of his posts,
Webern saw Jone as one of his few allies during World War II. He was shot in
error by a soldier after the end of hostilities, leaving a total acknowledged
output of about three hours' duration.
Lavori principali:
He wrote songs as a youth but had no
serious musical education before his lessons with Schönberg, which began in
1904. Webern was a pupil at the same time, a crucial period in Schönberg's
creative life, when he was moving rapidly towards and into atonality. Berg's
Piano Sonata op.1 (1908) is still tonal, but the Four Songs op.2 (1910) move
away from key and the op.3 String Quartet (1910) is wholly atonal; it is also
remarkable in sustaining, through motivic development, a larger span when the
instrumental works of Schönberg and Webern were comparatively momentary. Berg
dedicated it to his wife Helene, whom he married in 1911.
Then came the Five Songs for soprano
op.4 (1912), miniatures setting poetic instants by Peter Altenberg. This was
Berg's first orchestral score, and though it shows an awareness of Schönberg,
Mahler and Debussy, it is brilliantly conceived and points towards Wozzeck -
and towards 12-note serialism, notably in its final passacaglia. More immediately
Berg produced another set of compact statements, the Four Pieces for clarinet
and piano op.5 (1913), then returned to large form with the Three Orchestral
Pieces op.6 (1915), a thematically linked sequence of prelude, dance movement
and funeral march. The prelude begins and ends in the quiet noise of
percussion; the other two movements show Berg's discovery of how traditional
forms and stylistic elements (including tonal harmony) might support big
structures.
In May 1914 Berg saw the Vienna premiere
of Büchner's Woyzeck and formed the plan of setting it. He started the opera in
1917, while he was in the Austrian army (1915-18), and finished it in 1922. He
made his own selection from the play's fragmentary scenes to furnish a
three-act libretto for formal musical setting: the first act is a suite of five
character pieces (five scenes showing the simple soldier Wozzeck in different
relationships), the second a five-movement symphony (for the disintegration of
his liaison with Marie), the third a set of five inventions on different
ostinato ideas (for the tragedy's brutally nihilist climax). The close musical
structuring, extending to small details of timing, may be seen as an analogue
for the mechanical alienness of the universe around Büchner's central
characters, though Berg's music crosses all boundaries, from atonal to tonal
(there is a Mahlerian interlude in d Minor), from speech to song, from café
music to sophisticated textures of dissonant counterpoint. Wozzeck had its
premiere in Berlin in 1925 and thereafter was widely produced, bringing Berg
financial security.
His next work, the Chamber Concerto
for violin, piano and 13 wind (1925), moves decisively towards a more classical
style: its three formally complex movements are still more clearly shaped than
those of the op.6 set and the scoring suggests a response to Stravinskian
objectivity. The work is also threaded through with ciphers and numerical
conceits, making it a celebration of the triune partnership of Schönberg, Berg
and Webern. Then came the Lyric Suite for string quartet (1926), whose
long-secret programme connects it with Berg's intimate feelings for Hanna
Fuchs-Robettin - feelings also important to him in the composition of his
second opera, Lulu (1929-35). The suite, in six movements of increasingly
extreme tempo, uses 12-note serial along with other material in projecting a
quasi-operatic development towards catastrophe and annulment. The development
of Lulu was twice interrupted by commissioned works, the concert aria Der Wein
on poems by Baudelaire (1929) and the Violin Concerto (1935), and it remained
unfinished at Berg's death: his widow placed an embargo on the incomplete third
act which could not be published or performed until 1979. As with Wozzeck, he
made his own libretto out of stage material, this time choosing two plays by
Wedekind, whom he had long admired for his treatment of sexuality. Dramatically
and musically the opera is a huge palindrome, showing Lulu's rise through
society in her successive relationships and then her descent into prostitution
and eventual death at the hands of Jack the Ripper. Again the score is filled
with elaborate formal schemes, around a lyricism unloosed by Berg's individual
understanding of 12-note serialism. Something of its threnodic sensuality is
continued in the Violin Concerto, designed as a memorial to the teenage
daughter of Mahler's widow.
Lavori principali:
20th-century Russian (and Soviet) composer who
wrote in a wide range of musical genres, including symphonies, concertos, film
music, operas, ballets, and program pieces.
Prokofiev first attempted to write an opera at
the age of nine. More mature operas
include The Love for Three Oranges, The Fiery Angel and War and Peace.
His ballets, Romeo and Juliet and Cinderella,
as well as the first mentioned opera are known to concert audiences from
orchestral suites based on them by the composer.
Prokofiev wrote seven symphonies. Of these the Classical Symphony, a work
written in 1916-17 with the work of Haydn in mind, is the best known.
Of Prokofiev's five piano concertos the third
is best known. Chamber music by
Prokofiev includes two sonatas for violin and piano, the second originally for
flute and piano and revised by the composer, with the help of the violinist
David Oistrakh.
Prokofiev, himself a formidable pianist,
completed nine piano sonatas out of a projected eleven. His music for piano also includes piano
versions of music from the ballets Romeo and Juliet and Cinderella.
One of the most widely known of all Prokofiev's
compositions is his tale for children Peter and the Wolf, for narrator and
orchestra, a simple pedagogical work to introduce to children the instruments
of the orchestra, with instruments or groups of instruments representing
characters in the story.
Sergey Prokofiev was one of the most prominent
Russian composers and pianists of his time.
He was of the caliber of other great Russian artists such as
Rimsky-Kosakov, Rachmaninov, and Stravinsky.
Ironically, Prokofiev became an established musician through his
unconventional style and controversial pieces, which ran parallel to his unruly
and sometimes disagreeable character.
Nonetheless, his sharp sense of drama and musicality allowed him to
contribute his talents to the genres of symphony, concerto, and piano sonata.
Prokofiev's music is characterized by irony,
aggressive contrasts, and fierce themes and rhythms. Lyricism is combined with
burlesque elements. He contributed to
practically all genres of the classical repertoire.
Lavori principali:
He studied as a violinist and
composer (with Mendelssohn and Sekles) at the Hoch Conservatory in Frankfurt
(1908-17) and made an early reputation through his chamber music and
expressionist operas. But then he turned to neo-classicism in his Kammermusik
no.1, the first of seven such works imitating the Baroque concerto while using
an expanded tonal harmony and distinctively modern elements, notably jazz. Each
uses a different mixed chamber orchestra, suited to music of linear
counterpoint and, in the fast movements, strongly pulsed rhythm.
During this early period Hindemith
lived as a performer: he was leader of the Frankfurt Opera orchestra (1915-23,
with a break for army service), and he played the viola in the Amar-Hindemith
Quartet (1921-9) as well as in the first performance of Walton's Viola Concerto
(1929). Much of his chamber music was written in 1917-24, including four of his
six quartets and numerous sonatas, and he was also involved in promoting
chamber music through his administrative work for the Donaueschingen Festival
(1923-30). However, he also found time to compose abundantly in other genres; including
lieder (Das Marienleben, to Rilke poems), music for newly invented mechanical
instruments, music for schoolchildren and amateurs, and opera (Cardillac, a
fantasy melodrama in neo-classical forms). In addition, from 1927 he taught at
the Berlin Musikhochschule.
His concern with so many branches of
music sprang from a sense of ethical responsibility that inevitably became more
acute with the rise of the Nazis. With the beginning of the 1930s he moved from
chamber ensembles to the more public domain of the symphony orchestra, and at
the same time his music became harmonically smoother and less intensively
contrapuntal. Then in the opera Mathis der Maler (preceded by a symphony of
orchestral excerpts) he dramatized the dilemma of the artist in society,
eventually opposing Brechtian engagement and insisting on a greater
responsibility to art. Nevertheless, his music fell under official disapproval,
and in 1938 he left for Switzerland, where Mathis had its first performance. He
moved on to the USA and taught at Yale (1940-53), but spent his last decade
back in Switzerland.
His later music is in the style that
he had established in the early 1930s and that he had theoretically expounded
in his Craft of Musical Composition (1937-9), where he ranks scale degrees and
harmonic intervals in order from most consonant (tonic, octave) to most
dissonant (augmented 4th, tritone), providing a justification for the primacy
of the triad. His large output of the later 1930s and 1940s includes concertos
(for violin, cello, piano, clarinet and horn) and other orchestral works, as
well as sonatas for most of the standard instruments. His search for an
all-encompassing, all-explaining harmony also found expression in his Kepler
opera Die Harmonie der Welt.
Original name Jacob Gershwin, one of the most
significant and popular American composers of all time. He wrote primarily for the Broadway musical
theatre, but important as well are his orchestral and piano compositions in
which he blended, in varying degrees, the techniques and forms of classical
music with the stylistic nuances and techniques of popular music and jazz.
Gershwin's music remains a subject of debate
among prominent international conductors, composers, and music scholars, some
of whom find his works for orchestra to be naively structured, little more than
catchy melodies strung together by the barest of musical links. In 1954, Bernstein summed up the feelings of
many classical musicians, saying, “The themes are terrific—inspired, God-given.
I don't think there has been such an inspired melodist on this earth since
Tchaikovsky. But if you want to speak of
a composer, that's another matter.”
With his first major piece, Rhapsody in Blue,
Gershwin invented a unique symphonic idiom, to this day still argued over. Gershwin, of course, was not the first to
blend jazz and classical music. One
could make cases for Debussy, Joplin, or Milhaud as important pioneers and,
even better, as creators of masterworks which used jazz. All of them, however, had exploited jazz's
"chamber" qualities. From the
Rhapsody's opening clarinet wail, Gershwin created not symphonic jazz, but the
Gershwin idiom: an outdoor, urban, big-hearted, super-Romantic, and thoroughly
assured poetry.
Nevertheless, Gershwin's accomplishments are
considerable - he ranks (along with Irving Berlin, Cole Porter, and Richard
Rodgers) as one of the four greatest composers for the American musical
theatre, as well as the only popular composer of the 20th century to have made
a significant and lasting dent in the classical music world.
He had great admirers in the classical field,
including such luminaries as, Arturo Toscanini, Arnold Schoenberg, Ravel, and
Prokofiev, all of whom cited Gershwin's genius for melody and harmony. His orchestral works, now performed by most
of the world's prestigious symphony orchestras, have attained a status for
which Gershwin longed during his lifetime.
Copland and Charles Ives may rival Gershwin for the title of “great
American composer,” but their works tend to be admired, whereas Gershwin's are
beloved.
As the noted musicologist Hans Keller stated,
“Gershwin is a genius, in fact, whose style hides the wealth and complexity of
his invention. There are indeed weak
spots, but who cares about them when there is greatness?”
Lavori principali:
Il rapido progresso della tecnologia durante il tardo ventesimo secolo è parzialmente responsabile dell’emergenza di un’ampia varietà di forme musicali. L’electronica ha giocato un ruolo importante nello sviluppo della musica, sia classica che popolare, dal 1960 in avanti. La capacità dei sintetizzatori di generare toni artificiali e suoni attrasse compositori come John Cage, Edgard Varèse e Karlheinz Stockhausen.
A partire dal 1970, l’uso di computer, con la loro capacità di memorizzare e riprodurre intere composizioni, scoraggiò le performance dal vivo. Molti compositori cominciarono a scrivere colonne sonore per film, in cui la precisione della musica computerizzata si addiceva perfettamente.
Dal 1960 molti compositori scrivevano lavori per suoni e strumenti elettronici. I suoni eletttronici forniscono una dimensione alla strumentazione mai possibile fino ad ora. Alcune cose sono degne di nota. I suoni elettronici sono capaci di cambi incredibilmente sottili di timbro, altezza e modo di attacco. Quando sono combinati con strumenti tradizionali, aggiungono un ricco nuovo spettro di colore. Questo fatto, ha successivamente influenzato il compositore nel tentativo di produrre suoni “elettronici” con strumenti standard. Il risultato è stato una grande estensione delle possibilità sonore degli strumenti occidentali.
American composer who achieved a distinctive
musical characterization of American themes in an expressive modern style.
Copland successfully combined these influential
sources with his own highly professional skills to produce music that was
beautifully polished but that clearly resonated with an American voice.
In his growth as a composer Copland mirrored
the important trends of his time. After his return from Paris, he worked with
jazz rhythms in Music for the Theater (1925) and the Piano Concerto
(1926). There followed a period during
which he was strongly influenced by Stravinsky Neoclassicism, turning toward an
abstract style he described as “more spare in sonority, more lean in texture.” This outlook prevailed in the Piano
Variations (1930), Short Symphony (1933), and Statements for Orchestra
(1933-35).
After this last work, there occurred a change
of direction that was to usher in the most productive phase of Copland's
career. He well summed up the new
orientation: “During these years I began to feel an increasing dissatisfaction
with the relations of the music-loving public and the living composer. It seemed to me that we composers were in
danger of working in a vacuum.”
Furthermore, he realized that a new public for modern music was being
created by the new media of radio, phonograph, and film scores. Copland therefore was led to what became a
most significant development after the 1930s: the attempt to simplify the new
music in order that it would have meaning for a large public.
The decade that followed saw the production of
the scores that spread Copland's fame throughout the world. Most important of these were the three
ballets based on American folk material: Billy the Kid (1938), Rodeo (1942),
and Appalachian Spring (1944) commissioned by dancer Martha Graham).
To this group belong also El salón México
(1936), an orchestral piece based on Mexican melodies and rhythms; two works
for high-school students — the “play opera” The Second Hurricane (1937) and An
Outdoor Overture (1938); and a series of film scores, of which the best known
are Of Mice and Men (1939), Our Town (1940), The Red Pony (1948), and The
Heiress (1948).
In his later years Copland refined his
treatment of Americana: “I no longer feel the need of seeking out conscious
Americanism. Because we live here and work here, we can be certain that when
our music is mature it will also be American in quality.”
Lavori principali:
One of the leading Spanish composers of the
20th century. He transformed the dance
rhythms and folk songs of Spain into more than 150 works during his long
career, yet it was for just one composition, Concierto de Aranjuez for guitar
and orchestra, that he became famous.
The music of Joaquín Rodrigo is refined,
luminous, fundamentally optimistic, with a particular predominance of melody,
and original harmonies. His writings on
music revealed a profound understanding of the art, and included subjects as
varied as 16th century polyphony, the symphonic poems of Richard Strauss, and
the art of the conductor. Although best
known for his music for the guitar, he also wrote concertos for other
instruments, as well as an opera, choral works, piano pieces, and songs. His broadly Neoclassical style combines folkloristic
color with piquant orchestration and agreeable melodies.
His first works revealed the influence of
composers of his time such as Ravel and Stravinsky, but soon there appeared a
personal voice which will go on to create a notable chapter in the cultural
history of Spain in the 20th century.
"I believe that which is superior in us will survive," he
said. "Often, composing music, I
have had the sense that everything that is beautiful -and the soul is this- is
certain to remain."
His music is an homage to the rich and varied
cultures of Spain, drawing on many different aspects of his country's spirit as
sources of inspiration, from the history of Roman Spain to the work of
contemporary poets. He has written works
in all of the formal musical structures, in particular, the concerto form. His compositions include music for the
theatre, and he has especially cultivated vocal music, bringing to the song a
new and universal language with masterpieces such as Cántico de la Esposa and
Cuatro Madrigales Amatorios. His
repertoire of instrumental music is long and varied, with important works for
violin, cello, and flute. His solo works
for piano would alone be enough to place him among the finest composers. However, it is his contribution to the guitar
repertoire which is considered his definitive achievement, giving dignity and
universality to the Spanish guitar as a concerto instrument.
Lavori principali:
Soviet composer best known for his Piano
Concerto (1936) and his ballet Gayane (1942), which includes the popular,
rhythmically stirring Sabre Dance.
Khachaturian is frequently spoken of as being a
Russian composer. The is not quite wrong
but tends to give a false picture of his music.
Many Russian composers - Balakirev, Borodin and Rimsky-Korsakoff - have
been attracted by the exotic sounding music of regions and countries near
Caucasus. The temptation to look
southeastwards for colorful melodies, harmonies and instrumental timbres was
perhaps inevitably a strong one of Russian musicians. The great difference between these and
Khachaturian is that he himself comes from that region. His whole background is imbued with its folk
music and folklore. What to a Russian
would appear exotic was to him a normal part of every day life. When he began to study Western music he in
turn found this exotic, being particularly attracted by the colorful music of
the French impressionists such as Ravel.
In his First Symphony (1935) and later works,
this influence gave way to Khachaturian's interest in his national heritage of
Armenian folk music, as well as in other folk traditions of Georgia, Russia,
Turkey, and Azerbaijan. His Second
Symphony (1943) was written for the 25th anniversary of the Russian
Revolution. His other works include a
symphonic suite, Masquerade (1944); the ballets Happiness (1939) and Spartak
(1953; "Spartacus"); a Third Symphony; a violin concerto (1940); a
cello concerto (1946); and numerous shorter works. He was twice a recipient of the Stalin Prize,
and he composed the music for the Armenian national anthem. He also composed film scores and incidental
music.
His unique musical idiom was indelibly marked
by his Armenian heritage; his scores are noted for their sensuous, singing
melodic writing, colorful orchestration, and elemental rhythmic drive.
As the composer has put it simply "being
an Armenian I cannot help writing Armenian music." One particular aspect of Armenian music is
worthy of special note and does much to explain the colorful nature of so much
of Khachaturian's music; to the Armenian peasant and folk musician certain
seventh chords are concords while the normal major or minor triad is a
discord. When Khachaturian brought the
harmonic sense of the untaught Armenian into "art" music he added a
new element and approach.
Lavori principali:
Symphonic and operatic Italian composer, one of
the most prolific and acclaimed film composers of his era, with a list of
soundtrack credits ranging from La Dolce Vita to Franco Zeffirelli's Romeo and
Juliet, and to Francis Ford Coppola's The Godfather.
Nino Rota, a child prodigy, and the future hope
of Italian music, had an eventful beginning to his classical career. This young talented star was by far
extraordinary. He began his career at
the age of eight and continued his future work with confidence. His energy brought his music alive, taking
the audience to a whole new level.
Through operas, ballets, stage performances, and films, Rota's music
touched many people's hearts with gentle melodies and care-free tones.
Throughout Rota's lifetime, he not only touched
many individual hearts both in Italy and internationally but also fulfilled
himself by the reality of his dream.
Rota did non-stop work in composing many memorable works. He produced eleven operas, four ballets, over
eighty film scores, three symphonies, three masses, and many great oratorios
and chamber/piano music pieces.
His filmography includes the names of virtually
all of the noted directors of his time.
First among these is Federico Fellini.
He wrote all of the movie scores for Fellini's films from The White
Sheik in 1952 to The Orchestra Rehearsal in 1979. Other directors include Renato Castellani,
Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Mario Monicelli, Francis Ford Coppola, King
Vidor, Edward Dmytrik, and Eduardo de Filippo.
He also composed the music for many theatre productions by Visconti,
Zefirelli, and de Filippo.
Rota established another relationship
throughout the years of being a composer with Stravinsky. Yet, Stravinsky had no influence on Rota's
artistic style within their longstanding friendship. Rota's style was more internal and emotional.
Stravinsky, on the other hand, composed music that was "structural and
technical" and very different from Rota's flowing style. Rota followed a quite different path in his
own music, retaining the supremacy of melody, a tonality free of harmonic
complexity, established patterns of rhythm and form, and a concept of music as
spontaneous, direct expression. But both
of these talented composers gained known respect from their musical peers.
From Rota's early days of composing through his
later, more advanced days of composing, modern music changed. However, these musical developments did not
stop Rota from producing his own style.
He wanted people to hear the classical sounds with the personal
interpretations he tried to relate. He
caught the audience's attention by drawing them into the rhythm, leading them
to create an image within themselves.
Swaying back and forth from high tones to low tones, Rota gave his music
graceful measures and rhythm.
He supported future composers in reaching their
goals while staying in the US at the Curtis Institute in Philadelphia. Not many classical artists attain a lifetime
of accomplishments as Rota did. He
embarked upon an immense project and continued it through to end. Rota died a happy man whose dream had come
true through his lifetime of musical achievements. Most of his creations are still replayed
today. La Strada and The Godfather films
are only two great legacies of his time.
These and other works will always be remembered as pieces of the
magnificent puzzle that makes up Rota's musical lifework.
Lavori principali:
He left Pomona College early to
travel in Europe (1930-31), then studied with Cowell in New York (1933-4) and
Schönberg in Los Angeles (1934): his first published compositions, in a
rigorous atonal system of his own, date from this period. In 1937 he moved to
Seattle to work as a dance accompanist, and there in 1938 he founded a
percussion orchestra; his music now concerned with filling units of time with
ostinatos (First Construction (in Metal), 1939). He also began to use
electronic devices (variable-speed turntables in lmaginary Landscape no.1,
1939) and invented the 'prepared piano', placing diverse objects between the
strings of a grand piano in order to create an effective percussion orchestra
under the control of two hands. He moved to San Francisco in 1939, to Chicago
in 1941 and back to New York in 1942, all the time writing music for dance
companies (notably for Merce Cunningham), nearly always for prepared piano or
percussion ensemble. There were also major concert works for the new
instrument: A Book of Music (1944) and Three Dances (1945) for two prepared
pianos, and the Sonatas and Interludes (1948) for one.
During this period Cage became
interested in Eastern philosophies, especially in Zen, from which he gained a
treasuring of non-intention. Working to remove creative choice from
composition, he used coin tosses to determine events (Music of Changes for
piano, 1951), wrote for 12 radios (Imaginary Landscape no.4, also 1951) and
introduced other indeterminate techniques. His 4'33" (1952) has no sound
added to that of the environment in which it is performed; the Concert for
Piano and Orchestra (1958) is an encyclopedia of indeterminate notations. Yet
other works show his growing interest in the theatre of musical performance
(Water Music, 1952, for pianist with a variety of non-standard equipment) and
in electronics (Imaginary Landscape no.5 for randomly mixed recordings, 1952; Cartridge
Music for small sounds amplified in live performance, 1960), culminating in
various large-scale events staged as jamborees of haphazardness (HPSCHD for
harpsichords, tapes etc, 1969). The later output is various, including
indeterminate works, others fully notated within a very limited range of
material, and pieces for natural resources (plants, shells). Cage also appeared
widely in Europe and the USA as a lecturer and performer, having an enormous
influence on younger musicians and artists; he wrote several books.
The American conductor and composer Leonard
Bernstein had a strong influence on American musical taste, particularly in his
championing of Mahler. In some works, notably in West Side Story, a modern
American version of Romeo and Juliet, he attempted a synthesis of American
musical styles.
Bernstein wrote three symphonies, his second
symphony, The Age of Anxiety, based on the work of the English poet W.H.
Auden.The Jeremiah Symphony of 1943, with its mezzo-soprano solo, represents a
religious vein in Bernstein's music.
The Jeremiah Symphony was followed twenty years
later by another overtly Jewish work, the so-called Kaddish Symphony. The
Chichester Psalms were commissioned for Chichester Cathedral in the South of
England. His theatrical setting of the Roman Mass may be mentioned by the side
of his later Missa brevis, based on his own incidental music for a play by Jean
Anouilh.
Lavori principali:
Stockhausen has been among the leading
avant-garde figures in German music since the 1950s. In spite of material
difficulties, he studied in Cologne with Frank Martin and was subsequently
strongly influenced by attendance at Darmstadt, where summer sessions
contributed largely to the development of new music. He went on to study with
Messiaen in Paris. Parallel to his work in electronic music, he explored the
human element in performance, moving from total serialism, in which every
aspect of a piece is controlled by a predetermined serial pattern, to a more
flexible approach.
The numbering of Stockhausen's works allows his
earlier compositions the numbering of fractions, with his Kontre-Punkte of 1952
as the first whole number, No. 1. A varied and fascinating series of
compositions includes Stimmung for electronically treated voices, Mantra, for
two pianos, woodblocks and crotales, the result of a visit to the Osaka World
Fair, at which his music was featured. Zyklus has an important part in modern
percussion repertoire, while work continues on Licht, a project divided into
seven days and involving dramatic use of instrumental performance. The size of
this work, calculated to reach completion in 2002, is characteristic of the
composer's Wagnerian tendencies.
Of particular interest in the development of
Stockhausen's ideas is Gruppen, first performed in 1958, and using three
orchestras surrounding the audience. Use of short-wave radio occurs in Hymnen,
Spiral and his celebration of the bicentenary of Beethoven's birth, Kurzwellen
mit Beethoven (Short-Wave with Beethoven). Aus den sieben Tagen (From the Seven
Days), a series of fifteen compositions, is written without notes but with verbal
directions to performers, on whose particular imagination and ability he as so
often relies. His continuing work Licht (Light) allows a significant dramatic
element for solo trumpet in Donnerstag (Thursday), but all in all the
comprehensive nature of Stockhausen's work and its development over the last
forty years defy succinct summary.
He studied with d'Indy at the Schola Cantorum
(1903-5) and Widor at the Paris Conservatoire (1905-7), then moved to Berlin,
where he met Strauss and Busoni. In 1913 he returned to Paris, but in 1915 he
emigrated to New York; nearly all his compositions disappeared at this stage,
with the exception of a single published song and an orchestral score,
Bourgogne (1908), which he took with him but destroyed towards the end of his
life. His creative output therefore effectively begins with Amériques for large
orchestra (1921), which, for all its echoes of Debussy and of Stravinsky's
early ballets, sets out to discover new worlds of sound: fiercely dissonant
chords, rhythmically complex polyphonies for percussion and/or wind, forms in
continuous evolution with no large-scale recurrence.
In 1921 he and Carlos Salzedo founded the
International Composers' Guild, who gave the first performances of several of
his works for small ensemble, these prominently featuring wind and percussion,
and presenting the innovations of Amériques in pure, compact form: Hyperprism
(1923), Octandre (1923) and Intégrales (1925). Arcana (1927), which retums to
the large orchestra and extended form with perfected technique, brought this
most productive period to an end.
There followed a long stay in Paris (1928-33),
during which he wrote Ionisation for percussion orchestra (1931), the first
European work to dispense almost entirely with pitched sounds, which enter only
in the coda. He also took an interest in the electronic instruments being
developed (he had been calling for electronic means since his arrival in the
USA), and wrote for two theremins or ondes martenot in Ecuatorial for bass,
brass, keyboards and percussion ( 1934). The flute solo Density 21.5 (1936) was
then his last completed work for nearly two decades. During this time he taught
sporadically and also made plans for Espace, which was to have involved
simultaneous radio broadcasts from around the globe; an Etude pour Espace for
chorus, pianos and percussion was performed in 1947. Then, with electronic
music at last a real possibility owing to the development of the tape recorder,
he produced Déserts for wind, percussion and tape (1954) and a Poème
électronique (1957-8), devised to be diffused in the Philips pavilion at the
Brussels Exposition of 1958. His last years were devoted to projects on themes
of night and death, including the unfinished Nocturnal for voices and chamber
orchestra (1961).
12. Lacrimosa (Mozart: Requiem)
· Isfahan (Al Di Meola: Splendido Hotel)
·
The
March of the Black Queen
·
White
Queen
·
Bring
back that Leroy Brown
·
Lily
of the Valley
·
Bohemian
Rhapsody
·
Seaside
Rendez vous
·
The
Prophet’s song
·
The
Millionaire Waltz
·
Somebody
to love
·
You
Take My Breath Away
·
My
Melancholy Blues
·
It’s
Late
·
Mustapha
·
Let
me Entertain You
·
Bycicle
Race
·
Play
the game
·
Cool
Cat
·
Who
Wants To Live Forever
·
Party
·
Miracle
·
Breakthru
(intro)
·
All
God’s people
·
Innuendo
·
Don’t
Try So Hard
·
·
Living
On My Own
· Barcelona (l’intero album)
·
·
Pilgrim
·
The
Shadow And The Wind
·
Firefly
·
Dream
On
·
Beautiful
Dream
·
Mistress
Of All Time
·
Between
Two Worlds
·
Shelter
From The Rain
· Against The Odds
·
Arrival
·
Take
a chance on me
·
Eagle
·
Happy
new year
·
Brave
New World (B.N.W.)
·
High
Crimes & Misdemeanors (B.N.W)
·
On
My Way (Return To Paradise)
·
All
In A Day’s Work (Edge Of The Century)
·
Don’t
Tread On Me, 15 minutes Of Fame (Damn Yankees: Don’t Tread)
·
My
Allucination (Shaw Blades)
·
Love
In The Midnight (Cornerstone)
·
On
the Streets Where You Live (Dennis De Young 10 on Broadway)
·
Suite
Madam Blue (Equinox)
·
The
Preacher (In the Spirit Of Things)
·
Rainmaker
(In the Spirit Of Things)
·
The
Bells Of Saint James (In the Spirit Of Things)
·
One
Big Sky (In the Spirit Of Things)
·
Cheyenne
Anthem (Leftouverture)
·
Taking
In The View (Power)
o
I
Would Have Waited Forever, Saving My Heart (Yes: Union)
o
New
World Order (Shadow Gallery)
o
Who
Will Stop The Rain (Asia:Acqua)
o
Cool
The Engines (Boston:Third Stage)
o
The
Crowning Of Atlantis, From The Dionysian Days (Therion: T. C. O. A.)
o
Out
Of The Ashes (Symphony X)
o
Too
Late (Journey: Evolution)
o
When
You Love A Woman (Journey: Trial By Fire)
o
Waiting
For A Girl Like You (Foreigner)
o
When
The World Comes Down (Magnum: Vigilante)
o
It
Must Have Been Love (Magnum: Wings Of Heaven)
o
Voodoo
Lake (Lynyrd Skynyrd: Twenty)
o
We
Are Finding Who We Are (King’s X: F.H.L.)
o
You’re
all I am (Foreigner: Double Vision)
o
Women
(Def Leppard)
Ascolto di alcune voci soliste menzionate.
Firefly –
URIAH HEEP (Firefly)
Sympathy –
URIAH HEEP (Firefly)
Mistress Of
All Time – URIAH HEEP (Sea of Light)
Love In
Silence – URIAH HEEP (Sea of Light)
Dream On –
URIAH HEEP (Sea of Light)
The Golden
Palace – URIAH HEEP (Sonic Origami)
Question –
URIAH HEEP (Sonic Origami)
Lovin’
Touchin’ Squeezin’ – JOURNEY (Evolution)
When You
Love A Woman – JOURNEY (Trial By Fire)
Message Of
Love – JOURNEY (Trial By Fire)
Love Under
Fire – ASIA ( Acqua)
Amanda –
Boston (Third Stage)
Pharaoh
(Symphony X)
Holy Land
(Angra)
Metropolis
p.1 (Dream Theater)
Dead Winter
Dead (Savatage)
New World
Order (Shadow Gallery)
Devil’s
Canyon (Molly Hatchet)
We Ain’t
Much Different (Lynyrd Skynyrd)
Representing The Mambo (Little Feat)
Good Morning (Blackfoot)
Raconteur
Troubador (Gentle Giant)
Dancing
With The Moonlight Knight (Genesis)
Never Blame
The Rainbow For The Rain (Moody Blues)
Incomudro
(Kansas)
Born For
Adventure (STYX)
Walking In
The Shadow Of The Blues (Whitesnake)
A Self Made Man (Ufo)
Odissey
Take it off the top
Night meets light
Country House Shuffle
The bash (live)
Broad Street Strut
Twiggs approved
Cruise Control
Rock and Roll Park
Assembly Line
Going to town
Calcutta
§
La Vedova
Allegra (Franz Lehar)
§
Mattinata
(Ruggero Leoncavallo)
§
Ave Maria (Shubert)
§
E Lucean Le
Stelle (Puccini: Tosca)
§
Studio Op. 10
n°3 Tristezze (Chopin)
§
Valzer
(Ciaikovsky: Il Lago Dei Cigni)
§
Va pensiero
(Verdi: Nabucco)
§
Scugnizza
Napoletana (Mario Pasquale Costa)
§
Marechiare
(Salvatore di Giacomo- F. Paolo Tosti)
§ Greensleeves (Francis Cutting)
§
La Paloma
(Sebastian de Yradier)
§
Concerto Di
Varsavia (Richard Addinsell)
Holy Land (Angra)
Metropolis p.1 (Dream Theater)
Dead Winter Dead (Savatage)
New World Order (Shadow Gallery)
Devil’s Canyon (Molly Hatchet)
We Ain’t Much Different (Lynyrd Skynyrd)
Representing The Mambo (Little Feat)
Good
Morning (Blackfoot)
Raconteur Troubador (Gentle Giant)
Dancing With The Moonlight Knight (Genesis)
Never Blame The Rainbow For The Rain (Moody
Blues)
Incomudro
(Kansas)
Born For
Adventure (STYX)
Walking In
The Shadow Of The Blues (Whitesnake)
A Self Made Man (Ufo)
Double
Vision (Foreigner)
Send Her My
Love (Journey)
Odissey
Take it off the top
Night meets light
Country House Shuffle
The bash (live)
Broad Street Strut
Twiggs approved
Cruise Control
Rock and Roll Park
Assembly Line
Going to town
Calcutta
The
Introduction
General Lee
Huron River
Blues
English
Rancher
Travels of Marco Polo
Cut to the
Chase
Runaway
Train
Sacred
Ground
The Easy
Way
Great
Mountain Spirits
Isfahan
Alien Chase
on the Arabian Desert
Egiptian
Danza
Flight over
Rio
Race with
Devil on Spanish Highway
· So anch’io la virtù magica (aria del soprano)
· Com’è gentil (aria del tenore)
· Una furtiva lacrima (aria del tenore)
· Verranno a te sull’aure (duetto d’amore)
· Aria della pazzia (soprano)
· Madonnina, il catalogo è questo (aria di Leporello)
· Là ci darem la mano (duetto sop. e basso)
· “Ah! non credea” (aria del soprano Amina)
· “Casta diva”
· “Qui la voce sua soave”
· La Traviata: “Addio del passato” (E’ strano … ah forse è lui)
· La Forza del Destino: “Madre pietosa vergine” e “Pace mio Dio”
· Un Ballo in Maschera: Morrò, ma prima in grazia
· Aida: Qui Pradames verrà … O patria mia
· Rigoletto: Caro nome
· I Lombardi alla 1° Crociata: Oh madre dal cielo soccorri
· Oh! Rimembranza “Norma e Adalgisa”
· Mira, o Norma “Norma e Adalgisa”
· Don Carlo: “Ma lassù ci vedrem …” atto V
· Otello: “Già nella notte densa” atto I
· I Vespri Siciliani: “Pensando a me … è dolce raggio” atto IV
· Rigoletto: Giovanna ho dei rimorsi …. E’ il sol dell’anima atto 1
· Simon Boccanegra: Cielo di stelle orbato … Vieni a mirar atto I.
· Il Trovatore: Miserere … quel suon quelle preci atto IV
· Un Ballo in Maschera: Teco io sto atto I
· I Masnadieri: lassù risplendere più lieta atto III
· La Forza del Destino: Oh per sempre o mio bell’angiol atto I
· Aida: La fatal pietra …. a terra addio atto IV
· Manon Lescaut (intermezzo)
· Cavalleria rusticana (Intermezzo)
· Traviata (preludio atto 3°)
· Nabucco (preludio atto 1°)
· La Forza del Destino (overture)
Come porsi davanti ad un nuovo disco
Cosa ascoltare: I generi musicali
Supergruppi
POP/ROCK/HARD ROCK
Ascolti
consigliati di cori nella FUSION
Ascolti
consigliati dei Queen:
Ascolti
consigliati degli Uriah Heep:
Ascolti
consigliati degli ABBA:
Ascolti
consigliati degli STYX:
Ascolti
consigliati dei Kansas:
Ascolti
dei cori di altri gruppi
Ascolti
consigliati per la ROCK FUSION (DIXIE DREGS)
Ascolti
consigliati per il Metal
Ascolti
consigliati per il Southern
Ascolti
consigliati per il Progressive
Ascolti
consigliati per il Pomp Rock
Ascolti
consigliati per l’Hard Blues
Ascolti
consigliati per l’A.O.R.
Fusioni, Amalgama, Collezioni di Generi
Musicali
Ascolti
consigliati per la ROCK FUSION (DIXIE DREGS)
Ascolti
consigliati per il Metal
Ascolti
consigliati per il Southern
Ascolti
consigliati per il Progressive
Ascolti
consigliati per il Pomp Rock
Ascolti
consigliati per l’Hard Blues
Ascolti
consigliati per l’A.O.R.
Ascolti
consigliati per la ROCK FUSION (STEVE MORSE BAND)
Ascolti
consigliati per la ROCK FUSION (STEVE MORSE BAND 2° versione)
Ascolti
consigliati per la ROCK FUSION (AL DI MEOLA)
Duke
Ellington: la massima fioritura della swing
Gli
Artisti più Rappresentativi:
Gli
Artisti più Rappresentativi:
Gli
Artisti più Rappresentativi:
Gli
Artisti più Rappresentativi:
Elenco
Artisti Recenti del BLUES
Elenco
Artisti Leggendari del BLUES
COMPOSITORI
DI MUSICA CLASSICA
Il Periodo Medioevale (1000-1450)
Il Periodo del Rinascimento (1450-1600)
Il Periodo Barocco (1600–1750)
Claudio
Monteverdi (1567-1643)
Johann
Sebastian Bach (1685-1750)
George
Frederic Handel (1685–1759)
Il Periodo Classico (1750-1820)
Elementi
stilistici del Periodo Classico
Christoph
Willibald Gluck (1714–1787)
Franz
Joseph Haydn (1732-1809)
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Ludwig
van Beethoven (1770–1827)
Il Periodo Romantico (1790-1910)
Johann Strauss Sr. (1804-1849)
Johann
Strauss Jr. (1825-1899)
Camille Saint-Saens (1835-1921)
Pyotr Ilich Tchaikovsky (1840-1893)
Rimsky-Korsakov, Nikolay (1844-1908)
Primo
Ventesimo Secolo (1900-1930)
Sergei Rachmaninov (1873-1943)
Alexander Scriabin (1872 - 1915)
Medio
Ventesimo Secolo (1930 - 1960)
Tardo
Ventesimo Secolo (1960 - 2000)
Khachaturian, Aram (1903-1978)
Leonard Bernstein (1918 - 1990)
Karlheinz Stockhausen (1928 - )